Postato il Mer 15 Dic 2021 da in IntervisteTransatlantic

TRANSATLANTIC: CROSSING JIM RISWOLD’S OCEAN

Autore: Simone Nobili


Jim è un vetro rotto che taglia di spigoli e sanguina genio.

È la tartaruga contro l’elefante. 

È la mano del vento quando ti prende a schiaffi con dolcezza.


Jim è la pubblicità amata, custodita, protetta e nutrita.

È l’idea che parte dalla A per andare alla Z, 

e si ferma alla C solo perché Così gli va.


Jim è il cancro due volte, 

la diagnosi bastarda, 

la forza di rialzarsi,

sputare al destino,

vaffanculo tu,

non ti ci mettere,

non ci provare,

stai alla larga.


Jim è tutto quello che c’è da sapere 

se si vuole fare questo  mestiere,

senza vendersi l’anima.


Jim è la curva dietro la linea, 

Nike con dentro la storia, 

David Bowie e Lou Reed 

e Vivienne Westwood seduta su uno sgabello

nel suo negozio Kings Road.


È il pensiero scosso, 

consumato, 

riscritto, 

bruciato, 

risorto.


Jim è l’ultimo episodio di Transatlantic.


La nave torna al porto,

con 54 oceani alle spalle.


Il fare è stato fatto.

Buona fortuna.