Postato il Gio 8 Mag 2014 da in ADCI StrategyGoogleRiflessioni

Google & ADCI : YouTube Ads Leaderboard Italia (#ytali S1 E1/12)

La guerra, lo smartphone, la Play, il calcio e un’idea sexy per la cura della nomofobia – YouTube killed the tv ads.

ADCI inaugura una partnership con Google Italia. Bel colpo, no? ; )
Per il nostro blog, contenuti freschi e spunti di riflessione. In primis, questa video-chart mensile che mette in fila i primi 5 YouTube ads in Italia. Questa chart ci dà il polso, lo stato dell’arte, l’indice di gradimento del lavoro nostro e dei nostri colleghi, calcolato da Google (il primo search engine del mondo, ma che ve lo dico a fare?) sugli algoritmi del… secondo motore di ricerca dopo Google (#sapevatelo).
Video ads in salsa top-chart: un classico della generazione MTV, che da oggi fa coppia di fatto con i contenuti della maggiore piattaforma di condivisione video attualmente sul web – se poi YouTube, in quanto ecosistema, non sia anche già la maggiore piattaforma di condivisione e fruizione di cultura (quantomeno nella sua versione fast-food e certamente nella sua accezione più ampia) per la nostra società video-onnivora, e dunque uno dei media preferibili anche per raccontare storie di brand che vogliano andare oltre il tradizionale commercial, magari è una riflessione che lasciamo ai vostri commenti.

E dunque sia: YouTube Ads Leaderboard Italia, Stagione 1, Episodio 1/12.
Cinque video diversissimi sono stati in vetta alla classifica delle pubblicità più popolari su YouTube, in Italia, nel mese di marzo.

Apre la classifica, al quinto posto, il video di Durex per la Earth Hour 2014. È suggestivo, ironico da sorrisetto traverso, e insieme fastidiosamente “vero”. È tra una seduta di autoanalisi indiretta (non so se esiste, ma ci sta: vedere per credere) e un percorso di redenzione dalla psicopatologia più diffusa del West (dell’Occidente, okay), la nomofobia. Che non è la paura del nòmos, ovvero della legge, ma più prosaicamente del no-mobile: restare disconnessi, trovarci senza smartphone, genera panico in più della metà di noi; questo è.
Associato a #TurnOffToTurnOn, un hashtag di bel grip, che oggi è l’unico vero modo di far funzionare in modalità integrata una call-to-action, il clip Durex (creato da TMW London) propone una soluzione decisamente sexy, in linea con la propria… mission.
Inter nos: guardate il video e sappiatemi dire – tutta la storia può sembrare una soluzione “di sponda” per arrivare infine a quest’oretta di consapevolezza ambientale con la luce spenta, tuttavia, in fondo, rispetta alla perfezione gli assi cartesiani di ogni campagna digital-based che si rispetti: engagement+utility. #TurnOffToTurnOn è una soluzione coinvolgente per trascorrere in modo utile (e green) la nostra Earth Hour.
Ah, visto che siamo su YouTube e la domanda nei commenti è sempre quella: la soundtrack è I can’t help myself di Fiona O’Kane.

Al quarto posto, un classico spot pubblicitario dedicato a Magista, le nuove scarpette di Nike che promettono di rivoluzionare il gioco del calcio grazie a un look mai visto prima e innovazioni tecnologiche hi-end.
Naturalmente, da questo clip, via YouTube Related Videos, si apre un mondo di video di taglio decisamente più web, destinato a crescere via via che le scarpette saranno diffuse sul mercato – dal focus/testimonianza del Nike Football Design Director Denis Dekovic sul nuovo paradigma introdotto con le Magista, al quasi minuto e mezzo di testimonianza-wow! della stella del Bayern Monaco FC (e della Nazionale tedesca) Mario Götze.
In tutta franchezza, le scarpette sono effettivamente rivoluzionarie (ove la bellezza è negli occhi di chi guarda – ndr), mentre il format e soprattutto gli stilemi Nike sono assolutamente l’opposto: sempre, distintamente, identitariamente se stessi. D’altronde, è qualche tempo che sentiamo dire che Content Is King” (il primo è stato Bill, nel 1996), quindi nessuno stupore se il colosso di Beaverton, Oregon sceglie la trasparenza relativa di una cornice “a giorno” per garantire massima rilevanza al prodotto, no?

Presenta i sacri crismi del viral il video al terzo posto in classifica (#statesereni, per stavolta no spoiler). È il primo di tre episodi in cui i ragazzi di The Pills raccontano la loro molto, molto peculiare Playstation experience, insieme al nuovo coinquilino/testimonial Alessandro Florenzi, nella vita (e nel clip) ottimo calciatore della AS Roma. Finale garantito.
The Pills
è un collettivo di autori comici romani i cui video, già cult su YouTube, sono sbarcati in tv, con la webserie omonima trasmessa prima da La3 e poi (seconda stagione) da Italia1.

Lo sperimentiamo ogni giorno, anzi ogni minuto: il sovraccarico d’informazione ha fatalmente generato una nuova specie di supporti informativi, il cui medium d’elezione è il video.
Non sorprende dunque che il secondo classificato sia un clip piuttosto didascalico di quasi 4 minuti, che illustra passo per passo le caratteristiche e le funzioni del Galaxy s5, il nuovo smartphone di casa SamsungDi fatto, si tratta di un bel depliant declinato in video: è molto chiaro, e sfrutta al meglio (lo testimonia la posizione in classifica) il plus di risultare molto più immediato e facilmente fruibile, ergo comunicativamente efficace, del suo cugino cartaceo. That’s it, se vi pare poco!

Il primo posto lo conquista (con merito, IMHO) il drammatico video della campagna “If Britain Was Like Syria” a sostegno della raccolta fondi di Save the Children UK.
Invece di mostrare le solite immagini di bambini annientati, in Paesi ormai devastati da anni di conflitti (in Siria sono 3 anni – ndr), immagini tanto toccanti quanto “distanti” dall’immediato quotidiano di un’audience occidentale che occorre tuttavia sensibilizzare, l’agenzia londinese Don’t Panic sceglie un approccio distopico e, direi, mobile-first (leggi: esperienziale). Il clip, montato con una tecnica à la “1 second everyday” (fortunatissima mobile app fondata su Kickstarter nel 2012) che regala una prospettiva first-person e dunque un impatto emozionale diretto, forte, mostra come sarebbe la non-vita dei bambini britannici (o dei nostri) se una guerra coinvolgesse direttamente il loro Paese. Un pugno nello stomaco, che ti mette al tappeto con logica aristotelica: Just because it isn’t happening here | doesn’t mean it isn’t happening.

Google ci informa che la classifica è stata determinata utilizzando alcuni dei segnali di gradimento più significativi espressi dagli utenti su YouTube tra cui: il numero di visualizzazioni nel nostro Paese, la percentuale di visualizzazione di ciascuna pubblicità e il rapporto tra visualizzazioni organiche e visualizzazioni a pagamento.

Commentate, socializzate, followate che vi passa – Alla prossima YouTube Ads Leaderboard Italia (per gli #amici: #ytali)!