“Senza una riflessione comune sul proprio lavoro i livelli si abbassano” – Adci Awards: Luca Miniero e la sua Giuria.
Luca Miniero è stato scelto come Presidente della Giuria crafting 2: regia, music & sound, design e copywriting.
A lui ho rivolto le stesse domande alle quali hanno già risposto pubblicamente Mauro Manieri e Serena Di Bruno.
Da chi è composta la tua giuria e con quale criterio/i hai scelto la tua squadra
La giuria è composta quasi totalmente da creativi appartenenti a diverse agenzie italiane. Il criterio è stato solo quello di lavorare con persone che mi fossero segnalate come buoni creativi o che conoscevo personalmente. Ecco i nomi: Cristiano Tonnarelli, Assunta Squitieri, Francesco Emilani, Francesco Poletti, Andrea Concato, Vincenzo Gasbarro, Michelangelo Cianciosi, Renata Prevost, Karim Bartoletti e Alessandro Canale
Quali indicazioni darai ai componenti della tua giuria nel valutare i lavori iscritti?
In generale credo che sia per l’esecuzione che per l’idea creativa, per tutte le categorie, insomma, va premiata e giudicata positivamente la comunicazione che ha carattere di evento, ovvero delle caratteristiche da rintracciare, che la rendano immediatamente parte del sentire comune anche grazie alla sua presenza su diversi mezzi. Nella pratica poi io vorrei dividere il lavoro in due momenti principali. Nella prima fase andranno valutati i lavori che entrano nell’annual e nella seconda i lavori premiati. Per quanto riguarda la prima fase credo si possa tenere conto del fattore rappresentatività; per questo includerei anche quei lavori che pur non essendo il top hanno però significato qualcosa per la pubblicità italiana grazie alla loro popolarità fra il pubblico. Considererei pure che ci sono prodotti più difficili creativamente perché rivolti al mass market rispetto ad altri a vocazione più elitaria, e mi piacerebbe considerare queste diverse anime premiando anche il lavoro creativo rispetto al cliente e rispetto al prodotto.
Nella seconda fase invece a mio avviso vanno premiati solo le creatività realmente originali, differenzianti e adatte al prodotto-marca in quanto a posizionamento. (Vale anche per l’esecuzione) In questa fase non considererei la difficoltà dovuto al mass market e mi concentrerei solo sulla creatività a prescindere da altre componenti.
Perché hai accettato di fare il Presidente di giuria?
Mi piace partecipare alle giurie perché così mi rendo conto delle novità che ci sono nella comunicazione italiana nonché delle tendenze. Per quanto riguarda il fare il presidente la domanda va capovolta: perché me lo avete chiesto?
Perché i creativi dovrebbero iscrivere i lavori agli adci awards?
Per far crescere l’ADCI, un club che dovrebbe nel confronto favorire la consapevolezza professionale, alla stregua dei libri, delle riunioni, dei DVD e degli altri festival. Senza una riflessione comune sul proprio lavoro i livelli si abbassano, non vale mica solo per la pubblicità. I premi non servono solo in quanto premi, sono d’accordo, quello che serve è vedere come gli altri hanno affrontato problemi simili semmai risolvendoli meglio. E’ un po’ come le riviste scientifiche, se non ci fossero, non ci sarebbe crescita. E’ chiaro che in un mondo così internettizzato la creatività è ovunque e anche i confronti, ma questo non vuol dire cancellare l’adci piuttosto aiutarlo a cambiare collocandosi in una prospettiva più globale.
In un momento di crisi come questo perché è secondo te importante battersi per la qualità dei lavori?
Per mille motivi ma soprattutto per uno. Chi lavora con passione vive più a lungo. Non è vero? Vabbè mo’ con tante bugie che ci sono in pubblicità volete soffermarvi proprio sulla mia.
Luca Miniero, napoletano, copywriter (Dorland Ayer, Bates, McCann) attualmente regista pubblicitario e cinematografico. Vive a Firenze.
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