Google & ADCI : Cannes to Cannes YouTube Ads Leaderboard 2014
Un brand poco conosciuto, fino a due anni fa. Un paese poco conosciuto creativamente, almeno fino ad ora. Due testimonial che tutti conoscono.
Per raccontare la speciale classifica annuale stilata da Google in occasione dei Cannes Lions, abbiamo il piacere di ospitare un leone della creatività italiana: Mizio Ratti, direttore creativo e fondatore di Enfants Terribles (MIlano), nonché uno dei pochi direttori creativi esecutivi italiani che si divide fra atl e digital. È capo redattore di ebolaind l’app che raccoglie le migliori case histories di comunicazione al mondo. È stato consigliere ADCI finché ha avuto consigli da dare, ma da febbraio ha scelto il pop come filosofia di vita.
Bei tempi quelli in cui l’unica classifica che conoscevamo era quella del SuperTeleGattone di Tv Sorrisi e Canzoni. Oggi c’è una classifica per tutto, manca solo la classifica delle classifiche inutili. Forse.
Per fortuna quella che sto per commentare è una delle più interessanti in circolazione, almeno per chi fa questo mestiere. Vi spiego il perché.
Cannes to Cannes YouTube Ads Leaderboard mette in fila i 10 video pubblicitari più apprezzati, a livello mondiale, nel periodo che va da marzo 2013 ad aprile 2014. Cannes to Cannes, appunto.
È una classifica determinata dai comportamenti e dalle interazioni dell’utente, non si limita cioè a contare il numero delle visualizzazioni ma valuta tra le altre cose la percentuale tra visualizzazioni organiche e quelle a pagamento.
Un nerd digital direbbe che è la classifica più User Centered che esista, un creativo 1.0 che è quella che rispecchia più fedelmente i gusti dei nipoti della casalinga di Voghera, mentre io dico che è il tripudio del Pop, nel senso migliore del termine: in questo caso il giudizio di valore non viene espresso dagli addetti al settore, ma dal più vasto sentimento popolare. Studiare questa classifica significa scoprire i gusti delle persone, e interpretare le loro preferenze significa diventare comunicatori migliori (poi non dite che ve l’ho detto, eh).
Cornetto – Keyfi Yolunda, Aski Sonunda.
L’evidente dimostrazione che la globalizzazione non è ancora riuscita ad amalgamare i gusti delle 7 miliardi di persone che abitano questo peculiare mondo.
Per un italiano, infatti, è molto difficile spiegare il motivo per cui questo film turco abbia fatto più di 30 milioni di visualizzazioni (la maggior parte delle quali in Turchia), così come per un inglese è difficile capire il successo dei neomelodici in Italia. Questo film in realtà è un video musicale del famoso cantante (famoso sempre in Turchia, naturalmente) Yalin. A parte questo, è interessante scoprire che la Turchia quest’anno ha due film in questa classifica, il primo e il decimo, e che questo video è stato il quinto commercial più condiviso al mondo nei social network nel 2013 (quasi 3 milioni di condivisioni su Facebook e Twitter).
Save The Children – Most shocking second a day video.
Nei film sociali si utilizzano sempre i soliti paradigmi: o si prova a suscitare la compassione nelle persone oppure si cerca di traumatizzare lo spettatore. Questo è un raro e bell’esempio di come innescare un efficiente processo identificativo.
Google Zeltgeist – Here’s to 2013.
Il secondo video antologico del gruppo.
Un’idea semplice che funziona sempre.
Non rimane che godersi questo minuto e mezzo.
Pantene – Labels Against Women.
Dalle Filippine arriva questo film che affronta in maniera intelligente gli stereotipi di genere.
Da qualche anno a questa parte le multinazionali hanno iniziato a comunicare toccando i sentimenti reali delle persone. Ha iniziato Unilever con gli imperdibili film di Dove (l’anno scorso Dove “Sketches” era in testa a questa stessa classifica), ha proseguito P&G con capolavori come “Thank you Mom”, fino ad arrivare a questo di Pantene.
Nike – Winner Stays.
Questo film spiega, nel migliore dei modi, perché quando a un creativo di Portland dici che c’è da fare un viral lui è disposto a ripudiare i figli pur di lavorarci, mentre a uno di Milano viene l’ulcera perché si vede con una Canon 5D al parco di Trenno. Nike merita un posto nel paradiso dei brand per tanti motivi, ma nello specifico perché è stato il primo ad aver capito l’importanza della produzione anche nei video veicolati nel web, il primo ad aver capito che gli utenti ormai sono abituati a un certo tipo di qualità di riprese e che i video finto rubati che fanno tanto viral piacciono solo agli uomini di marketing con dipendenza da Microsoft Excel. Nel 2010, in occasione dei mondiali in Sudafrica, Nike cambiò il suo approccio ai media lanciando il suo film “Write the Future” prima in rete e poi in televisione. Da allora sono cambiate le regole del gioco. “Winner Stays” è uno degli ormai numerosi epigoni di “Write the Future”: stessa super produzione, stessi super campioni, stessa super agenzia… a volerla dire tutta non è proprio super originale, ma il suo sporco mestiere lo fa ugualmente portando a casa oltre 78 milioni di visualizzazioni in meno di due mesi. C’è da considerare infatti che è il più recente fra quelli entrati in classifica. Peccato solo che Cannes to Cannes sia uscita adesso: sarebbero bastate un paio di settimane ancora per vedere tra questi dieci il vero blockbuster Nike di quest’anno, “The Last Game”, che in una sola settimana ha fatto già più di 44 milioni di visualizzazioni. Ma di certo lo ritroveremo in Cannes to Cannes 2015.
