Figli di un io minore


Cosa succederà con la “riforma Fornero”?

Il 29 gennaio, dalle ore 21, proveremo a raccontarlo qui, attraverso una diretta online con il Consulente del lavoro che incontrammo già il 27 marzo 2012.
In febbraio intervisteremo invece un Avvocato della rete di San Precario. L’Adci non è un sindacato ma ha secondo me anche il compito di aumentare la consapevolezza dei propri diritti, all’interno della comunità dei creatori di contenuti. Ne scrissi qui, quasi un anno fa.

Mi sono inoltre prestato a fare da complice a un giornalista di Piazza Pulita, per un’inchiesta sull’argomento.
Abbiamo visitato insieme tre grandi studi legali esperti in diritto del lavoro, utilizzati anche da grandi agenzie pubblicitarie.
Io ho fatto da esca, descrivendo una situazione aziendale inventata ma piuttosto verosimile di questi tempi.
Non comparirò nel servizio. Non cerco visibilità personale. Il mio scopo era far parlare gli avvocati per capire i consigli che hanno già dato e stanno dando agli imprenditori.

Ho accettato anche per un’altra ragione. Spero che questo servizio serva a far riflettere i più giovani.
Quelli che magari stanno pensando di chiedere alla propria famiglia di investire sino a 80 mila euro in tre anni di formazione e mantenimento a Milano, per entrare nel mondo della comunicazione pubblicitaria.
Pensateci molto.
Sappiate che rientrare dell’investimento potrebbe essere estremamente difficile.
Non voglio tarparvi le ali. Non voglio tenervi fuori. Desidero solo che sappiate. Che siate consapevoli delle prospettive che vi si offrono.

A tutti e tre gli studi legali ho presentato lo stesso problema.

L’agenzia inizia il 2013 con una previsione vicina al break even.
970 mila euro di costi e circa un milione e cinquantamila euro di entrate.

Struttura di 21 persone, compreso me.
sei dipendenti a tempo indeterminato e tre a tempo determinato per un costo di 420 mila euro.
Otto cocopro e tre partite iva.

Mettere in regola i cocopro e le partite iva (di fatto tutti lavoratori subordinati al di là della descrizione del progetto) mi costerebbe circa 330 mila euro in più all’anno.
Il che significherebbe andare in passivo.
Senza contare che, vista la situazione, il mio income potrebbe subire una flessione del 15-20% rispetto alle previsioni attuali.
Non posso assolutamente aumentare i costi di personale. Ma voglio essere in regola. Cosa devo fare?

Sono stato confortato: “la sua situazione è molto comune”.

Sono stato informato: “è una riforma figlia di troppi compromessi”.

E alla fine di questo giro di pareri preliminari, se davvero mi trovassi nella situazione descritta starei ora pensando di sostituire i tre con contratto a tempo determinato.
“Le consiglio di cambiarli ogni dodici mesi”.
E starei per lasciare a casa sia gli 8 cocopro sia le 3 partite iva, per sostituirle con 4 persone assunte a tempo indeterminato.

Non si angosci per i 14 che lascia a casa.
Di casi così ne vediamo tantissimi e non è più come una volta. La gente è inconsapevole dei propri diritti. Sono rassegnati.
Evitare la causa non le costerà molto
“.

Ho un’altra domanda avvocato. Ma come potranno 4 persone fare il lavoro che prima ne occupava 11? Dovrò richiedere molti straordinari.
Devo pagarli?

Possiamo studiare insieme delle soluzioni….

La ringrazio Avvocato.
Mi permetta però anche una riflessione da cittadino.
A me pare che qualcosa non torni in tutta questa storia. E non certo per colpa sua.
Oggi ho 20 persone che lavorano con me. Da domani di queste ne rimarranno solo sei.
Certo, ufficialmente i dipendenti assunti a tempo indeterminato passeranno da 6 a 10 nella mia azienda.
E se come dice lei, il mio caso è abbastanza diffuso, posso immaginare che questa crescita del “posto sicuro” sarà usata come “cibo per la stampa”, indicatore di un miglioramento.
Ma i 14 che lascerò a casa? Desaparecidos?
Inoltre, quelli che resteranno dovranno lavorare molto di più per avere lo stesso stipendio.
Perché lei mi consiglierà come “ammortizzare gli straordinari”.

Mi perdoni l’espressione ma mi sento di merda. Non vedo in tutto questo una conquista.

Centro sinistra e governo potranno dire che la riforma ha aumentato i contratti seri.
Il centro destra potrà dire di avere ottenuto maggiore flessibilità nel risolvere i rapporti di lavoro.
Ma io non vedo come questa riforma possa generare più serenità per i cittadini.
E non dovrebbe essere questo il compito di chi gestisce (o si propone di gestire) la cosa pubblica?
Non dovrebbe perseguire la serenità dei cittadini? Badi, uso il termine serenità, non mi azzardo a menzionare la felicità.

Mi pare che ogni “fazione” abbia cercato solo di ottenere qualcosa da raccontare ai propri elettori per legittimare la propria esistenza.

Tanto, come dice lei, “non è più come una volta, la gente è inconsapevole dei propri diritti. Sono rassegnati.”

E, aggiungo io, la generazione cresciuta a pane e mediaset non sembra nemmeno rendersi conto di essere precari con la job description fashion.
La sera ci si incontra tutti all’happy hour, la mensa dei poveri cool: 5 euro un mojito con avanzi riscaldati.
Impaginati bene però.

I commenti sono chiusi