TRANSATLANTIC: CROSSING MATT EASTWOOD’S OCEAN
Autore Simone Nobili
Il destino di una carriera può accadere anche la mattina quando ci si alza e ci si mette di fronte all’armadio per decidere cosa indossare.
Ci si veste per il ruolo, per essere creduti, e per avere la fiducia portata su un vassoio, con le proprie iniziali, così da assicurarsi che è fiducia personale.
Matt lo capì nel 1992, primo fra tutti dentro il reparto creativo della DDB di Sydney.
Per anni indossò la giacca (la porta anche ora, nel ritratto del suo profilo di LinkedIn), tirandosi addosso i commenti degli altri creativi che di giacche non ne possedevano neanche una. E le detestavano.
Ma quando arrivò il momento, quando una feritoia nel muro delle promozioni si aprì, allora il nome di Matt venne naturale, spontaneo e soprattutto, nessuno dubitò del suo talento. Certo, facciamo Matt Direttore Creativo Esecutivo, guarda come si comporta, come si veste, è più maturo degli altri, è pacato, è responsabile, sa come prendere le decisioni.
Eccola qui. La lezione più onesta emersa dalle acque di Transatlantic. La ‘tip’ più vera, partita dalle pagine di uno dei migliori “creative leaders” in circolazione oggi.
La pianificazione di una carriera, metodica e composta, precisa e netta, come uno spacco di cielo senza nemmeno una nuvola, si basa sulla manipolazione delle percezioni sociali.
Matt diventò CCO della Y&R, poi della DDB, poi Worldwide CCO della J.W.Thompson, ed oggi è a capo dell’intero network della McCann Health.
Ci sono carriere che salgono in vetta come Pantani alle Deux Ales. Sono veloci, scattanti, piene di impeto. E soprattuto, sono strategiche. Alla partenza, hanno già pianificato tutto.
Questo è Matt Eastwood.
E per favore, ricordatevi la giacca oggi.
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