adci! salute.
La storpiatura del nome è un antico cliché comico. Per cui, mi ha fatto sorridere quando la maggior parte dei partecipanti italiani a Frontiers of Interaction pronunciava il nome del nostro club non scandendo le lettere (A D C I) come siamo abituati a fare, ma lo diceva tutto d’un fiato, facendolo suonare come uno starnuto.
Fuor di battuta, mi ha fatto riflettere che in molti conoscessero l’ADCI, ma lo guardassero da lontano, come chi vive alla periferia di un impero il cui centro è ormai alieno. Eppure, tanta è la voglia di entrare a far parte del “club dei creativi”, di sentirsi di casa al centro dell’impero della comunicazione.
Per questo, in molti mi hanno chiesto se è possibile iscriversi, pur senza avere i requisiti di premi vinti.
È una domanda non banale, secondo me, su cui occorre riflettere. Perchè riguarda il senso e l’ampiezza del termine “creativo”, oggi. Vi assicuro che di talenti ne ho visti tanti, a foi11 (il tag della conferenza): interaction designer, digital designer, hardware designer, art director di interfacce digitali per film, scrittori di codice, filosofi creativi, e tantissime forme di ibridazione creativa.
Tutti ambiti ancora outsider rispetto alla creatività pubblicitaria come la intendiamo in Italia; ma, a ben guardare, i leoni a cannes e i grand prix digitali (mi riferisco soprattutto a “pay with a tweet”) di quest’anno vengono proprio da ambiti creativi molto vicini ai talenti con cui ho condiviso il palco e con cui ho avuto modo di parlare proprio a foi11.
Mi fermo qui, e non scrivo nessuna conclusione. Lascio la provocazione aperta, e vorrei sapere che ne pensate voi.
Intanto, per farvi un’idea di cosa è stato, qui trovate una panoramica della conferenza su twitter, e qui i commenti al mio talk, sempre su twitter. Oltre a questo, i ragazzi di KMzero, con cui ho avuto una piacevolissima chiacchera post-show, hanno realizzato un intrigante flash design con una cernita di “foi11 quotes”: lo trovate qui.
PS. una nota di orgoglio per noi dell’ADCI: il design vincitore del tshirt+badge contest è stato molto apprezzato anche dai creativi internazionali di agenzie come AKQA e Frog Design.
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