GVDE XII: il cuore di Enzo Baldoni batte sempre forte.
Venerdì 12 novembre si è svolta la XII edizione del Grande Venerdì di Enzo all’interno della settimana di IF!, il festival della creatività che dal 2014 racconta, promuove e celebra il valore della creatività come elemento centrale per la industry della comunicazione.
Ma cos’è il Grande Venerdì di Enzo? Per i pochi che non lo sanno è una portfolio review organizzata dall’Art Directors Club Italiano, durante la quale un nutrito gruppo di Direttori Creativi incontrano a colloquio giovani creativi per la revisione del portfolio. È dedicato a Enzo Baldoni, giornalista, scrittore, blogger, ma anche socio dell’ADCI e copywriter, scomparso in Iraq nel 2004 in circostanze tutt’ora misteriose.
Fare gli onori di casa mi ha reso davvero orgoglioso.
I motivi sono tanti: conosco bene la storia di questo evento, avendolo sostenuto quando ero nel Consiglio direttivo, ho partecipato a tutte le edizioni, è dedicato ad un mio amico che non c’è più e per questo e altri mille motivi mi è stato facile ripercorrerne la storia per studenti e soci che, per la prima volta, venivano coinvolti come reviewer.
L’ADCI ha iniziato a organizzare una portfolio review per la prima volta nel 2008, si chiamava Portfolio Night, ma dal 2012 abbiamo deciso di fare le cose da soli. E di dedicare l’evento a Enzo Baldoni e alla sua abitudine davvero speciale: ogni venerdì pomeriggio, apriva la porta della sua agenzia a tutti i giovani creativi in cerca di consigli sul proprio portfolio.
In diverse edizioni del GVDE abbiamo avuto come ospiti, all’apertura dei lavori, membri della famiglia Baldoni. Questa volta abbiamo avuto l’onore di avere tra noi il fratello minore Sandro, anche lui con un lungo passato in pubblicità.
Da Sandro ho cercato di carpire il motivo per cui Enzo dedicava i venerdì a questa attività e che consigli avrebbe dato ai giovani creativi presenti.
“Enzo è stato sempre un insegnante. Da giovani vivevamo in un paesino di campagna e lui già a 21 anni faceva delle supplenze di educazione fisica a scuola. È stato anche il mio insegnante, come supplente, in terza media e mi faceva fare un giro di campo in più degli altri!
Nonostante sia stato un pioniere nell’uso di Internet, dei blog, delle mailing list e dell’uso della tecnologia in comunicazione, diceva sempre che per imparare a comunicare bisogna stare tra la gente. Cosa che ho ripetuto spesso anche ai miei studenti: anche se oggi bisogna conoscere internet e la rete, non bisogna mai smettere di tenere un occhio sulla realtà”.
Per chi lo ha avuto come docente o come direttore creativo, come è capitato a me anche se per lavori ‘off ‘ e sperimentali, non può dimenticare la sua naturale propensione all’insegnamento e la dolcezza con la quale trasmetteva informazioni preziose, trovando il modo di spiegarle fino a farle diventare tue. Lo spirito giusto per partecipare al Grande Venerdì di Enzo come reviewer è tutto qui. Poi parlando dell’evento, Sandro Baldoni, che oltre che in pubblicità ha lavorato come sceneggiatore e regista, ci ha tenuto a far notare una peculiarità del GVDE.
“Questa del Grande Venerdì di Enzo è un’occasione unica per dei ragazzi che vogliono incominciare una professione, perché possono confrontarsi con dei professionisti. E non succede in tutte le professioni.
Il consiglio che voglio dare prima dell’inizio dei colloqui agli studenti è quello di parlare poco e di lasciare parlare i vostri lavori!”
E per iniziare le revisioni dei portfolii mancava davvero poco, solo ricordare ai DC di non giudicare tanto i lavori, quanto di aiutare i ragazzi a presentarli al meglio. A rendere le loro idee più comprensibili possibile agli interlocutori che incontreranno in futuro.
A questo punto ognuno dei 40 direttori creativi si è ritirato nella propria Room – anche questa volta abbiamo usato Meet per allargare la partecipazione a ogni parte d’Italia – e ha ricevuto a colloquio 3 dei 60 ragazzi iscritti. Ognuno per 20 minuti anche se a volte abbiamo sforato!
Dopo un’ora di colloqui ci siamo rivisti nella Grande Room per una serie di considerazioni tra i Direttori creativi coinvolti.
Come sempre è il momento più divertente della serata, dove si può finalmente brindare, dove si raccolgono le considerazioni di chi ha partecipato per la prima volta. Un paio di pettegolezzi non mancano mai, ma è anche un momento di importanti considerazioni finali.
Sofia Ambrosini (socia di lunga data dell’ADCI) le ha riassunte così.
“Il GVDE si conferma uno degli appuntamenti più importanti per i giovani in cerca della loro occasione. La possibilità di avere 20 minuti per presentarsi – e presentare i propri lavori – a direttori creativi di esperienza, di ricevere consigli su come valorizzare e indirizzare il proprio talento e come evitare gli errori più frequenti nel portfolio non è cosa da poco.
È una possibilità che poi, in privato, può andare oltre i 20 minuti del colloquio del GVDE e diventare l’inizio di un rapporto costruttivo. Difficile essere all’altezza di Enzo, generoso al punto da regalare tutti i suoi venerdì ai giovani che bussavano alla sua porta, ma tutti noi potremmo – dovremmo – dedicare più tempo e attenzione ai creativi in erba e alle loro idee acerbe.
Perché quello che arriverà potrebbe essere meglio di quello che abbiamo già visto, e perché lo dobbiamo a Enzo e alle occasioni che abbiamo ricevuto dai nostri maestri e da questo meraviglioso mestiere.”
Non si può non essere d’accordo, soprattutto perché non si trasmette cultura se non si è disponibili a trasferire agli allievi quello che abbiamo imparato dai maestri.
Credo che a Enzo, per il suo carattere e la sua capacità di coinvolgere, sarebbe davvero piaciuto essere ricordato così. E come appassionato di tecnologia e precursore dello smart working, avrebbe apprezzato anche la modalità online.
Ma senza disdegnare un brindisi offline alla prima occasione!
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