Ma Vella e Longoni sanno di cosa parlano?
Diversi soci Adci mi hanno segnalato una video intervista rilasciata da Roberto Vella e Stefano Longoni a Monica Lazzarotto di YouMark.
Così me la sono guardata tutta.
Decido di scriverne perché mi ha fatto sorridere la veemenza di molte delle segnalazioni giuntemi via mail (e via Facebook) dai soci dell’Art Directors Club Italiano. Forse stiamo tornando a sentirci davvero un Club. Buon segno.
E veniamo alle dichiarazioni dei direttori creativi esecutivi di Red Cell. Ho trascritto solo le parti che coinvolgono l’Adci ed evidenziato in bold le affermazioni “chiave” .
Se lo desiderate, potete vedere la video intervista integralmente QUI.
Stefano Longoni:
sono stato iscritto per tanti anni all’ Adci, adesso è un paio di anni che onestamente non ne faccio più parte, così pure anche Roberto…non per una scelta di rifiuto dell’ambiente creativo italiano, ma proprio perché probabilmente, al momento, anche se c’è stato sicuramente un cambiamento a livello anche della composizione delle persone dell’Adci, soprattutto diciamo della dirigenza, però effettivamente forse non è detto che rappresenti poi così tanto il livello della creatività nostra che è appunto quello che è. Diciamo che l’Adci per esempio non è che funzioni tantissimo come una lobby per fare sentire in qualche modo le nostre... diciamo nostre dei creativi intendo… e delle agenzie in generale, ragioni….spesso e volentieri purtroppo siamo sulla difensiva. In un periodo di crisi come questo dove tutti tagliano, le agenzie sono ridotte abbastanza ai minimi termini si guarda a del business raschiando il fondo del barile le possibilità sono paradossalmente ancora più basse. Paradossalmente perché dovrebbe essere invece una fase di riscossa.
Monica Lazzarotto pone una domanda precisa quanto azzeccata: Come difendete questa scelta di non iscrivervi all’ADCI? Non partecipare non significa lasciare che la cosa vadano come vadano?
Roberto Vella
Touchè….è vero che in qualche modo usciamo dal dibattito perché alla fine per usare una frase un po’ arrogante non abbiamo tempo nemmeno per starlo ad alimentare questo dibattito.
Sicuramente ci sembra che di tutti i grandi temi che ci sono sul tavolo per quanto riguarda il mondo della comunicazione la categoria dei creativi stia continuando ad affrontare quelli più marginali.
E non veramente quelli che consideriamo più essenziali. Parlare oggi di creatività, in tempi di crisi è quanto mai importante. (in realtà, se guardate tutta la video intervista non ricaverete mai l’impressione che per Vella e Longoni la questione “creatività” abbia davvero un valore.)
Faccio una prima sintesi:
Roberto Vella e Stefano Longoni non sono più soci Adci perché ritengono che il Club si occupi solo di cazzate irrilevanti.
“Ma che cazzo dicono?”. “Hanno passato l’ultimo anno su Marte?”
Non sono mie affermazioni, ovviamente, ma un paio di commenti (tra i più politically correct) che condivano le mail di segnalazione.
D’altra parte, Roberto Vella lo ha confessato candidamente: non ha avuto molto tempo per alimentare il dibattito (né l’ha seguito, aggiungo io).
Provo ad aggiornarlo segnalando a lui e a Stefano Longoni una serie di argomenti, non esattamente marginali di cui abbiamo trattato negli ultimi 5 mesi.
che prospettive offriamo oggi ai giovani
è davvero impossibile essere chiari?
sono state le agenzie ad abdicare
la pubblicità deve dire la verità
donne e pubblicità: immaginare per cambiare
goldone goldone goldone
anche tutelare il nostro lavoro è un atto politico
i veri imprenditori mettono in gioco solo se stessi
cosa mi aspetto da Assocomunicazione
Metto il link ai post del nostro blog, per comodità. Ma nel corso degli ultimi dodici mesi siamo stati ripresi un po’ ovunque nella blogosfera. E non solo.
Abbiamo fatto dichiarazioni pubbliche contro lo sfruttamento dei giovani. Abbiamo anche denunciato pubblicamente il generale sfruttamento dei creativi. E prima che lo facesse il famigerato Donald Draper di Bad Avenue ho invitato i colleghi a scrivermi in privato per avere i nominativi di buoni consulenti del lavoro.
Ci siamo pronunciati contro le gare non remunerate e fornito argomentazioni. Ci siamo schierati a difesa degli autori di campagne premiate, per proteggerli dall’appropriazione dei credit in due episodi emersi dopo l’ultima premiazione agli ADCI Awards.
