Postato il Gio 18 Mar 2021 da in IntervisteTransatlantic

TRANSATLANTIC: CROSSING LIBBY BROCKOFF’S OCEAN

Autore: Simone Nobili

Ci sono carriere che sembrano iniziare dalla fine, perché l’inizio è fuoco d’artificio col botto più grande. 

Prendi la carriera di Libby Brockoff.  

A soli 27 anni fondò insieme ad un gruppo di criminali creativi l’agenzia Mother, ideandone il posizionamento e prendendo a calci nel sedere le regole delle holding companies.  

In soli 36 mesi, Mother si trasformò da un’oscura agenzia a margine dell’industria pubblicitaria in una vera e propria icona, come un sole che sorge e non si ferma e non c’è cielo che possa contenerlo. 

E così Libby non si è fermata. Ha tirato fiato, mosso di spalla e buttato il cervello nelle braccia di Omero, chiedendo in prestito il nome per fondare un’agenzia tutta sua chiamata Odysseus Arms.

La trovi nel cuore di San Francisco, una città che mescola Beat Generation e salite alla Fausto Coppi, venti freddi come schiaffi che vengono da Trieste e una cultura di Food&Tech.

Poi da li Libby si è allargata fino ad arrivare a Barack Obama e ad affiancarlo durante l’Obama’s Arms Trade Treaty. 

Infine la virata verso la storia televisiva, e la collaborazione con Caitlyn Jenner per lancio di un’immagine, una personalità, un universo uscito dal nulla. 

Quando si affaccia sullo schermo del mio computer si fa timida, e passa piano sulle parole quale volesse scusarsi per l’intrusione. 

Ma poi ci appoggia sopra le sue idee e vedi come i suoi pensieri sono tutti spostati di qualche centimetro dal banale.

Allora a tutta forza. Che questo oceano non aspetta altro che voi per essere attraversato.