TRANSATLANTIC: CROSSING JOHN BUTLER’S OCEAN
Autore Simone Nobili
Vorrei avere Andrea Pazienza qui, a stringere la mano a John Butler, perché vederli insieme sarebbe 2 + 2, il quadrato e tutti i lati uguali.
Lascia che mi spieghi.
C’è un uomo che colleziona teste di mostro, fumetti, schizzi di inchiostro, prime tirature e rarità intellettuali.
Il suo ufficio è al di là del Golden Gate, passate le nuvole ed il vento, passato lo stormo di corvi che rigano la baia di San Francisco, nel villaggio di Sausalito, dove i fiori nascono per far dispetto al cemento.
L’agenzia Butler, Shine & Stern (BSSP) è una roccaforte di indipendenza. È la storia dell’advertising americano preso dalla curva della libertà, dove i tornanti sono disegnati con le matite dell’immaginazione e le colline si accavallano per godersi lo spettacolo delle idee.
John Butler e Mike Shine furono i primi a lasciare la Goodby nel 1994 e a mettersi in proprio, scardinando il patriarcato Jeff Goodby/Rich Silverstein ed investendo sul proprio talento.
27 anni dopo sono la roccaforte che è ancora in piedi. Mike Shine lasciò anni fa per dedicare tempo e sangue alla sua arte, ma John non ha mai perso un giorno nell’oceano della pubblicità, e continua a tirar dritto, cambiando rotta se serve, e scrivendone di nuove se il cliente lo richiede.
Ho avuto la fortuna di lavorare alla BSSP di Sausalito per qualche mese e a stretto contatto con John, così idea dopo idea abbiamo uncinato le nostre carriere e ci siamo confrontati.
Da lui ho imparato che l’inner child (il bambino dentro di noi) non soltanto va nutrito e protetto, ma bisogna abituarlo a tutte le emozioni della vita. Che mangi paura e tristezza, gioia e stupore, dolore e genio…perché solo cosi diventa la voce che ci dà voce.
Buona traversata.