Postato il Mer 1 Set 2021 da in IntervisteTransatlantic

TRANSATLANTIC: CROSSING MARK FITZLOFF’S OCEAN

Autore Simone Nobili


Onesto. Sincero. Integro. Niente giochi politici, trasparente come l’acqua della Sardegna. 

I 20 anni di Mark Fitzloff alla Wieden+Kennedy di Portland finirono con pacche sulle spalle, abbracci e strette di mano. Da lì si aprì una porta chiamata Opinionated, la sua agenzia, il suo sogno imprenditoriale che da qualche anno lo sta portando alle luci della ribalta non più vestito da dipendente ma da founder. 

Quest uomo dal sorriso alla High Fidelity di John Cusack e i Ray-Ban a cavalcioni sul naso come i Blues Brothers non ha mai smesso di essere il ragazzo della Wieden, quello che passava le ore nella libreria accanto all’agenzia per spingere le idee sulla fronte e vedersele uscire dalla bocca.

Mi accoglie leggero e profondo, esitante a gettarsi negli abissi del suo oceano personale ma quando si lascia andare il tuffo è di quelli che si sentono.

Entrambi writers di estrazione, ci confrontiamo facendo navigare i pensieri tra gli scrittori che hanno dato forma al nostro carattere alfabetico. 

Mi rivela che per selezionare il copywriter giusto, alla Widen avevano un sistema infallibile, molto simile al “casting”. 

Andavano nello specifico, zoommavano sugli skills, ingrandivano il DNA di ogni candidato a punto tale da creare una lista come un casellario postale. Aprivano la casella giusta ogni volta che un brief atterrava sulla scrivania. 

Per tutti quelli che vogliono addentrarsi nei vicoli di un’industria che cambia al battito del minuto e capire come funziona, questa è la barca Fitzloff e Mark ne è il suo oceano. 

Buona traversata.