Bill è buono e fa bene.
Pasquale Barbella parla di Bill Magazine, il trimestrale che aveva un solo difetto, ora risolto:
Nelle mie vene scorre inchiostro di stampa. Sono cresciuto più a carta che a bistecche.
Superati i 60, ho subìto una mutazione genetica e sono diventato sempre più elettronico in fatto di letture e passatempi. In edicola ho tradito, una dopo l’altra, tutte le riviste che hanno accompagnato la mia vita e fomentato la mia curiosità. Trattengo ancora un legame con i libri di carta e qualche quotidiano, ma persino i quotidiani per me non sono più tali: dovrei chiamarli “settimanali”, perché ormai li consulto più in rete che con il foglio tra le mani.
“Bill”, il magazine della Tita, è riuscito a riaccendere in me quell’inclinazione al feticismo che sembrava essersi spenta. Droga da leggere, toccare e fiutare (nessun’altra concede tutti e tre questi piaceri)…
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Per abbonarsi basta scrivere a bill@titamilano.com e poi seguire le semplici istruzioni.