Discord, dai gamer a Gucci

Quante volte abbiamo sentito parlare di NFT? E quante volte hanno provato a spiegarci cosa sia un Non Fungible Token? Davide Mancosu ci racconta la sua esperienza come creatore di collezioni NFT.

Quanti di noi hanno creduto bastasse caricare qualche jpg su Opensea per fare soldi ed essere riconosciuti come digital artist? Io non ci ho solo provato, ho costruito ben 2 collezioni da 10.000 pezzi. Tutto è iniziato 2 anni fa; non conoscendo le dinamiche che portano una collezione NFT al successo, ho investito un bel po’ di tempo e denaro per stringere su Twitter rapporti con sviluppatori, influencer, programmatori e chi più ne ha più ne metta. Definirei l’esperienza “un master in Criptovalute, NFT e Discord marketing,” Tanta fatica e dedizione, ma nessun guadagno.

Discord, dai gamer a Gucci

Mentre le mie Collection si rivelavano un assoluto fallimento, nel mondo del Luxury venivano rilasciate costosissime collezioni NFT che si sarebbero affermate a livello globale, conquistando i favori della generalmente riluttante GenZ. Gucci, Balenciaga, Adidas e Dolce&Gabbana stavano entrando nel Crypto mondo, al pari di artisti super star del calibro di Damien Hirst e Takashi Murakami. Di quest’ultimo la collezione più bella di tutte, Clone X, a cui ne seguì una seconda, chiamata Flower, per poter accedere all’acquisto della quale venne creata una riffa: per 9.700 NFT in palio, i wallet iscritti furono più di 7 milioni.

Col senno di poi, è tutto hype quello che luccica

Potessi tornare indietro, pianificherei il lancio delle mie collezioni in maniera totalmente diversa. Penserei da gamer, non da pubblicitario. Alla base del successo di una collection c’è l’hype che si riesce a creare intorno al proprio progetto NFT. Il principale social di riferimento per la community è Twitter, a cui si vanno ad aggiungere Tik Tok, Instagram e infine Reddit. Tutti questi canali hanno un unico compito fondamentale: portare iscritti al proprio server Discord. Più è popolato il server, più ci sono probabilità di vendere i propri NFT. È sul server, infatti, che vengono pubblicate le anteprime, si definiscono le tanto agognate whitelist (liste di wallet che hanno accesso prioritario all’acquisto di NFT con prezzo ridotto) e si fomenta la community fino a farla sentire come allo stadio durante un derby.

Discord: una macchina da guerra delle community

Discord è una vera e propria macchina da guerra se si tratta di costruire una community. Creata da Jason Citron e Stan Vishnevskiy nel 2015, Discord nasce come piattaforma VoiP che permette ai gamer di comunicare tra loro tramite chat, call e videocall, senza smettere di giocare. Oggi, oltre ai gamer, ospita community di qualsiasi genere, dagli NFT ai corsi di cucina ed è diventato a tutti gli effetti un social network. Estremamente duttile, permette la creazione di canali in cui i marchi comunicano novità, promozioni e dialogano con la community tramite chat in cui è possibile assegnare ruoli specifici ai membri e creare interazioni assistite da bot che controllano accessi e monitorano le conversazioni. Anche i colossi social stanno oggi modificando le dinamiche di ingaggio delle loro community sul modello Discord. Un esempio su tutti è rappresentato dal messenger di Meta.

Discord, dai gamer a Gucci

I grandi marchi della moda stanno aprendo i propri canali Discord

Gucci

Gucci, ad esempio, ha creato il proprio server per promuovere un concept store on line; ai primi 20.000 iscritti, verrà assegnato un ruolo speciale che consente l’acquisto facilitato di NFT. I fan del marchio potranno così diventare creator, editor e postare i propri meme. Per occuparsi della gestione della community, Gucci sta cercando un moderatore, la cui selezione non avviene tramite CV ma visionando profili Twitter e relativi post di tutti i candidati.

Adidas

Anche Adidas ha creato il proprio server Discord, attirando oltre 30.000 membri in un giorno, e spostando dall’app “Confirmed” a questo canale il lancio di edizioni limitate e annunciando una collaborazione con Prada per il rilascio di una collezione NFT.

Moltissimi altri marchi, intuito il potenziale dello strumento, hanno creato la loro community: Sephora, Dolce&Gabbana ma anche McDonald’s, vero e proprio apripista per i brand consumer.

Discord, dai gamer a Gucci

Tirando le somme, tra Discord e NFT

Discord mantiene tuttora un forte legame con il mondo NFT che, a differenza di quello che si percepisce, è vivo e vegeto. Con meno clamore rispetto al passato ma in crescita costante. La presenza su questo social rappresenta quindi una grande opportunità per le marche che vogliono comunicare con il target più giovane, creando programmi di loyalty ed eventi on line. Aprire un canale è gratuito (esiste anche una versione PRO) e consente, con una buona idea, di realizzare campagne potenti a investimento relativamente basso. È puro web.3 decentralizzato. Non solo un luogo dove creare con Midjourney, ma una grande opportunità per la nostra industry, dove il contatto diretto e la creazione di contenuti ed esperienze è fondamentale.

Do you speak web.3?

Se volete addentrarvi in qualche server NFT eccovi alcune dritte sul linguaggio:

DROP= Mettere sul mercato

MINT= Coniare un nft

GM/GA/GN= Good morning, Good afternoon, Good night

NGMI= Not Gonna Make IT

WGMI, WAGMI, GMI= We’re Gonna Make it, Gonna Make It

RUG, RUG PULL= Truffa

FOMO= Fear of Missing Out (paura di perdere un drop o una whitelist)

FP= Floor Price (Prezzo base)

FUD= Usato per screditare il progetto

TTM= To The Moon, usato per definire progetti destinati a salire di prezzo

FREN= Amico

FAM= Famiglia

BEAR MARKET= Mercato Fermo

GM fren, see u on Discord and will go TTM, WGMI.

Davide Mancosu