Postato il Mer 13 Lug 2011 da in Cannes Lions

Tira vento in riviera

Condivido un pezzo di Andrea Concato, pubblicato nei giorni scorsi da Panorama Economy.

Al Festival Internazionale della Creatività CANNES LIONS 2011, concluso sabato sera, tirano venti gagliardi da Est e da Sud. Il mondo della comunicazione è definitivamente diventato un affare di eccellenza globale.
Le economie emergenti, a volte già ben emerse, hanno smesso di importare talenti e know-how, se li sono coltivati in casa e li hanno mandati qui, nel cuore della Costa Azzurra, a strapazzare i tradizionali dominatori Americani e Inglesi.
Basta scorrere l’elenco delle nazioni premiate con i Leoni d’oro nella categoria Press: Tahilandia, Emirati Arabi Uniti, Malaysia, Hong Kong, Cina. Unici a difendere i vincitori di lungo corso: Brasile e Argentina. Unica a difendere il vecchio continente, la Germania. E il Grand Prix Press per la prima volta è andato alla Cina.
Nelle altre categorie hanno vinto i piccoli (un Leone di bronzo nei Film a una coraggiosa iniziativa di una micro e giovane realtà italiana: la Cric, che prima gira un corto toccante e poi riesce a venderlo alle Poste Italiane grazie anche al successo ottenuto su YouTube e social network) e hanno ancora vinto i grandi (il Grand Prix dei Film è andato a una delle produzioni più spettacolari e costose della storia, un kolossal Nike girato da Inarritu e interpretato dai mejo footballers del pianeta più Bobby Solo e Homer Simpson per gradire, mentre il lancio americano del motore di ricerca Bing di Microsoft si è aggiudicato i Grand Prix Outdoor e Titanium con una giga operazione cross media che ha visto piazzare in 5.000 posti di 13 città le pagine della prossima biografia di Jay-Z (dal fondo della piscina del Delano a Miami, alla fodera di un giubbotto di Gucci, ai poster a NYC) per poi lanciare una gigantesca caccia al tesoro su Bing e su tutti i social network esistenti per trovarli.
Insomma, i new media hanno incontrato il grano e hanno fatto bingo. (Andrea Concato)