TRANSATLANTIC: CROSSING PUM LEFEBURE’S OCEAN
Autore Simone Nobili
Se ci fosse un quadrato di aria sospeso sopra la testa di Pum, sarebbe disegnato, incorniciato e reso unico dalla sua abilità di infondere perfezione all’imperfetto mondo in cui viviamo.
Quando si collega da Washington DC, il suo zoom background è così dannatamente simmetrico e bilanciato che mi affanno a capire se sia finto o se qualche mano invisibile le stia reggendo un affresco da dietro.
Invece no.
Frase dopo frase, minuto dentro minuto, capisco perché questa donna di origini Tailandese, immigrata negli Stati Uniti, ha svolto a Cannes la funzione di Presidente della Giuria nella categoria Design. E non si è fermata qui. È entrata nel board del One Show, dopo essere stata inserita tra i primi 100 creativi al mondo.
Ha fondato Design Army nel 2003, e se fai google la ricerca immagini ti serve un mondo di pixel che scaturiscono della mente visionaria di Pum e dal suo fascino per tutto ciò che è magico ed etereo.
Delicata nel ritrarre l’equilibrio che governa il suo craft, Pum segue una regola ferrea. Lavora sempre alla sue debolezze fin quando diventano forza.
Una lezione appresa quando era piccola da una madre che per lei ha sognato i destini migliori.
Questo oceano ha cantato storie magiche e le sue acque sono arrivate fino ad alla porta dello studio di Tibor Kalman, fonte ispiratrice e maestro indimenticabile di design.
Ho aperto l’intervista con una domanda sulle sirene e la saga marinaresca di una delle poetesse tailandesi più famosi.
Pum mi ha sorriso e ha cominciato ad attraversare i 7 mari della vita.
Buona traversata a voi. E buona vita a tutti.
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