Abbiamo ottenuto persino interviste da televisioni estere (France 2, per esempio), a proposito del Manifesto Deontologico dell’Adci (pensato e scritto da soci Adci) e siamo stati ripresi dalla stampa italiana online e offline. Non solo di settore naturalmente.
Abbiamo ottenuto una pagina intera su Il Sole 24 Ore per dare risalto al nostro Manifesto Deontologico presso aziende e istituzioni.
Ma Roberto Vella e Stefano Longoni non se ne sono accorti, del resto sono stati molto occupati negli ultimi cinque anni e ce ne spiegano il motivo:
…Siamo arrivati io e Stefano che questo era un cumulo di macerie fumanti c’era stata l’uscita di altri direttori creativi, clienti e così via e adesso siamo un’agenzia che guadagna eccetera. Quindi è un brutto lavoro o un buon lavoro? È un buon lavoro. Però se tu ci chiedi avete fatto un lavoro da premio. Noi ti rispondiamo sinceramente no. Non è che c’è bisogno che ce lo dica l’ADCI.
Ne siamo perfettamente consapevoli.
Non sta a me commentare la prima parte di questa dichiarazione. Mi risulta che fumanti fossero le macerie di Bates.
Sono invece d’accordo sull’ultima parte della dichiarazione. Io stesso sono il primo a giudicare il mio operato, nella mia agenzia, senza farmi condizionare dagli Adci Awards. Restano il premio più importante d’Italia ma so benissimo che non si fanno quadrare i bilanci solo con i coni d’oro e le short list.
Al tempo stesso, ci tengo a precisare che anch’io sono stato molto impegnato negli ultimi cinque anni. Per non parlare degli ultimi 12 mesi.
Tuttavia cerco di informarmi prima di rilasciare affermazioni che tirano in causa pubblicamente altre persone o associazioni. Fatelo anche voi, Roberto Vella e Stefano Longoni. Eviterete di affermare delle inesattezze.
Oppure scrivetemi, inviatemi riflessioni aggiornate e proposte concrete: massimo.guastini@adci.it
In realtà, quello di cui io e il mio Consiglio abbiamo più bisogno è il contributo da persone informate sul nostro programma (l’avete mai letto Roberto e Stefano?) che ci propongano idee e progetti dei quali si rendano anche disponibili a interpretare una funzione operativa o addirittura esserne il project manager, come nel caso di Davide Rossi con i nuovi giovani leoni.
Di brontoloni da panchina non ne abbiamo davvero bisogno 🙂
Quindi, Caro Roberto Vella, e Caro Stefano Longoni, visto che siete anche voi molto presi e occupati, anziché sprecare tempo in chiacchiere che evidenziano una certa carenza di informazioni, leggete, formatevi un’idea del Club più attuale e non ferma a 2 anni fa.
Un’altra cosa che sicuramente vi è sfuggita è che l’Adci ha di nuovo un blog. Dal giugno 2011. Usatelo come sede virtuale del Club per ascoltare e per farvi sentire. Anche se non siete soci. Scrivete a Gianni Lombardi (gianni.lombardi@adci.it), sarà ben lieto di invitarvi a fare un guest posting con i vostri preziosi consigli all’ADCI.
Fatelo per favore. Anche se al momento sembrate non avere una visione univoca sulla comunicazione che utilizzi media diversi da quelli che vi hanno visti debuttare in questo settore molti anni fa:
Io e Stefano non siamo su Facebook, non siamo su nessun tipo di social network, le app sull’iPhone non le pratichiamo perché non abbiamo neanche l’iPhone, per cui forse è un po’ di snobismo questo sicuramente però se vogliamo affrontare un discorso sul digitale siamo pronti…
Stefano Longoni, che si era agitato e aveva lanciato occhiate preoccupate al suo partner durante questo coming out no digital, interviene per dichiarare a Monica Lazzarotto:
….in realtà questa agenzia ha invece investito parecchio sulla parte digitale…no….parecchio tenuto conto delle nostre dimensioni che non sono enormi però gli investimenti seri sono sono stati fatti sia sulle persone qui dentro che sull’integrazione delle persone con quelle che già c’erano prima del reparto creativo proprio su questo aspetto del digitale…quindi noi in queste cose qui crediamo anche, dopo di che….ehhh…
ehhh…Vi aspettiamo Roberta Vella e Stefano Longoni, anche senza chiedervi 260 euro di quota associativa. Purché almeno abbiate qualcosa di utile da dare.
(massimo guastini)