Postato il Ven 16 Mag 2025 da in #ContinuityADCI Freelance HUBLa vita del Club

ADCI Freelance Hub: WikiFree – Metodi per il brainstorming

WikiFree è un’iniziativa nata per aiutare i giovani creativi a destreggiarsi nel mondo dei freelance: una serie di articoli e interviste che possano supportarli nella transizione da dipendente a libero professionista. A guidarli Alberto Cangialosi, creative copywriter e membro del Freelance Hub ADCI, uno spazio digitale in cui potersi ritrovare e usufruire di servizi utili.

Brainstorming for Dummies

Credo di potermi permettere di generalizzare dicendo che tutti noi vorremmo lavorare senza fare fatica alcuna. Non c’è nulla di male ad ammetterlo ma per fortuna, nel mestiere del creativo, c’è un momento in cui il nostro cervello lavora per noi: l’ultima fase del brainstorming (e questo articolo che ho fatto fare ad altri, ma è un’altra storia…).

Cosa intendo? Che dopo ore passate a pensare a un insight, a scervellarsi per trovare l’idea giusta e a cambiare punti di vista, c’è solo una cosa da fare: spegnere il cervello e riposare.

So che con il lavoro che facciamo e le deadline che ci vengono imposte sembra una follia smettere di fare brainstorming a due giorni da una consegna senza uno straccio di idea… ma funziona. E funziona molto bene. Staccate per qualche ora (meglio tutta la notte), non pensateci proprio più e quando tornerete a lavorare vi verrà sicuramente un’idea in mente, il vostro cervello avrà fatto il lavoro per voi, o quasi! 

Ma tralasciando il mio idillio alla pigrizia, vi lascio nelle mani di 3 grandi creativi, membri del Freelance HUB, che vi racconteranno il loro punto di vista sul brainstorming, con tanti consigli pratici e attivi da provare, in quelle terribili giornate in cui sarete a secco di creatività. 
E se proprio proprio continuate ad avere problemi con la generazione di idee, la soluzione è iscriversi all’ADCI ed entrare nel Freelance Hub. In questo modo vi basterà chiedere in chat (abbiamo un gruppo Telegram) e troverete tante persone disposte ad aiutarvi o a fare un po’ di brainstorming con voi, me compreso.

Brainstorming for Pro


Corinna Bonfanti
Sono strategist freelance, ex Strategy Director in Dentsu Creative, ora sono ovunque ci sia un brief che ha bisogno di una direzione.

Per me il brainstorming non è un’esplosione casuale di idee, ma un modo per attivare il pensiero laterale, sbloccare situazioni ferme o banali, aprire finestre dove sembrano esserci solo muri. È il momento in cui smettete di guardare il problema da davanti e iniziate a osservarlo girandogli attorno.

La mia tecnica preferita, soprattutto quando lavoro su posizionamento e branding, è quella degli archetipi. Potete usarla in coppia creativa per rendere più rotondo il lavoro sul brand, ma dà il meglio di sé con i clienti – che siano in gruppo o da soli – anche (e soprattutto) se non sono pratici di brainstorming e il brief è un po’ zoppicante.

Attraverso una serie di domande e suggestioni narrative – “Se il tuo brand fosse una persona, a cosa non rinuncerebbe mai?”, “Che film guarderebbe?”, “Che ruolo avrebbe in una storia?” – li accompagnate in un’esplorazione guidata. Nel rispondere e confrontarsi, proiettano valori, immaginari, tensioni. In pratica, stanno raccontando il loro posizionamento, ma senza usare le solite parole da boardroom.

E mentre si divertono a esplorare, lasciano andare i cliché e servono insight grezzi ma preziosi. A quel punto la mappa è tracciata.

Il lavoro, poi, è raccogliere quei segnali, leggerli tra le righe e trasformarli in direzione strategica e creativa, lavorando di senso, di linea, di sintesi.

Funziona perché accompagna anche chi è meno abituato a questi processi, spostando l’attenzione dal dover trovare la risposta giusta al concedersi domande diverse, portandoti ad ascoltare davvero anche quello che non viene detto.





