Non siamo buoni a fare solo le campagne sociali.
Sono in corso le iscrizioni agli Adci Award. E questo lo sapete tutti. C’è un’altra manifestazione alla quale vorrei iscriveste i vostri lavori, entro il 31 marzo.
Vi spiego le ragioni.
Articolo tr3 ha patrocini importanti, tra i quali spicca quello della Presidenza della Camera dei Deputati. Ci “sfida” a “tirare fuori il meglio”. È un’ottima vetrina per mostrare di cosa siamo capaci e cosa abbiamo saputo fare nell’ultimo triennio (da marzo 2011 a marzo 2014).
È anche una possibilità concreta (oltre che gratis) per lavorare alla nostra reputazione.
Articolo tr3 si definisce il primo festival della pubblicità corretta. Invito tutti i Soci Adci (e non solo loro) a raccogliere questa “sfida buona”: Seppellite, in senso figurato, il comitato organizzatore con centinaia di campagne. Già tra i progetti iscritti agli Adci Award 2013 ce ne erano moltissimi con le caratteristiche per prendere parte a questa manifestazione. Lavori con insight interessanti e di “rottura” rispetto a determinati stereotipi. Anche se non eccellenti al punto da entrare nella shortlist. Del resto sono meno del 15% i lavori selezionati per essere pubblicati nell’Annual Adci.
Riponiamo nel cassetto pensieri “snob” tipo “cosa può aggiungere questo premio al mio curriculum?”.
La questione non è vincere un premio in più. La questione è raccontare, alla società di cui siamo parte, che il lavoro del creativo pubblicitario non è produrre quella spazzatura che finisce per avere in Rete molta più visibilità dell’Annual Adci. È un’occasione di diffondere cultura della comunicazione e abbattere almeno un paio di pregiudizi negativi nei nostri confronti. Cogliamola per favore. Io stesso invierò almeno una decina di lavori. Nulla di così innovativo da poter concorrere a Cannes o al nostro Award. Ma progetti abbastanza buoni per dimostrare che è ancora possibile essere pubblicitari e avere al tempo stesso una coscienza della nostra responsabilità sociale.
Possiamo dimostrare che tra le nostra fila ci sono seri professionisti, in grado di dare valore alle marche per cui lavorano, ma nel rispetto del contesto civile di cui tutti siamo parte. Possiamo dimostrare che i veri pubblicitari non sono dei meschini speculatori dell’altrui immagine. Piccoli untorelli disposti a violare la più elementare deontologia in nome della “conversation”.
Lo so, per molti di noi tutto questo è arcinoto e scontato. Ma non lo è per niente al di fuori del nostro settore.
Per partecipare dovete solo inviare i vostri progetti a questo indirizzo email: info@articolotre.eu
Formati dei materiali e domanda di partecipazione sono a questo link.