Postato il Mar 22 Mag 2012 da in Strumenti professionali

Ocse: Italia in coda per la qualità della vita.

La ‘dolce vita’ non e’ piu’ di casa in Italia. Per lo meno in base all’Indice sul Benessere sviluppato dall’Ocse che vede la Penisola al 22esimo posto su 36 paesi in una classifica capeggiata dall’Australia, davanti a Norvegia, Stati Uniti, e Svezia, mentre i fanalini di coda sono Turchia e Messico. L’indicatore, lanciato lo scorso anno, si propone di andare oltre la freddezza dei numeri del Pil (che gia’ segnalano le
criticita’ del Belpaese) per misurare la qualita’ della vita sulla base di 11 ingredienti, che vanno dall’istruzione all’ambiente, dal reddito all’occupazione, dalla sicurezza alla salute, fino ad arrivare alla ‘soddisfazione sulla propria vita’ e all’equilibrio lavoro-famiglia. Un’equazione con tante variabili che gli italiani hanno difficolta’ a risolvere.

In base allo studio, l’Italia ha un reddito medio leggermente superiore alla media dei Paesi industrializzati (23.917 dollari l’anno contro 22.387), che la pone all’11esimo posto della classifica, “ma c’e’ un considerevole divario tra i piu’ ricchi e i piu’ poveri. Il 20% della popolazione piu’ benestante guadagna cinque volte piu’ del 20% piu’ povero”. Il capitolo ‘lavoro’ vede l’Italia scivolare al 23esimo posto, anche a causa del tasso di occupazione (57% complessivo, ma solo il 46% per le donne), il terzultimo tra i 34 Paesi Ocse piu’ Russia e Brasile, cosi’come e’ piu’ alto della media il tasso di disoccupazione di lungo termine (4,1% contro 3%).

Sotto la media i guadagni medi che ammontano a 32.404 dollari (contro 34.033 dollari). L’equilibrio tra lavoro (1.778 ore all’anno) e vita personale e’ uno dei capitoli piu’ controversi, e dolenti per le donne, pur figurando l’Italia al 15esimo posto. Mentre gli uomini del Belpaese dedicano 103 minuti al giorno per la cura della casa o la cucina (30 in meno della media Ocse) e meno di un terzo rispetto alle donne che arrivano a 326 minuti di lavoro domestico. Una delle differenze piu’ alte tra i Paesi industrializzati, certifica l’Ocse. Gli uomini passano piu’ tempo al lavoro (retribuito): il 9% fa gli straordinari contro il 2% delle donne. L’Organizzazione sottolinea che l’Italia e’ sotto la media per tre
indicatori-chiave: il tasso di occupazione femminile, il tasso di fertilita’ (1,4 figli per donna) e la poverta’
infantile. Di fatto “le donne devono scegliere tra il lavoro e la maternita’”.

Scontenti per l’ambiente e poco soddisfatti in generale

Nella Penisola, il 24% delle donne nate nel 1965 non ha avuto figli contro il 10% delle francesi. Il Paese spende solo l’1,4% del Pil per le famiglie con figli contro il 2,2% della media Ocse. Per l’istruzione, l’Italia e’ 28esima, sia per le non brillanti performance dei liceali della Penisola nei test di matematica e lingua italiana, sia per la bassa percentuale di diplomati di scuola superiore (54% contro la media Ocse del 74%). Quanto al fattore ‘casa’,le famiglie spendono il 23% del reddito disponibile per avere un tetto sopra la testa contro la media Ocse del 22%, ma il 92% e’ soddisfatto della propria situazione abitativa (87% Ocse).

La ‘vita di collettivita” non eccelle: solo 2 minuti al giorno di volontariato (contro i 4 minuti Ocse) e solo il 34% riferisce di avere aiutato uno sconosciuto nell’ultimo mese (“una delle percentuali piu’ basse dell’Ocse”). Il 91% pero’ ritiene di avere qualcuno a cui fare affidamento in caso di necessita’, in linea con la media dei Paesi industrializzati. Per ‘impegno civile’ l’Italia e’ 21esima: solo il 49% dei cittadini ha fiducia nelle istituzioni politiche contro il 56% della media Ocse, ma la partecipazione alle elezioni e’ elevata (81% contro 73%).

Nel settore ‘salute’, l’Italia e’ piazzata discretamente (11esimo posto) grazie alla longevita’ (82 anni, 2 in piu’ della media). La spesa e’ pari al 9,5% del Pil (contro 9,6% Ocse), pari a 2.870 dollari per persona (3.060 dollari). Il tasso medio di obesita’ e’ basso nel complesso, ma e’ tra i piu’ alti dell’Ocse per i bambini (uno su tre e’ sovrappeso). Il 67% degli italiani si ritiene in buona salute contro il 70% Ocse. Il capitolo ‘ambiente’ relega la Penisola al 26esimo posto: ben il 33% degli italiani ritiene di non avere accesso a spazi verdi contro il 12% Ocse (oltre ad essere il livello di insoddisfazione piu’ alto tra i Paesi europei), l’aria e’ piu’ inquinata della media Ocse e la soddisfazione per la qualita’ dell’acqua e’ minore (79% contro 84%).

Per sicurezza la Penisola e’ 23esima: meno omicidi della media Ocse (1% contro 2,1%), ma solo il 58% delle persone si sente al sicuro camminando da sola di notte (contro il 67%).

Tirando le somme, per la generale ‘soddisfazione per la vita’, l’Italia e’ 26esima. Il voto che gli italiani danno in proposito alla propria esistenza e’ di poco superiore alla sufficienza, cioe’ il 6,1 in una scala fino a 10, contro il 6,7 medio. La differenza non e’ tanto tra uomini (6,1) e donne (6), quanto tra ricchi e poveri: 6,4 per i primi e 5,6 per i secondi. Per la cronaca la palma dei piu’ soddisfattidella propria vita nell’Ocse va ai danesi, che sono anche primi nel conciliare lavoro e vita personale.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 22 mag