Stiamo diventando aziende di provincia.
Abbiamo dimenticato cosa significhi sperimentare.
Ricercare il nuovo, andare a scovare talenti veri.
Abbiamo dimenticato il significato del verbo condividere.
Ci sono salottini vuoti, tavoli e sale brainstorming che vengono usate molto poco nelle agenzie pubblicitarie italiane.
Alcune agenzie nemmeno ce l’hanno questi spazi.
Pensiamo che tutto sia in rete. Pensiamo che il brief poi tanto ce lo risolverà Google.
Abbiamo dimenticato che cosa significhi pensare.
Abbiamo dimenticato la bellezza del pensiero organizzato in team.
O forse non ce lo insegnano più.
L’agenzia. Già, bello dire al mattino alla mamma che telefona: ” Mamma, sto andando in agenzia” e chiudere la telefonata orgogliosi di indossare come divisa lavorativa degli infradito, dei bermuda e una maglietta comprata da H&M.
Osservare tutti gli incravattati e ingessati che si incontrano sui tram e pensare “Sfigati!”
Siamo sicuri che gli sfigati non siamo noi?
Di una cosa sono sicuro però. Ci stiamo perdendo il meglio. Ci stiamo facendo scorrere davanti agli occhi, senza nemmeno accorgercene, il meglio di essere parte di una struttura come l’agenzia pubblicitaria.
Sid Lee, Wieden + Kennedy, CP+B, Jung von Matt, Mother, Happiness, AKQA….
Queste non sono agenzie. No.
Sono centri creativi, luoghi dove i creativi si danno appuntamento senza averlo fissato prima.
Strutture che investono nel nuovo. Strutture curiose, con l’olfatto sottile e le orecchie tese verso il talento.
Perchè loro ci credono. Si organizzano e organizzano.
Alcuni esempi?
Sid Lee Boot Camp: http://www.framemag.com/video/1873#
The Kennedys: http://www.youmark.it/article/29516/news-Wieden—Kennedy-Amsterdam-are-recruiting-for-the-kennedys-cerca-talenti-youmark
W+K 12 : http://www.wk12.com/
Future Lions by AKQA: http://www.futurelions.com/futurelions/index.html
etc…
Sostanzialmente recruitment, eseguito nelle forme di challenge o ancora meglio di workshop.
Ricerca, selezione e condivisione. Queste le tre parole d’ordine.
Una formula che è un modo per far parlare di sè, per essere al centro delle discussioni creative, per strizzare l’occhio ai clienti e per fare exploit nei festival internazionali.
Formule vincenti che rendono più appetibile il nome di un’agenzia, forme di autopromozione o più semplicemente soluzioni attrattative che però fanno il loro mestiere. Comunicano e parlano di creatività.
Parlano a centinaia di creativi che, come me, amano questo mestiere e vorrebbero che questa dimensione facesse parte anche del modo di fare creatività in Italia.
Perchè è brutto scappare all’estero per essere felici.
Tags: challenge, recritment, workshop