Trend Talks: Financially-Smart Kids
Le nuove generazioni, al futuro devono pensarci da sole.
In attesa del prossimo appuntamento di Trend Talks, approfondiamo alcuni dei trend introdotti nel precedente appuntamento tenuto da Patrizia Boglione e intitolato “Emerging youth, culture and collectivism“.
Come sempre, abbiamo chiesto a Boglione di commentare uno degli aspetti citati nel suo webinar, per aiutarci ad andare più a fondo rispetto alla relazione delle nuove generazioni con gli strumenti finanziari e il concetto di economia.
Financially-Smart Kids: chi sono
Non hanno un lavoro fisso, non andranno in pensione, non sanno quale aria respireranno, devono investire sul proprio futuro e devono farlo da soli.
Sembra una conquista, ma suona un po’ come la sconfitta della società degli adulti, che non sono riusciti a creare le basi per assicurare loro un futuro sostenibile, anche economicamente.
Li chiamano i Financially – Smart kids.
Ebbene sì: i bambini trasformano la paghetta in capitale finanziario: come lo fanno? Per esempio con Greenlight, una piattaforma di investimento che consente ai bambini di acquistare azioni dei loro brand preferiti senza alcun minimo limite di età, per costruire il loro patrimonio futuro. Basta un dollaro, i genitori approvano la transazione direttamente dall’applicazione.
Ma in cosa investono i ragazzi?
Il 42% della generazione Z negli Stati Uniti non ha più fiducia nelle aziende medie americane e lo scetticismo nei confronti dei brand sta spostando i loro investimenti su App come Strada, una piattaforma digitale per artisti di colore che vende arte per una generazione che si sta chiedendo come può rendere il mondo migliore e investe energie e patrimonio laddove questo diventa possibile.
Meagan Loyst, La fondatrice di GenZ VCs un collettivo SLACK che conta più di 17000 investitori scrive:
“Benvenuti. La nostra comunità fondata nel novembre 2020 è nata da un piccolo gruppo di 30 amici ed è diventata un collettivo globale di oltre 17.000 giovani leader in tutto il mondo, uniti dall’interesse per gli investimenti, per l’imprenditorialità e dal desiderio di imparare a crescere insieme.”
Meagan ha 24 anni ed è la Founder di questo collettivo che ha l’obiettivo di rendere il Venture Capitalism più trasparente e accessibile per la nuova generazione di investitori, e più aderente ai valori in cui credono. Una piattaforma unica su Slack dove i giovani investitori possono conoscersi, crescere e investire insieme.
Ma come è nata questa iniziativa? Qual è stato l’insight da cui tutto è partito?
Tutto è iniziato da un tweet, che ha dato vita a una conversazione con 71 giovani investitori che lavorano nel mondo dei Venture Capital o in acceleratori e incubatori gestiti ragazzi nati nel ’95 o poco più tardi, in età compresa fra 18 e 25 anni.
A tutti loro, Megan ha posto quattro domande chiave:
- Quale trend ti interessano?
- C’è qualcosa di inesplorato, un area, un trend che potrebbe rispondere agli interessi della generazione Z?
- Quali sono i brand le aziende preferiti dalla generazione Z?
- Qual è la tua azienda mission driven preferita?
In sintesi, quali sono state le risposte?
1. CREATOR ECONOMY
Il trend principale è quello della Creator Economy cioè quei tool o piattaforme che supportano i creatori di contenuti indipendenti, i curatori e i community builder per aiutarli a monetizzare le loro competenze e le loro passioni.
Oggi più di 50 milioni di persone si considerano creators e usano piattaforme strumenti per gestire la loro attività, per condividere i loro contenuti e monetizzarli. I ragazzi cercano il percorso per diventare creators fin da piccolissimi.
I ragazzini hanno già imparato a guadagnare soldi costruendo dentro il loro ecosistema favorito (Roblox ha pagato più di 30 milioni ai giovani gamers nel 2017 ) oppure insegnando online ai loro coetanei.
Basti pensare che tra chi guadagna di più su YouTube c’è chi ha solo nove anni.
2. EdTECH
Per quanto riguarda l’educazione, gli studenti hanno sperimentato una folle corsa verso l’apprendimento digitale, sicuramente disordinato, ma che ha dato vita alla ricerca di nuovi modelli online o ibridi, ma soprattutto potenzialmente più engaging.
I giovani investitori sono interessati a capire come rendere l’educazione più interessante e divertente. Gli stessi ragazzi che giocano online 24/24, abituati a UI e UX di altissimo livello, si trovano poi a confrontarsi con un modello educativo che offre un’esperienza a bassissimo coinvolgimento.
Inoltre in questo momento il costo di accesso all’educazione superiore gli Stati Uniti è altissimo, mentre le piattaforme educational online sono più accessibili, divertenti, e più reattivi in termini di risposta didattica ai veri temi della contemporaneità. E soprattutto mettono in connessione chi lavora con chi impara, soprattutto per quello che riguarda l’economia creativa.
3. SOCIAL GAME
Oggi i giochi online consentono interazioni sociali fra i giocatori e il mondo del gaming è interconnesso con il mondo dei social.
Il 59% delle persone nel Stati Uniti si classifica come gamers, tra la Gen Z addirittura il 90%, ed è proprio nel mondo del gaming che si fa amicizia, si lavora e si costruisce insieme.
Il mondo dei singoli sta diventando mulltiplayer.
4. CONSUMER SOFTWARE B2B
Il quarto trend è quello della portare i software per l’impresa al consumo.
Anche in questo senso la generazione Z sta entrando nel mondo del lavoro e ha degli standard di UX/UI molto alti ed è interessante capire come questi potrebbero essere applicati ai noiosissimi software B2B . E quindi diventa interessante per i giovani investire in quest’area.
Quali sono le aziende preferite dalle nuove generazioni?
Alla domanda “quali sono le aziende e i brand favoriti dalla generazione Z”, tutti pensano che la risposta sia le start-up da loro costruite, ma in realtà Apple è ancora l’azienda più amata di tutti.
Al centro degli investimenti della Generazione Z ci sono i brand che mettono i valori e l’esperienza del prodotto e servizio veramente al centro del loro lavoro, come Patagonia, Allbirds, Parade, e Warby Parker.
La vera domanda? Quale sarà il futuro delle istituzioni “adulte”
Viene da chiedersi quale sarà il futuro delle banche, delle università, delle aziende, dei governi, dell’intermediazione. Se i processi sono più trasparenti, se gli standard di experience e UX/UI sono sempre più alti, se “bastano” le competenze di un ragazzino per investire e soprattutto cresce da parte dei più giovani la consapevolezza di dove le aziende investono (e dovrebbero investire) veramente, cambia la prospettiva della produzione e del consumo e tutto il controllo passa nelle loro mani.
Una volta si chiedeva la trasparenza ai brand. Adesso, essa diventa il punto di partenza di un mondo completamente nuovo.
Mentre noi saremo impegnati a pensare che l’economia è una cosa “da grandi”, la finanza sarà sempre di più nelle mani dei ragazzi. E forse, è proprio questo che ci salverà.