Trend Talks: il design che reinventa il cibo e il pianeta
Concludiamo il viaggio di approfondimento attraverso alcuni dei trend presentati nell’appuntamento di Trend Talks “Food, design and a new collaborative eco-intelligence“ con questo terzo articolo, che presenta un’esplorazione dei progetti di design che reinventano il cibo e il pianeta.
Il 6 settembre, ore 17:00, vi aspettiamo su Zoom per il secondo appuntamento con Patrizia Boglione, Trend Ambassador ADCI, che presenterà e commenterà ai Soci il deck “Emerging youth, culture and collectivism“: si parlerà di nuove generazioni e di nuovi comportamenti collettivi. I Soci riceveranno l’invito al webinar gratuito via e-mail.
Il design che reinventa il cibo e il pianeta
Il cibo non funziona, il sistema è diventato sempre più insostenibile. Se il mondo cerca alternative, il cibo sta diventando un problema di design.
I designer finora non erano nella posizione di rivoluzionare la catena di approvvigionamento esistente o il regime di mercato capitalista, ma ora ci poniamo la domanda di come invece si possa creare innovazione vera. Fino a che punto i designer sono pronti a ripensare al proprio ruolo?
In questa sfida, infatti, il design non può limitarsi all’involucro: deve abbracciare gli aspetti intangibili del cibo, quali valori, significati, idee che influenzano i comportamenti e creano nuove pratiche. Mai come in questo momento storico, nel quale il bisogno di grandi cambiamenti comportamentali collettivi si fa sentire con forza, il design torna realmente al centro della sfida sociale e culturale.
Disegnare tutta la vita di un prodotto
Soprattutto, oggi il design può disegnare tutta la vita di un prodotto, e di come viene consumato:
- Dobbiamo ripensare gli ingredienti: se sono in pericolo di estinzione, probabilmente il prodotto costerà troppo; se la loro coltivazione produce troppa CO2, possiamo sostituirli con alternative più sostenibili; se il loro utilizzo genera materiali di spreco, perché non riutilizzare in qualche modo gli scarti?
- Dobbiamo ripensare il ruolo che il nuovo prodotto ha nel programma nutrizionale delle persone, il modo in cui lo conserviamo e di conseguenza il packaging, che dovrebbe aiutare a limitare lo spreco: sarà edibile, sarà in grado di allungare i tempi di conservazione del prodotto, sarà riciclabile o meno?
- Dobbiamo pensare alla morte del prodotto, ovvero allo smaltimento di quello che non consumiamo, e in generale alla sua capacità di diventare qualcos’altro.
Il design deve ripensare la vita intera del consumo. Vita, morte e miracoli di un prodotto. E pensando al cibo in maniera più ampia, possiamo anche considerare che i rifiuti stessi possano ridiventare cibo per qualcun altro, o che si possano sfruttare nuovi ingredienti a cui non abbiamo mai pensato. Smettere di pensare al prodotto in se stesso e iniziare a pensare alla sua vita intera può aprire nuove strade creative e allo stesso modo può essere un modo per generare nuova consapevolezza sull’impatto del consumo sull’ambiente.
Vediamo alcuni esempi di chi ha già trovato delle soluzioni di design capaci di reinventare il cibo e il pianeta.
Haeckels: la tazza commestibile per risolvere il problema dei rifiuti durante i festival musicali
Haeckels, Il marchio di fragranze e prodotti per la cura della pelle, ha collaborato con Red Bull per lanciare una tazza commestibile, creata utilizzando un nuovo biomateriale a base di alghe. La tazza edibile dovrebbe contribuire ad eliminare il problema dei rifiuti gettati per terra durante i festival musicali.
Grazie ai suoi componenti, che favoriscono la digestione, la tazza influisce inoltre positivamente su energia e umore quando viene ingerita. La tazza infatti è realizzata in un materiale adatto all’intestino umano, aromatizzato con zenzero, spirulina e mirtillo. Se non mangiata, la tazza si decompone da sola in meno di 48 ore, restituendo preziose sostanze al terreno.
Con circa 100 milioni di bicchieri di plastica utilizzati ogni anno nei festival di tutto il mondo, la partnership con Red Bull è un esperimento per vedere se è possibile affrontare il problema a monte.
È stata lanciata in esclusiva all’interno del bar benessere Haeckels x Red Bull al We Out Here Festival 2022, che si è appena tenuto nel Cambridgeshire, in Inghilterra.
Nuovi ingredienti: Voyage Foods e il reverse engineering
La maggior parte degli alimenti – in particolare prodotti come il cioccolato – sono associati a esperienze emotive, non agli ingredienti che con cui è fatto il prodotto.
Voyage Foods è un servizio che si propone di separare gli ingredienti alla base dei prodotti dal piacere che proviamo nel consumarli. Alla base della sua ricerca, la volontà di combattere l’instabilità alimentare e la minaccia di estinzione di alcune colture attraverso l’identificazione di ingredienti più sani, efficienti e sostenibili.
