TRANSATLANTIC: CROSSING AMBER JUSTIS’S OCEAN
Autore Simone Nobili
Quando le porte virtuali di Zoom si aprono, esce il sorriso esplosivo di Amber, fa il giro dei computer e si posa tra i nostri schermi, così disteso proprio nel mezzo, a dire io da qui non mi muovo.
È un ridere che dura tutta la traversata, con intermezzi di profondità marine, dove Amber dedica al padre parole calde di cuore.
Alcune settimane fa, Amber è stata nominata tra le 100 più influenti creative internazionali. Un riconoscimento che viene dopo anni di duro lavoro, di capriole con il fiato in bocca e le braccia distese per non farsi scappare niente, nessuna opportunità o treno di fortuna.
La sua carriera è un manuale di come raggiungere il successo senza una carta nautica. Farsi guidare dalle acque e lasciare che la corrente faccia il suo corso.
Durante il viaggio, attracchiamo l’ancora sulla campagna che l’ha incoronata icona di creatività al femminile. Mi riferisco alla “Barbie Body Evolution.” Amber ha lasciato un’eredità di idee, pensieri e concetti alla bambola icona di generazioni di donne e da lì è partita per tornare al comando di una delle agenzie più in crescita negli States.
È a capo di The Many, l’agenzia conosciuta come The Mistress e che sta viaggiando a velocità sconsiderata sulle autostrade del new business.
Durante la traversata, Amber mi confessa che la metafora oceano le sta perfetta. Sono fluida, mi dice. Sono in continua evoluzione, come le lucertole.
Allora mi accorgo che Amber mi si è trasferita nella memoria come quei tatuaggi per bambini che se li bagni con l’acqua ti lasciano il segno.
The Liquid Lizard, le rispondo. Per me sarai sempre la lucertola liquida che vive negli oceani che sto navigando.
Buona traversata.