Postato il Sab 14 Nov 2020 da in IF! Italians FestivalLa vita del Club

IF! 2020 – Day #5

Ci siamo davvero. Dopo giorni di seguitissimi talk e workshop, IF! 2020 apre ufficialmente i battenti con il Grand Opening.

Alessandra Lanza (Comitato Organizzatore IF!), Davide Boscacci (Comitato Organizzatore IF!),  Paola Marazzini (Director Agency and Strategic Partnerships di Google) e Cristina Tajani (Assessore alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del Comune di Milano) hanno aperto le danze raccontando le sfide, le opportunità, le difficoltà e la voglia ancora più grande di fare un IF! spettacolare. Undistancing significa proprio questo. Quando tutto rema contro, tiriamo fuori il meglio che abbiamo per fare fuoco e fiamme. Del resto non è poi il senso stesso di essere dei creativi?

La giornata è trascorsa veloce, velocissima, passando da un appuntamento all’altro senza soluzione di continuità, il tutto sapientemente mixato come da un geniale dj che ha tenuto altissimo l’hype del pubblico e la voglia di ascoltare, interagire, condividere.

Del resto, l’agenda del giorno non poteva passare inosservata.

Subito dopo l’apertura, infatti, Livia Firth (Creative Director & Co-founder Eco-Age) ha tenuto una lecture dal titolo HOW DO WE RE-FASHION THE WORLD?

Firth ha parlato della necessità di ripensare da zero il paradigma con cui ci rapportiamo gli uni agli altri, approfondendo in maniera inedita e drammaticamente attuale il concetto di “undistancing” e facendo leva sulla necessità di imparare a raccontare meglio, perché i fatti concreti oggi non sono più sufficienti per parlare alle persone. Servono storie avvincenti all’interno delle quali inserire questi fatti.

Federico Ferrazza (Direttore Wired Italia) e Nicola Neri (CEO Ipsos Italia) hanno proseguito la giornata con un talk, IL RACCONTO DEL FUTURO NELL’ERA DELLA GRANDE INCERTEZZA, in cui hanno dissertato, con un ping pong di domande e risposte, sul cambiamento di percezione dell’idea stessa di futuro, oggi molto più “vicino” rispetto a una volta, grazie anche alla digitalizzazione, ma soprattutto a causa degli ultimi sei mesi, di una pandemia che ha riscritto completamente le regole del gioco, soprattutto nelle nostre menti.

A seguire, Emanuele Nenna (Comitato Organizzatore IF!) ha moderato l’incontro dal titolo LA VICINANZA DEL COMMERCIO E DEI BRAND AI TEMPI DEL DISTANZIAMENTO SOCIALE con Giorgio Santambrogio (AD Gruppo VéGé) e Stefano Marini (AD – Gruppo Sanpellegrino – Nestlé Waters Italy).

La pandemia, raccontano i protagonisti del talk, ha accelerato un cambiamento nel modo di fare comunicazione: si è passati dal comunicare cosa fa un prodotto (benefici) al perché il brand esiste, a qual è il suo ruolo sociale. 

Il purpose del brand è messo al centro. Da febbraio sono cambiati i piani di comunicazione. 

L’esempio più eclatante è quello di San Pellegrino: prima della pandemia il 50% del budget comunicazione era destinato agli eventi; con la pandemia in corso c’è stata una conversione: si è deciso di celebrare gli chef e di premiare un settore come quello della ristorazione duramente colpito dalla pandemia, che in passato ha contribuito a rendere noto e grande il brand San Pellegrino. Il budget destinato agli eventi è stato convertito in budget per la creazione di fondi per associazioni no profit del settore gastronomico. 

LET’S GO ON THE LINE è la roundtable moderata da Marianna Ghirlanda (Comitato Organizzatore IF!) con ospiti Giancarlo Sampietro (General Manager Kiwi) e Vittorio Meloni (Direttore Generale UPA).

I brand si trasformano continuamente. Questo è quello che emerge dalla chiacchierata. In tutte le crisi della storia, infatti, le aziende hanno sempre rimodulato la comunicazione. Questi nuovi strumenti hanno però
bisogno di tempo e noi siamo in una fase di transizione essendo nel mezzo di una crisi sanitaria.
La creatività è alla base del processo di cambiamento ed evoluzione, bisogna sviluppare diverse creatività a seconda dell’interlocutore. Creatività non è solo estetica ma è uno strumento per suscitare
interesse.

Mai come oggi dentro le agenzie c’è una quantità di dati grandissima che deve essere sfruttata. Capacità di creare una creatività che non parte per funzionare ovunque ma che si diversifichi per ogni media in cui si va a lavorare.

IL LAVORO È UN’ESPERIENZA DI CONSUMO? IAA PRESENTA PHYGITAL WORK MANIFESTO.
Andrea Cioffi (Vicepresidente IAA), Alessandro Zollo (CEO GPtW) e Monica Bormetti (Esperta di Benessere Digitale) affrontano poi un altro argomento tra i più attuali e spinosi.