Prendiamo ad esempio il cioccolato di Voyage Foods: è a base di semi d’uva, farina di semi di girasole e zucchero standard. Questi ingredienti alternativi sono ampiamente prodotti nel mondo, il che significa il loro utilizzo non impatta sull’instabilità alimentare. Il sapore è lo stesso, il piacere pure. La relazione emotiva con il prodotto è salva, e anche la sua sostenibilità (è cioccolato “future-proof”, come spiegano sul sito).
“Non inventeremo mai qualcosa che sia necessariamente migliore delle marche esistenti di caffè, cioccolato o burro di arachidi. Non stiamo cercando di migliorarli in termini di consistenza e gusto, ma siamo riusciti a produrre gli alimenti e le bevande preferiti della società senza implicazioni ambientali e sociali negative.”
Voyage Foods
La collana di cubetti di ghiaccio che celebra l’acqua come un lusso
Oggi più che mai si parla di siccità e di scarsità di risorse idriche.
Ispirata all’inedita ondata di calore che ha colpito tutta l’Europa quest’ estate, la collana OoOooOoOh la l’ice dello studio di design Golem è fatta di sette cubetti di ghiaccio su una catena di perline d’argento, che si sciolgono in mezz’ora. Viene presentata su un vassoio in silicone personalizzato che consente di ricongelare la collana.
Secondo Ariel Claudet, fondatore dello Studio Golem: “In un momento in cui le fonti idriche vengono privatizzate e la scarsità d’acqua colpisce tutti i Paesi del mondo, l’acqua si sta trasformando in uno dei beni di lusso più ricercati“.
Quello dello Studio Golem non è un esempio isolato: le aziende stanno trovando nuovi modi per avviare conversazioni e generare nuova consapevolezza sulle tematiche ambientali.
Electrolux: la cucina con il coach nutrizionale integrato
Electrolux, azienda produttrice di elettrodomestici, definisce un nuovo standard per un’alimentazione sostenibile. GRO è un sistema di cucina che utilizza sensori e intelligenza artificiale per offrire suggerimenti alimentari e nutrizionali personalizzati, utilizzando i risultati della ricerca scientifica comportamentale.
Dotato di touchscreen con sistema digitale, GRO Coach potrà fornire suggerimenti su cosa cucinare, aiutare a definire gli obiettivi nutrizionali, fare coaching su quello che si cucina e monitorare i progressi, visualizzando anche le abitudini alimentari dell’utente e il loro impatto diretto sull’ambiente. Allo stesso tempo, niente più sprechi: sarà il frigo a dirci cosa sta per scadere e a suggerirci di conseguenza la lista della spesa.
Terra Nova: migliorare la qualità del suolo attraverso il monitoraggio dei nutrienti
Opera del designer Ryan Waterhouse, Terra Nova è un dispositivo che consente agli utenti di misurare i nutrienti critici all’interno del terreno: azoto, potassio, fosforo e contenuto di umidità. Il dispositivo tiene traccia della degradazione a lungo e breve termine aiutando gli utenti ad aumentare le rese delle colture.
Il mondo coltiva il 90% del suo cibo nel terreno superficiale (lo strato più alto del suolo), rendendolo uno dei componenti più critici del nostro sistema alimentare. Gli attuali tassi di degrado nutrizionale del suolo suggeriscono che il terreno superficiale si esaurirà in soli 60 anni, rappresentando una minaccia significativa per la produzione alimentare. Ogni minuto, 30 campi da calcio di valore di topsoil viene perso a causa del degrado.
Il dispositivo tiene traccia della degradazione a lungo e breve termine attraverso tre sonde. Utilizzando le comunicazioni a lungo raggio (LoRa Networking), il dispositivo può connettersi a Internet da quasi ovunque, anche senza una connessione Wi-Fi nelle vicinanze.
Il design che reinventa il cibo e il pianeta
Riscrivere le regole, ridefinendo i comportamenti attraverso il design, è una missione sempre più centrale nell’ecosistema interconnesso nel quale ci veniamo a trovare. Cibo, cultura, consumi e sostenibilità devono entrare sempre di più in un’ottica “future-proof”, e data l’urgenza di questo cambiamento, i comportamenti individuali non sono più sufficienti: dobbiamo imparare a muoverci come collettività. In questo senso, il design è lo strumento migliore per accompagnare, e non forzare, verso una rivoluzione gentile del comportamento collettivo. Naturalmente, per i designer questo significa sfidare lo status quo e aiutare consumatori e aziende a cambiare il modo in cui guardiamo al ciclo di vita dei nostri prodotti alimentari:
“Quando si tratta di cibo dovremo cambiare radicalmente il nostro sistema e la nostra cultura, e questo comincia inventando processi per utilizzare i rifiuti. Preferisco usare la parola ‘”inutilizzato”, piuttosto che inutile. Tutto può essere trasformato. Ma naturalmente è più facile e più redditizio organizzare il mercato intorno a una quantità molto limitata di risorse – lo possiamo vedere con le scelte dei cereali e le monocolture promosse dall’agricoltura industriale.”
Thomas Pausz – designer
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