La 60º shortlist Italiana a Cannes
Il 2025 segna un traguardo importante per la creatività italiana: la 60ª shortlist ottenuta ai Cannes Lions. Un risultato che testimonia la qualità e la forza del talento italiano, capace di distinguersi nel contesto del festival di comunicazione più prestigioso al mondo.
Il team Print: dietro le quinte della shortlist
Tra i progetti selezionati quest’anno, un posto speciale lo merita la coppia composta da Cecilia Panisi e Niccolò Orso Campanini, in rappresentanza dell’Italia nella categoria Print. Giovani, affiatati, determinati: hanno firmato un concept che ha saputo parlare a una giuria internazionale, conquistando un shortlist tra migliaia di lavori provenienti da tutto il mondo. Il loro lavoro ha colpito per tecnica, intuizione e una forte motivazione in uno dei format più classici e insieme più sfidanti.

Abbiamo chiesto a Cecilia e Niccolò di raccontarci cosa si prova a essere dentro quella shortlist.
Com’è stato il primo impatto, arrivati a Cannes?
“Un caldo incredibile. Appena siamo arrivati sulla Croisette, ci sembrava di essere in un phon gigante. Le spiagge e il Palais erano ancora in fase di allestimento, ma nell’aria si sentiva già che stavamo per essere parte di qualcosa di enorme. Siamo andati a ritirare il badge e vedere le nostre facce stampate lì, è stata un’emozione fortissima. L’arrivo a Cannes è stato uno di quei momenti cui capisci che stai per
vivere qualcosa che racconterai ai nipoti.“
Cos’avete detto quando avete ricevuto il brief?
“Print è stata l’ultima categoria a riceverlo, per cui sapevamo già quali fossero i brief di Digital, Film e Design. Quando lo abbiamo aperto, alle 18, abbiamo visto che si trattava di Wild Bee, quindi conoscevamo già quella Onlus: era la stessa di Digital. Lo abbiamo letto velocemente, poi abbiamo iniziato veramente a lavorare alle 21, dopo una bella pizza con il salame piccante.“
La cosa più bella durante le ore di lavoro?
“La consapevolezza, strana ma fighissima, di essere lì. In quel momento, con tutti quei creativi da ogni parte del mondo, e noi che ci giocavamo tutto in 24 ore. Senza pressione eh. Ma c’era anche quel senso di libertà: “Male che vada, ci siamo fatti un Cannes!”
E la cosa più difficile?
“Trovare un posto dove lavorare in pace senza occhi indiscreti e senza sentire pitch urlati in cinque lingue diverse. E poi, la vera sfida, scegliere l’idea da presentare. Avevamo diverse idee: siamo andati avanti fino a 6 ore prima della consegna a pensare e poi alla fine abbiamo presentato quella che ci era venuta la sera prima. Un classico.“
Speravate nella shortlist? “Sì, e ci credevamo pure. Avevamo lavorato bene, con testa e cuore, e ci sembrava una proposta solida.”
Avete sperato anche in qualcosa di più?
“Ovviamente sì! La speranza c’era, eccome. Ma è durata pochissimo: tra l’annuncio della shortlist e quello dei metalli sono passati letteralmente due minuti. Non abbiamo nemmeno fatto in tempo a incrociare le dita che avevano già annunciato tutto.”
Un veloce commento sul lavoro che ha vinto: cosa aveva in più? “Era un’idea molto “universale”, diciamo. Se non conoscevi il brief, funzionava. Se lo conoscevi… forse era un po’ troppo larga. Però ehi, hanno portato a casa il metallo, quindi tanto di cappello.”
Cos’avete fatto non appena consegnato?
“Doccia. Urgente, necessaria. Poi moscow mule, perchè dopo ore chiusi nel Palais e una notte insonne sembrava acqua nel deserto. Eravamo esausti, ma soddisfatti.“
Cosa vi portate a casa? Una (forse due) tote bag piena di gadget inutili ma bellissimi, tantissimi nuovi contatti, occhiaie pesanti, un bisogno estremo di detox e una tonnellata di lavori da studiare. Anche se sì, la metà li avevamo già salvati su Instagram e Behance mesi fa. Ultimo ma non meno importante, anche dei nuovi amici: con gli altri Giovani Leoni dell’Italia si è formato un bel gruppo, che ha reso la settimana di Cannes ancora più divertente. Per riassumere, ci portiamo a casa un’esperienza indimenticabile che sappiamo abbia cambiato in modo indelebile la nostra carriera.
Bonus track: Consigli per i prossimi leoni?
“Beh, speriamo non vi servano, perché noi ci proveremo l’anno prossimo 🙂 Ma se proprio dobbiamo: portatevi una felpa (il Palais è tipo un freezer con la moquette), dormite quando potete (cioè mai), bevete litri d’acqua (Cannes = forno), e soprattutto divertitevi. Perché sì, è una gara… ma è anche un festival. E se non vi godete nemmeno quello, allora che siete venuti a fare?”

Le altre coppie italiane in gara
Oltre a Cecilia e Niccolò, l’Italia è stata rappresentata da altre coppie di giovani creativi nella Young Lions Competition 2025 , che si sono confrontate nelle principali categorie del concorso confermando la vitalità e l’energia delle nuove generazioni creative. Ecco gli altri team che hanno rappresentato l’Italia:
- Arianna Nitri e Alessandro Gemignani – Digital
- Nicola Beccarelli e Enrico D’Elia – Design
- Natasha Anatra e Emanuela Gein Lombardi – Film
Un gruppo eterogeneo e appassionato, proveniente da diverse realtà creative italiane, che ha dimostrato capacità di lettura strategica del brief e una notevole maturità espressiva.Nel corso delle 24 ore di concorso(48 per la categoria film), tra brainstorming, revisioni e una buona dose di entusiasmo, i nostri giovani creativi hanno vissuto un’esperienza incredibile, un’occasione per vivere il festival da protagonisti, immersi in un ambiente carico di ispirazione, multiculturalità e adrenalina.
Una presenza che conta
Anche chi non è arrivato in shortlist ha contribuito a rendere significativa la presenza italiana a Cannes, partecipando con impegno e qualità a una competizione di altissimo livello. La partecipazione è già di per sé un passo importante e conferma che le nuove generazioni sono pronte a prendere parola sul palcoscenico globale della creatività.
Guardando avanti
Questa 60ª shortlist italiana non è solo una celebrazione, ma anche uno stimolo a continuare a investire nel talento giovane, nella formazione e nell’apertura internazionale.
Cannes è una tappa, ma la strada della creatività italiana continua. E ogni giovane che partecipa ne traccia un pezzo in più.
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L’esperienza italiana ai Cannes Lions è stata raccontata giorno per giorno anche sul profilo TikTok di ADCI – Art Directors Club Italiano, con interviste, retroscena e highlight direttamente dalla Croisette.
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