Perché c’è molto bisogno di Equal
Il 15 marzo, l’Art Directors Club Italiano era a Palazzo Marino per la presentazione del Premio Equal. Diana De Marchi, assessora alle Pari Opportunità del comune di Milano, e Stefania Siani, presidente ADCI portano avanti una collaborazione fattiva e fertile sul tema della promozione dell’uguaglianza attraverso la pubblicità.
Come presidente della giuria italiana 2022 ho avuto l’onore di introdurre i lavori premiati. Abbiamo ascoltato dalla voce degli autori e delle autrici delle campagne come sono nate le idee vincenti, quali motivazioni abbiano indirizzato le scelte: Cristina D’Anna, Gaia Passerini, Antonio Marchio e Lorenzo Crespi per “Voce alle gamers” di Wunderman Thompson per WindTre, Emanuele Viora e Paolo Ferrara per il primo premio Equal Star dell’ Art Directors Club Europeo andato all’Italia per la bellissima iniziativa di Acne Deloitte per Terre des Homme.
EQUAL 2022 – Menzioni e Vincitore
ADC*E Equal Star – Shortlist e Vincitore
Con Vincenzo Guggino di IAP e Alexa Pantanella abbiamo condiviso dati, studi e statistiche che descrivono il lento percorso verso l’inclusione di tutte le prospettive, l’evoluzione di immaginari possibili e l’abbattimento di stereotipi e pregiudizi. L’energia è circolata e cresciuta nelle due ore di confronto, e ci ha fatto sentire parte di un processo non velleitario, ma necessario e potente.
Per chi nutrisse dello scetticismo, porto un caso esemplare: nel 2007 ero in giuria film a Cannes. Assegnammo un oro a un film che – essendo stato realizzato per il web – non avrebbe potuto concorrere per il Grand Prix. In accordo con il presidente di giuria Bob Scarpelli e con il presidente dei Cannes Lions decidemmo di forzare la regola per celebrare con il massimo riconoscimento quello che appariva come un segnale carico di conseguenze: era il primo spot Dove della strategia Real Beauty firmata “Dove self-esteem fund”. Evolution, era il profetico nome della campagna.
Sappiamo come è andata, nei successivi 15 anni Dove ha rivoluzionato il linguaggio del beauty, ha rappresentato un potente agente evolutivo, ispirando milioni di donne e migliaia di brand.
Ora il cambiamento va ancora più veloce, coinvolge altri settori e nuove minoranze, e Equal si propone di sostenerlo in Italia e in Europa. Non è pensato per premiare campagne sociali, ma piuttosto l’impegno dei grandi investitori nel comprendere il ruolo evolutivo che può avere la comunicazione pubblicitaria quando decide di superare la pigrizia mentale che la inchioda a perpetuare stereotipi e immaginari culturalmente impoveriti.
E qui vi rimando alla lettura del nostro Manifesto Deontologico, scritto da Annamaria Testa, Pasquale Barbella e Massimo Guastini nel 2011, e scaricabile dal sito Adci, per trovare voi stessi il filo che unisce i soci del Club: la passione per un mestiere, e la consapevolezza della sua rilevanza culturale.