Web3: come cambia l’Entertainment?

Web3: come cambia l'entertainment?

Man mano che il Web3 prende piede e la tecnologia che lo alimenta giunge a maturazione, come evolveranno le soluzioni media? Quali nuove forme assumerà l’entertainment? E come potrà essere rivoluzionata l’esperienza delle persone e di conseguenza dei brand?

Web3: a che punto siamo?

Stiamo vivendo una svolta epocale: Internet sta passando dal Web2, cioè un social Internet, al cosiddetto Web3, un Internet decentralizzato che porta le community al centro della scena. Al di là degli espedienti a uso Cannes, come esperti di comunicazione sappiamo bene che tutto ciò ci interessa perché a ogni fase di Internet corrisponde un cambiamento sistemico nell’industria dell’intrattenimento. Il Web2, per esempio, ha inaugurato l’era dell’intrattenimento on-demand. Ora, l’avvento del Web3 promette di creare nuovi tipi di interazione tra marchi e fan, aprendo inedite opportunità di co-proprietà e di co-creazione.

Questo terremoto potrebbe ridefinire la grammatica dell’intrattenimento e dei media come li conosciamo. Riscrivere le dinamiche di potere tra utenti, piattaforme e modalità di erogazione del contenuto. E noi creativi, siamo pronti a questa rivoluzione? In questo articolo mettiamo in evidenza le nuove opportunità che il mondo Web3 potrebbe offrire ai fan, ai brand e alle reti di intrattenimento, raccogliendo i progetti più interessanti nell’ambito cinema, TV, musica e letteratura.

Sì, ma cos’è il Web3? Definirlo è impossibile

Ce lo dice anche Future Consumer 2024 di WSGN (quindi non siamo noi a non riuscire a darne una definizione esatta): cercare di definire Web3 è un po’ come cercare di spiegare in una frase il fenomeno dei social media a un alieno. È un termine generico e nebuloso, che racchiude sia tecnologie specifiche che un importante fenomeno trasformativo che sta pervadendo la nostra quotidianità.

WSGN Future Consumer 2024
Future Consumer 2024 è un report esclusivo di WSGN

A livello pratico, se qualcuno ve lo chiede, potete dir, senza paura di sbagliare che Web3 opera in gran parte attraverso blockchain (quante volte lo avete detto anche voi senza avere veramente idea di cosa voglia dire?); blockchain è l’infrastruttura che alimenta l’ascesa delle criptovalute, degli NFT, del metaverso e di tutti gli altri strumenti che stanno trasformando i modi in cui interagiamo con la tecnologia e tra noi. Web3 “promette” di far emergere nuovi sistemi di governo e modelli di business che possono – almeno in parte – trasferire la proprietà di media, intrattenimento e contenuto al pubblico.

Per esempio, parlando di entertainment, il processo decisionale decentralizzato potrebbe consentire ai fan di investire nell’intrattenimento per ottenere in parte il controllo sui format e i personaggi che amano, guadagnare premi, o anche diritti di voto per guidare la narrativa di una serie TV o per guadagnare dai futuri licensing di un character.

NFT e controllo sul contenuto da parte del pubblico

In un clima di streaming caotico e competitivo, che soffre gli effetti a catena della “recessione dell’attenzione” generata dalla saturazione vissuta durante la pandemia, alcune reti si stanno già allontanando dallo streaming puro, testando la tecnologia Web3 nell’ideazione di nuove serie.

Fox Corp.: Krapopolis

In vista del lancio 2023 della serie animata Krapopolis, ad agosto Fox ha lanciato una raccolta NFT che sblocca ricompense per i possessori, con token speciali che rendono disponibili incontri con il cast e la possibilità di votare gli elementi che appariranno nella serie. Oltre a Krapopolis, Fox Corp. è pronta a investire $100 milioni nei suoi piani NFT e blockchain. Giusto per dire.

Web3: come cambia l'entertainment? Krapopolis
Web3: la serie NFT-powered Krapopolis di Fox

Bella Hadid: “possedere” un pezzo di celebrity

E se il Web3 permettesse di frazionare la proprietà di una celebrity o del suo marchio? A giugno 2022, Bella Hadid ha lanciato CY-BELLA, un progetto NFT che propone una collezione di 11.111 NFT, rilasciati in 10 drop, e a suo dire pensati per “riaccendere la connessione umana“. Ai possessori di questi NFT viene garantito l’accesso a un canale Discord riservato e la possibilità di incontrare Hadid dal vivo in una di 10 città.

Web3: come cambia l'entertainment? CY-Bella
Web3: CY-BELLA, progetto NFT di Bella Hadid

Roll e The Chainsmokers: “possedere” un pezzo di artista

Con gli NFT e i social tokens, celebrities, brand ed i network di entertainment possono permettere alle loro audience di condividere i benefit e gli introiti del loro marchio. Basta guardare il successo di aziende come Roll, che aiuta gli artisti musicali a crescere re-immaginando la loro relazione con i loro fan. Oppure il pop duo The Chainsmokers, che ha rilasciato 5.000 NFT insieme al nuovo album So Far So Good: questi NFT rappresentano l’1% delle streaming royalties dell’album, e offrono ai fan che li acquistano la possibilità di guadagnare sull’investimento, per tutta la vita.

Web3: come cambia l'entertainment? The Chainsmokers
Il duo pop The Chainsmokers ha rilasciato 5.000 NFT insieme all’ultimo album “So Far So Good”

Yuga Labs: e se i tuoi NFT potessero essere scritturati come influencer?