Sara Lecca
Mi piace definirmi conceptualizer perché altre definizioni mi stanno strette.

Per le teste creative, il brainstorming è la routine, non è un gioco, anche se può sembrarlo. È una sorta di workout vitale, un’attività imprescindibile che a volte richiede uno sforzo mentale notevole. Riflessioni, emozioni, parole, visioni e suggestioni ci travolgono quotidianamente — ricombinate, diventano qualcosa di nuovo, in cui, a un certo punto, esplode l’urgenza di rivelarsi, nella modalità più inaspettata, nella forma più brillante, secondo il brief che si ha tra le mani in quel momento. Sembra una magia, la provvidenza che ci assiste, coincidenze; niente di tutto ciò: è solo creatività.

Quando si tratta di brainstorming collettivi, il modello di sviluppo dipende dalla tipologia del progetto. Per una campagna visiva (specialmente nel settore moda) o per un piano di content creation, tutti i coinvolti sono invitati a partecipare alle moodboard: quelle dedicate ai concetti e alle ispirazioni, alle cromatiche, al trattamento, persino all’emozione che si desidera esplorare. Pinterest è un ottimo strumento per questa attività. In tutti gli altri casi, si condividono le idee, si selezionano e si trascrivono: scrivere aiuta a scremare. Un’idea che riesce a essere scritta, in genere, può funzionare.

Parafrasando Paramahansa Yogananda: “Scrivere è metà della battaglia” — lui si riferiva al cantare.


Edoardo Loster
Dopo vent’anni di navigazione creativa – da stagista copy a Executive Creative Director – ho capito una cosa: la tempesta delle idee non si affronta fissando l’oceano e aspettando il salvataggio divino come naufraghi pigri. Serve vento, cambusa piena e metodo. Quindi, ecco i miei ordini di bordo.

Partite dal brief
Non girateci intorno come un gabbiano sul porto. Leggetelo. Fate domande. Non lamentatevi. (O lamentatevi dopo, con un bicchiere in mano.)

Nutrite la mente
Prima di mollare gli ormeggi, riempite la testa di cose buone: letteratura, musica, cinema, sport, arte. Non serve solo “pensare”: serve aria fresca che gonfi le vele.

Salpate
Anche se fa paura. Non aspettate la perfezione. Alzate la voce, scrivete, declamate, sparate idee a raffica con l’art/copy o con l’AI. Le migliori rotte si trovano navigando nel caos, non nel porto.

Non gettate in mare le idee imbarazzanti
A volte il tesoro vero sta sotto il barile marcio. Le intuizioni geniali si nascondono tra le ciurme di pensieri sgangherati. Lasciate che le idee si imbarchino anche se sembrano ubriache.

Ascoltate il meteo
La creatività non è silenziosa. Se il brainstorming è muto, siete già in stallo. Muovetevi. Urlate. Rideteci sopra. Soffiate controvento.

Cambiate rotta
Se un’idea vi porta in secca, non intestarditevi. Girate la prua. I grandi viaggiatori conoscono sempre il valore di una virata tempestiva.

Non navigate da soli
Anche i capitani migliori hanno bisogno di un equipaggio che gridi, sbagli e rilanci. Avere orecchie che ascoltano e voci che disturbano è parte del viaggio.

Fate scorta di silenzi
Parlate, sì. Ma ricordatevi di ascoltare anche il rumore del vento. A volte l’idea buona arriva mentre state zittendo un’eco inutile.

Proteggete l’istinto
Quando sentite una scarica nelle ossa, un’intuizione che vi fa stringere la barra del timone… seguitela. Anche se la mappa dice il contrario.

Festeggiate ogni scoperta
Ogni buona idea è una terra nuova intravista all’orizzonte. Non sottovalutatela. Accendete una lanterna, stappate un rum, e poi… continuate a cercare.


Ringrazio i miei intervistati di oggi e, come al solito, noi ci rivediamo tra due mesi, con un nuovo articolo che spero possa aiutarvi nel vostro percorso per diventare freelance!