Postato il Mer 19 Dic 2012 da

Inizio questo post dalla fine della mia prefazione all’Annual N. 26, da oggi finalmente a disposizione dei Soci.

Piaccia o meno, l’immaginario collettivo si nutre più di comunicazione pubblicitaria che di arte. Se n’era accorto già Bill Bernbach, alcuni decenni fa: “tutti noi che per mestiere usiamo i mass media contribuiamo a forgiare la società. Possiamo renderla più volgare. Più triviale. O aiutarla a salire di un gradino”.

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Postato il Gio 13 Dic 2012 da

Il prossimo 19 dicembre, alle 19.30, ci sarà un’Assemblea Generale Straordinaria dei Soci Adci.
L’ordine del giorno prevede di votare le modifiche allo Statuto per

-eliminare la barriera delle tre entry per l’accesso al Club
-restituire più potere ai Probiviri

All’incontro sono invitati tutti i Soci, anche i sostenitori. Questi ultimi non potranno però votare. Approfitteremo dell’occasione per distribuire l’Annual N. 26 oltre che per brindare e scambiarci gli

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Postato il Mar 11 Dic 2012 da


Dedicate due ore, se le avete, a questo appuntamento in Bocconi il prossimo giovedì 13 dicembre.
Giovanna Maggioni, direttore generale di Upa, chiude il corso semestrale di Linguaggi della comunicazione tenuto da Annamaria Testa, parlando delle prospettive della comunicazione pubblicitaria in Italia. L’intervento inizia alle 14.30 puntuali e termina alle 16.00
Via Sarfatti 25, III piano.

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Postato il Mar 11 Dic 2012 da

http://www.youtube.com/watch?v=6gkIiV6konY

Miss Representation è un documentario americano del 2011, presentato in anteprima al Sundance Film Festival diretto e prodotto da Jennifer Siebel Newsom. Esplora come i media tradizionali contribuiscano a dare un’immagine sbagliata della donna, rappresentandola come chi non ha posizioni di rilievo nella società e dove la sua natura è travisata e eccessivamente semplificata. Spesso ciò accade anche in comunicazione e non è

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Postato il Mar 11 Dic 2012 da

Ho avuto Marco Betti come studente all’Accademia di Comunicazione. L’ho preso nella mia agenzia a fare uno stage ponendogli una sola condizione, e cioè che non rinunciasse al sogno che mi aveva confessato: tentare un’avventura all’estero.

Dopo aver lavorato con me per un anno, Marco è partito per l’Australia.

E dopo un anno di avventura è tornato in Italia per rinnovare il visto, ci siamo visti e gli ho chiesto di

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