Yuga labs è l’azienda dietro alla più nota NFT community, Bored Ape Yacht Club (BAYC), che recentemente ha acquisito anche il CryptoPunks project, che permette in soldoni a chi possiede questi NFT di guadagnare dai propri personaggi. I possessori (non solo i creatori, quindi) sono cioè incoraggiati a “far scritturare” a loro piacimento i loro NFT per finalità di marketing ed entertainment. A seguito di ciò, a giugno 2022 è nato un nuovo marketplace per il licensing degli NFT da parte dei possessori: BoredJobs. Su BoredJobs chiunque possegga un personaggio NFT può scoprire quali possibilità di “ingaggio” esistono per i suoi character.

Un esempio pratico: agli MTV Video Music Awards 2022, Snoop Dogg e Eminem (che posseggono alcuni NFT BAYC) li hanno utilizzati come parte della loro performance.

TV e film: come il Web3 cambia la produzione e riscrive i ruoli tra film maker, creativi e fan

Nel settore della produzione, gli NFT possono diventare parte di uno schema di reward che permette alle audience di cambiare la direzione dei plot delle serie che amano.

Serie TV e produzioni NFT-backed

Derek Kolstad, creatore del franchise John Wick, sta trasformando la community NFT Forgotten Runes in una serie anime in otto parti, che spera di poter finanziare attraverso la vendita degli NFT stessi.

Forgotten Runes: il Web3 incontra il fantasy
Forgotten Runes: il Web3 incontra il fantasy

L’entertainment che permette agli spettatori di scegliere la propria avventura è un filone inaugurato nel 2018 da Netflix con il primo film live action interattivo, Black Mirror: Bandersnatch. Il film permetteva agli spettatori di controllare la navigazione attraverso il telecomando. 

Da allora, moltissimi gli esperimenti in questo senso, ma con l’ausilio degli NFT anziché del telecomando:

  • Shibuya è una Web3 platform dell’artista NFT Pplpleasr che in pratica è una azienda di entertainment crowd-funded: vende NFT che permettono ai fan di votare quali direzioni creative o di narrativa (pre-validate dai producers) prenderà il plot;
  • La casa di produzione Bunim/Murray ha lanciato Wonderfuel, che si affida agli NFT per finanziare i progetti unscripted;
  • L’attrice Mila Kunis e la sua casa di produzione hanno investito in un wrestling show animato in stile “South Park” che offre NFT che a loro volta permettono di decidere il finale dei singoli episodi.
The Gimmicks
Web3: il TV show NFT-powered di Mila Kunis, “The Gimmick”

E i libri? Sviluppo di personaggi e letteratura Web3

La prossima era di internet re-immaginerà il processo con il quale costruiamo storie e personaggi, e ridefinirà il concetto di proprietà creativa. Immaginate cosa potrebbe succedere se gli NFT venissero utilizzati per sondare la popolarità dei personaggi prima di costruirci delle storie attorno. Ops, sta già succedendo.

Character-first stories

Co-fondato dall’attore Rob McElhenne di “It’s Always Sunny in Philadelphia“, Adimverse è un collettore Web3 di autori e recentemente si è assicurato $5m di investimenti. In una prima fase, c’erano 100 creativi selezionati, ciascuno dei quali aveva diritto all’accesso alla collezione Core Character NFT, attorno alla quale poteva costruire storie e guadagnare royalties nel caso in cui fossero state attivate in licensing per pubblicazioni o show. Sul sito di Adimverse, i visitatori possono ora creare le proprie stanze, collaborare con gli autori, possedere dei character e pilotare la loro storyline.

Web3: come cambia l'entertainment? Adimverse
Web3: come cambia l’entertainment?

Libri NFT-powered

Ebbene sì, anche il mondo dei libri sta convergendo nel mondo blockchain. Non lo credete possibile? Guardate il caso di “The Electrician“, una graphic novel resa possibile da 10k NFT che permettono di finanziare il libro e pilotare la trama ora che ancora è in fase di sviluppo. È l’alba dello storytelling democratizzato? Chi lo sa. Solo il tempo potrà dircelo.

PS se il finale della serie di Game of Thrones fosse stato pilotabile da NFT, sappiamo tutti che la storia sarebbe finita molto diversamente…

The Electrician
Web3: “The Electrician” è una graphic novel NFT co-creata dai suoi lettori

Il Web3 aiuta gli autori letterari a monetizzare le loro creazioni

La publishing platform Web3 Mirror.xyz permette ai lettori di collezionare articoli sotto forma di NFT, offrendo allo stesso tempo agli autori la possibilità di garantire la libertà alle loro penne. Questi NFT, inoltre, servono come segnale a supporto della proprietà intellettuale di un’idea o di un’analisi. Esiste anche Soltype, una nuova piattaforma di publishing per creare e scambiarsi NFT letterari. I lettori possono così scoprire nuovi autori, investire su di loro e guadagnare denaro sulla base del loro successo.

Mirror
Mirror è la soluzione blockchain dedicata al giornalismo

Conoscete altre case di entertainment powered by NFT? Raccontatecele, saremo lieti di ospitarvi sul Blog dei soci ADCI. Intanto, potete domandarvi come si fa a “portare” il Web3 nei flussi e nei processi di agenzia, magari cominciando a rileggere cosa ne diceva Marc Mathieu a Cannes.