Scoglio di Quarto: lo spazio pubblico è l’innesto del riposo collettivo nel vivere quotidiano.
Scoglio di Quarto è un progetto che ha vinto l’oro nella sezione environmental design agli Adci Awards e si è classificato dietro a “The Dog” nella votazione che ha assegnato il Grand Prix.
Ecco il racconto degli autori per il Blog dell’ADCI.
Con i suoi 1089 nomi incisi su una lastra d’acciaio lunga 35 metri, la targa allo scoglio di Quarto è un omaggio monumentale agli uomini che nel 1860, con la loro impresa iniziarono il processo di unificazione.
La sua presenza, però, ha anche dato il via a una rinascita, a un recupero ambientale di una zona che – assurdamente – era stata fino a quel momento almeno trascurata.
Quello che era un luogo della memoria dimenticato, oggi sta diventando uno spazio pubblico di nuovo vivibile. Un luogo di condivisione dove si incrociano storia e attualità.
E’ stata, per certi versi, una di quelle congiunture che si realizzano raramente: la volontà di un committente illuminato – Paolo Peluffo, per la Presidenza del Consiglio dei Ministri – che si affida all’agenzia di comunicazione – Marimo di Roma – invece che a un tecnico, la quale a sua volta ha la fortuna di lavorare con un architetto, Annalaura Spalla, convinta sostenitrice dello spazio pubblico come luogo necessario alla rigenerazione sociale.
Un circolo virtuoso di talenti che ci lascia con la grande emozione di aver piegato il nostro, a volte, bistrattato mestiere ad uno scopo nobile e meno effimero.
Giampiero Quaini e Stefanie Laib, coadiuvati da Fabrizio Guadagnoli, hanno lavorato alla realizzazione della gigantesca opera di tipografia – nomi in DIN bold e data in Bodoni Roman – con la maniacalità millimetrica che avrebbero usato per una bodycopy in corpo otto.
Altre immagini del monumento, manifesto e video del progetto nel sito dell’Agenzia.