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Nella seconda metà del Novecento, prima che tutto si afflosciasse e ridimensionasse, la televisione – e per osmosi la pubblicità in televisione – era molto “stagionale”: teatri di posa, studi e set (e con essi gli schermi) in estate si popolavano di spiagge, palme, tramonti sul mare e bikini, in primavera (soprattutto sotto Pasqua) di uova colorate, cinguettii, ciliegi in fiore e praticelli… e in prossimità del Natale esplodevano (o