Come si devono porre le aziende di fronte al cambiamento di scenario? Le dinamiche di lavoro digitale, in remoto, ibride sono dei fuochi di paglia legati alla pandemia o un nuovo paradigma destinato a scandire il futuro? Beh, date un’occhiata al talk su www.italiansfestival.it per scoprire com’è andata.

Marianna Ghirlanda ha poi moderato un altro, interessantissimo incontro:
CREATIVE DATA-TELLING, in cui Gaetano Polignano (Managing Director Jellyfish) e Sergio Rodriguez (WPP Global Creative Director) hanno parlato del potere dei dati e del loro impatto sempre più fondamentale sulla creatività.

Rodriguez vive il rapporto coi dati in maniera conflittuale perché i dati, per loro stessa natura, sono uno sguardo al passato, magari anche molto recente, ma pur sempre passato. Polignano invece è più possibilista e considera inevitabile il matrimonio totale, nel prossimo futuro, tra dati e creatività.

In fondo entrambi sono orientati su questa soluzione, ma se Polignano è sembrato più entusiasta verso le possibilità offerte dai dati, Rodriguez è parso più convinto che l’ago della bilancia penda (e debba pendere) dal lato della creatività. Un dibattito interessante senz’altro.

I talk e gli incontri poi si sono susseguiti senza esclusione di colpi e nemmeno di ospiti eccellenti.

Ne citiamo un po’ in ordine sparso

Thomas Benski (CEO & Founder Pulse Films) ha parlato di come costruire (letteralmente) un Emmy Award.
Mario Viscardi  (CEO  Piano B) e Jane Reeve (Chief Communication Officer di Ferrari) hanno raccontato a Salvatore Sagone di ADC Group la loro visione del futuro della live communication.
Isabella Ferrari (Attrice), Arianna De Leo  (Head of Leadership Giving UNICEF Italy ) e Serena Di Matteo (Head of Body, Skin and Oral Care  Henkel) hanno parlato con Monica Lazzarotto (Youmark) come i cambiamenti siano insiti nella natura umana e che tutti noi abbiamo il diritto (se non a volte il dovere) di cambiare tutto, di dare un taglio (non solo metaforicamente) ad alcuni aspetti della nostra vita per abbracciarne altri nuovi e più gratificanti per noi. Un po’ come si fa coi capelli, no?
Davide Boscacci (Comitato Organizzatore di IF!) ha parlato con Walter Susini (Senior Vice-president marketing Coca Cola Europa) di quanto il purpose possa aiutare le aziende (e le persone che con essa si rapportano) a praticare il vero undistancing, inteso come accorciamento delle distanze tra brand e persone.
E poi Alberto Dal Sasso (Nielsen), Vincenzo Guggino (Segretario Generale IAP – Istituto Autodisciplina Pubblicitaria), Stefano Frausin (Semiologo), Hortensia Nastase (Managing Director Continental Europe GOLIN), Tara O’Donnell (Managing Director UK HOTWIRE).

Nel tardo pomeriggio sono arrivati poi alcuni appuntamenti classici, come la Director’s Battle presentata da Lele Sacchi e con ospiti i registi LEONE, Alessia Petta e Paolo Monico.

E poi uno dei piatti forti di questa edizione. Se infatti prima Boscacci ha placato la nostra sete di purpose con Coca-Cola, poi si è occupato di saziare la nostra curiosità in merito a uno dei brand più importanti dell’anno: Burger King, nella persona del Fernando Machado, Global CMO dell’azienda e mente dietro ad alcune delle campagne più belle e divertenti degli ultimi anni.

Davide Rossi ha poi raccontato a Francesco Menegat le sue mirabolanti avventure nel mondo della musica accanto a mostri sacri come i Verve.

E come non citare Luis Sal a cui dobbiamo lo splendido intervento di Casey Neistat?

E ancora UPA e UNA, nelle persone dei loro presidenti, Lorenzo Sassoli De Bianchi ed Emanuele Nenna, che si confrontano sulla necessità di annullare le distanze come unica via per far crescere un sistema.

Luca Beatrice (critico d’arte) e Fabrizio Paschina (Executive Director Comunicazione & Immagine Intesa Sanpaolo) ci raccontano come una banca possa comunicare l’arte, e come possa riuscirci anche parecchio bene, e Christian Sarkar  (Co-Founder The Wicked 7 Project) chiude la giornata parlando di Brand Activism.

Programma intenso, eh?

Adesso ci starebbe proprio una birr…

E no!

Adesso tocca alla decima edizione del Grande Venerdì Di Enzo, dove aspiranti creativi da tutta Italia hanno sottoposto i loro portfoli al giudizio severo ma giusto di direttori creativi provenienti da tutto il mondo.

That’s all folks. Ci leggiamo domani per la giornata conclusiva!