Budweiser – Puppy Love.
Nella classifica dei film più virali di tutti i tempi al SuperBowl, il brand con il maggior numero di film è Budweiser. Non stupisce quindi il fatto che Puppy Love sia l’unico reduce del SuperBowl XLVIII in questa classifica.
Se proprio vogliamo stupirci di qualcosa, semmai, è di quanto piaccia la retorica agli americani. Manca solo la bandiera stelle e strisce nell’inquadratura finale e poi c’è tutto.
Volvo Trucks – The Epic Split.
Un video a metà fra lo stunt e il commercial, che miscela alla perfezione gli ingredienti necessari per una comunicazione efficace: la performance del prodotto unita all’originalità e all’intrattenimento. Un film che una volta tanto concilia anche la critica e il pubblico. È infatti l’unico di questa classifica presente anche in Cannes 2014 Sweepstakes di Gunn Report. Traduzione: “Epic Split” farà molto bene anche questa settimana ai Cannes Lions. Nel frattempo, però, l’agenzia svedese Forsman & Bodenfors può godersi già alcuni incredibili risultati: è riuscita a resuscitare la carriera di Jean-Claude Van Damme, è riuscita a farci ascoltare Enya per un minuto e sedici secondi, è riuscita ad aumentare le vendite di Volvo Trucks in novembre del 31% (fonte Wall Street Journal). Inoltre Contagious scrive che con le sue 100 milioni di visualizzazioni in soli 38 giorni (73 milioni delle quali su Youtube), “Epic Split” è diventato il film di automotive più virale di sempre, superando addirittura in viralità “The Force” di Volkswagen.
Wren – First Kiss.
Al terzo posto con quasi 85 milioni di visualizzazioni troviamo “First Kiss”. È un video che abbiamo incrociato sulle bacheca di tutti i nostri amici. Poi abbiamo scoperto che si trattava di un’operazione pubblicitaria, ma ha continuato a piacerci. Non mi viene in mente niente di sagace da scrivere a proposito di questo film, che significa che è davvero emozionante. Sicuramente il più emozionante dei dieci.
YouTube – YouTube Rewind: What does 2013 says?
Il primo dei due video antologici in classifica è quello di YouTube, e non c’è da stupirsi: se non lo sa YouTube cosa piace agli utenti di Youtube, allora chi lo sa? Ma l’interesse in questo caso viene catturato da due aspetti. Il primo è che un video del genere viene considerato pubblicitario dallo stesso YouTube, e quindi più che celebrativo bisogna considerarlo come un modo per stimolare gli utenti a caricare e vedere sempre più contenuti. Il secondo aspetto interessante sta nella scelta di non aver fatto un semplice montaggio dei video, ma di aver prodotto invece delle clip ispirate agli stessi. In sintesi, delle citazioni da indovinare. Anche i community manager dell’ultima ora possono capire che questa dinamica rappresenta un’ottima call to action, e infatti l’interazione ha funzionato: il numero dei commenti a questo video è dieci volte superiore a quello tutti gli altri.
Turkish Airlines – Kobe vs Messi.
Metti insieme due fra gli sportivi più noti al mondo, Kobe e Messi, aggiungi a questi il fenomeno sociologico degli ultimi due anni, il selfie. Risultato: quasi 138 milioni di visualizzazioni. Detta così sembra facile, anche perché agli ingredienti per la viralità mancano solo un paio di teneri gattini, ma non va sottovalutato il fatto che nel giro di soli due anni Turkish Airline è passato da essere sconosciuto ai più a uno dei brand più virali in assoluto. Sempre di Turkish Airline, infatti, è il secondo posto nella Cannes to Cannes dell’anno scorso con il film “Legends on board”, che ha rappresentato anche l’esordio di Kobe e Messi come ambassador (per chi se lo stesse chiedendo, ambassador vuol dire la stessa identica cosa di testimonial, ma ambassador fa molto più cool). A Turkish Airline va riconosciuto il merito di averci creduto ma soprattutto di aver fatto scelte coraggiose e intelligenti: dopo l’esperienza dell’anno scorso hanno scelto un’agenzia creativa di assoluta eccellenza, Crispin Porter + Bogusky, e hanno investito molto di più nella produzione. La differenza tra il secondo e il primo posto è tutta lì.
Per concludere, ecco alcune statistiche che renderanno felici i nostri affezionati lettori aspergeriani (ciao Gianni Lombardi, come stai?): ogni pubblicità presente in classifica dura almeno un minuto ma la durata media delle visualizzazioni delle 10 pubblicità è stata di un minuto e ventinove. Se ciò non bastasse, sappiate che le visualizzazioni totali di questi dieci film ammontano a 620 milioni per un totale di ben 924 milioni di minuti, che approsimativamente corrispondono all’età di Massimo Guastini.
Mizio Ratti