Da Parah a Bodyform, notate la differenza?
Ricordate cosa rispose Gregori Piazzalunga, AD di Parah, dopo la reazione della sua community Facebook (ne parlammo anche qui)?
E’ la prima volta nella storia dell’azienda che andiamo a prendere un personaggio politico (la Minetti…ndr) e chiacchierato, non mi pento ma basta
Ora vi racconto una storia differente. Un tale Richard Neill (sempre che esista davvero), scrive sulla pagina facebook di Bodyform.
Otto giorni dopo arriva questa risposta, direttamente dal CEO della società. Sotto il video trovate una mia veloce traduzione in italiano.
Ciao Richard, sono Caroline Williams, CEO di Bodyform. Abbiamo letto il tuo post su FB con interesse ma anche con un certo senso di apprensione. Penso sia ora di essere completamente onesti. Ti abbiamo mentito, Richard, e voglio scusarmi per questo. Scusa. Quello che hai visto nella nostra comunicazione non è una reale rappresentazione dei fatti. Hai ragione. L’utilizzo flagrante di visualizzazioni come sci d’acqua, rollerblading, e mountain bike – ti sei dimenticato le cavalcate, Richard – sono in realtà metafore. Non sono la verità. Mi dispiace di dover essere io a dirtelo, ma non è questo il genere di cose che possiamo praticare durante il nostro “happy period” (il ciclo mestruale – ndr). La realtà è, semplicemente, che alcune persone non possono affrontare la verità. In passato abbiamo provato a essere più onesti nei nostri approcci. Negli anni ’80 conducemmo una serie di focus group per aiutarci a misurare la reazione del pubblico alle mestruazioni – i crampi, i cambi di umore, l’appetito insaziabile. E sì, Richard, il flusso di sangue dai nostri uteri è come lava purpurea.
Così capimmo che avremmo dovuto mutare strategia. E da quel giorno abbiamo cercato di mantenere questa illusione. Ma tu, Richard, hai strappato il velo e rivelato la verità, esponendo così ogni maschio a una realtà che avremmo voluto non dovesse mai più affrontare. Tu hai fatto questo, Richard. Proprio tu. Ben fatto. Spero solo tu possa perdonarci. (Piccolo peto) Oh, scusa, Richard, sapevi che facciamo anche questo, vero?
Non importa che Richard Neill esista davvero. Quello che conta è come si gestisce la conversazione sui social network e come e quando vale la pena usare i CEO nella comunicazione.