Postato il Lun 13 Feb 2012 da in La vita del ClubPubblicità in ItaliaRiflessioni

Che prospettive offriamo ai giovani

Riprendo nel nostro blog l’editoriale per adv express che Salvatore Sagone mi ha pubblicato stamattina.

Per parlare delle prospettive che il business della comunicazione offre oggi ai giovani, è necessario mettere a fuoco l’attuale scenario italiano.
Purtroppo non esistono ricerche recenti. L’ultima, commissionata da Assocomunicazione a Eurisko, è del 2009. Mancano quindi gli anni più drammatici vissuti dal nostro comparto.

Posso tuttavia affermare che oggi la pubblicità non è un mestiere in grado di intercettare i giovani di maggior talento a meno che non provengano da ceti privilegiati.

Il costo di ingresso è elevato e il ROI per le famiglie è quanto mai incerto.

Quanto guadagna davvero un creativo in Italia? Dagli 80 centesimi ai 5, 41 euro netti all’ora. Questa fascia di reddito comprende circa l’80% degli addetti. Ovviamente ho tenuto conto anche degli straordinari (ormai ordinari) non riconosciuti.

Poi abbiamo un 15% (in diminuzione) compreso tra i 10 e i 18 euro netti all’ora.
Infine, un 5% dato da quelli che sfiorano i 50 euro netti orari.

La carriera si è abbreviata. Secondo la già citata indagine Eurisko, nel 2009 il 72% degli addetti aveva allora meno di quarant’anni. Oggi lo svecchiamento si è radicalizzato.

Caro lettore, guardati in giro se lavori in una struttura di comunicazione: quanti over 40 vedi intorno a te? Secondo me meno del 15%.

Forse ti hanno raccontato che in un Paese per vecchi la pubblicità è l’unico ambiente davvero giovane e dinamico. Questo è splendido, se ti pagano meglio che in altre professioni. Però informati, chiedi quanto guadagna un cameriere, un imbianchino, un falegname, un cuoco. Non ti sembrano lavori cool? Ma è davvero così glamour lavorare oltre sessanta ore alla settimana e poi non avere i soldi per pagarti l’affitto di una casa decente? Con il contratto farlocco che hai puoi accendere un mutuo? Fai un salto in banca a verificare. Cosa c’è di cool nel farsi aiutare ancora da mamma e papa a trent’anni? E il lavoro che ti pubblicano, che ti esce sui giornali, in tv, alla radio o nel web, vale davvero i sacrifici che stai facendo? Non sei un medico. Non salvi vite. E quella che stai facendo non è gavetta. La gavetta prepara a una carriera. Tu hai nove probabilità su dieci di essere fuori prima dei quarant’anni. E a qual punto potrebbe essere tardi per fare il cameriere, l’imbianchino, il falegname o il cuoco. Mestieri che dopo una vera gavetta ti danno la prospettiva di diventare imprenditore di te stesso e guadagnare sicuramente più di 5 euro all’ora.
Si può diventare imprenditori di se stessi anche in comunicazione? Certo.
Sarebbe pure un ottimo momento. Il sistema delle agenzie si sta sgretolando, proprio mentre si moltiplicano i mezzi a disposizione di un giovane per dimostrare la propria capacità di comunicare. Inizia a cercarti un cliente. Non chiederti quanto sia figo. Pensa a quanto vale il tuo lavoro e vendiglielo. Sicuramente farai degli errori. Ma che meraviglia la possibilità di darne la colpa solo a se stessi. Apre prospettive di crescita inimmaginabili.

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