Postato il Mar 10 Nov 2020 da in IF! Italians FestivalLa vita del Club

IF! 2020 – Day #1

First things first, come dicono quelli studiati.

Partiamo dalle basi. Non c’è IF! senza un po’ di luci, casino, gente che chiacchiera, dj set fino a tarda sera, no?

E allora ecco il primo elemento davvero #Undistancing:

Fai una cosa: metti play e lascialo andare in sottofondo mentre continuiamo. Così sarà un po’ come essere a una solita edizione di IF! (solo senza metterci 45′ per arrivare a prendere una birra perché nel frattempo hai incontrato il mondo)

Ok, ora che abbiamo settato il mood, possiamo dirlo: benvenuti a IF! 2020, porca miseria!

Dice, ma come si organizza nella pratica un evento totalmente digitale come questo?

Eccallà! Hai beccato uno dei primi argomenti di discussione di oggi.

La straordinaria Alessandra Lanza, da sempre una delle teste (e cuori) dietro IF!, ne ha parlato profusamente in un talk in cui è passata in scioltezza dalle prime olimpiadi dell’Antica Grecia alla Rivoluzione Francese, fino ai social network. Il tutto passando per Durkheim, Turner e le loro idee di comunità, fino a un atterraggio sul nostro amato festival e ai cambiamenti che ha subito quest’anno, passando da luoghi fisici a luoghi digitali, da regie di palco a regie miste e da remoto, dal toccare con mano al toccare con gli occhi.

Dopo di lei ha proseguito Francesco Bernabei di Monogrid, che ha messo l’accento su come la digitalizzazione abbia inevitabilmente scatenato e accelerato la formazione di nuovi paradigmi: CGI, produzione virtuale, AR/VR, eventi digitali, avatar testimonial.

Proseguendo, il discorso è andato a finire, in maniera meravigliosamente naturale, su un terreno comune a tutti i partecipanti al talk: la sensazione che questo IF!, più di ogni altro, sarà un processo fatto di prove ed errori, un territorio di conquista su cui sperimentare, un Far West nel quale cercare la miglior formula possibile considerata l’imponderabilità del cambiamento dei tempi (ok, adesso la smetto di scrivere come se avessi subaffittato metà del mio cervello a Marzullo e l’altra metà a Diego Fusaro).

Chiude la dissertazione Fabrizio Parisi, fondatore di SUPERBELLO che ha fatto un intervento che ha tenuto alto il nome scelto per la sua agenzia creativa.

Superbello perché ha dato speranza a tutti quelli che pensano che fare eventi digitali sia impossibile. Ha snocciolato numeri, nomi, necessità e altre cose con la n e non solo.

Per esempio ha spiegato, in maniera molto puntuale, quali mixer virtuali si possono usare, che tipo di connessione ti serve, e su quali piattaforme appoggiarsi per dar vita al tuo evento digitale.

Ecco, se pensavi servisse la CNN + mezza Cupertino per fare una cosa del genere, ti sbagliavi.

Ma non si dovrebbero mai fare talk del genere a stomaco vuoto.

Per questo, prima di questo incontro ce n’è stato un altro, a ridosso di pranzo, che ha aperto un mondo (e contestualmente, speriamo, chiuso il buco allo stomaco) sulle infinite possibilità dell’e-commerce.

TURNING CREATIVE E-COMMERCE INTO EFFECTIVE BRAND COMMUNICATIONS, titolo che non lascia troppo spazio a interpretazioni, ha visto protagonista Ravid Kuperberg di Mindscapes che ha spiegato infatti quanto un creativo possa sbagliarsi ogni volta che riceve un brief e dice “che palle, dobbiamo fare l’e-commerce di X”.

Le case history portate a supporto sono state pazzesche e suddivise su tre filoni di pensiero (puoi cliccarci sopra se vuoi):

  1. cambiare il ruolo delle persone, che passano da consumatori a imprenditori/influencer/creatori di contenuti coinvolgenti.
    Case history:
    Diesel. Be a follower di Publicis Italy,
    XBOX Design Lab di McCann UK,
    KFC Christmas Pocket Store.
  2. individuare una connessione tra variabili (interne ed esterne) di un sistema mai messe in relazione prima (e per questo inaspettate).
    Case history:
    E-moving Steep Discount. Tribal Worldwide
    CAR-2-BIKE Veloretti
    Fly like a President. McCann
  3. replicare/importare un’abitudine, qualcosa che conosciamo e che funziona bene per il nostro target in un altro contesto/ecosistema.
    Case history:
    Care by Volvo Mobile App. Grey USA
    The World’s First Hagglebot with Flipkart

Oh, come prima giornata non c’è male eh?
A proposito, a che punto è arrivata la festa all’inizio del post? Vabbè, continuiamo domani con la seconda giornata di IF!
Nel frattempo che dici, birretta?