Postato il Gio 27 Mag 2021 da in La vita del Club

Addio, bella Isabella

da Till Neuburg


Leggo ora navigando sul web (sono le sei del mattino di giovedì) che ieri 26 maggio 2021 ci ha lasciato Isabella Bernardi. Mia moglie Angela ancora non lo sa perché sta dormendo. Sto piangendo come un bambino abbandonato.

Isabella “ci ha lasciato” tutti quanti in un vuoto – di respiro umano, di affetti, di straordinaria inventiva e generosità.

Le sue ultime mail (come sempre, semplici e affettuose) me le scrisse a metà marzo. Rispondendo alla mia notizia che stavo preparando un libro dedicato alle italiane che avevano illuminato il Novecento e l’inizio del Duemila (nel quale, ovviamente, sarà inclusa anche lei), mi svelava cosa le stava succedendo: erano notizie oneste e coraggiose, ma tremende. Si (e mi) faceva coraggio parlando dei “più bravi oncologi a livello nazionale e internazionale” che la stavano seguendo, del suo cordiale e premuroso compagno Alessandro “che ha trasferito tutto il suo studio in casa e non mi lascia mai…”, di suo figlio “che è venuto per stare un po’ con me”.

Cosa potesse significare andare incontro a mesi e poi giorni e notti tanto dure, Isabella lo sapeva ahimé benissimo: la sofferta fine del suo amatissimo babbo, il mitico sceneggiatore Piero De Bernardi, l’aveva amorevolmente seguita e accompagnata tutta e solo lei. Per ricordarlo in una commemorazione collettiva che l’11 gennaio 2010 si sarebbe tenuta nella sua natia Prato, Isabella m’aveva pregato di scrivere un ricordo a nome dell’ADCI che conclusi – devotamente e dovutamente – con un piccolo e affettuoso omaggio nell’omaggio: «Alla collega, amica e socia ADCI Isabella Bernardi vanno i nostri pensieri più sentiti e affettuosi. Prima di essere un art director di eccezionale valore (ha vinto per ben due volte il Grand Prix ADCI!), aveva recitato anche in vari film di cui tre erano stati scritti dal suo indimenticabile genitore (“Il bambino e il poliziotto”, “Il marchese del Grillo”, “Un sacco bello”)».

Negli anni successivi ci saremmo ancora incontrati varie volte: sul treno e poi a Salerno come giurati e conferenzieri dello Spot School Award, a Milano per una lunga serie di aperitivi in corso Garibaldi, a casa sua in via San Simpliciano 5 e infine, l’ultima volta, all’Università di San Marino dove il 23 febbraio del 2017 organizzammo per l’amica, docente e coordinatrice di un master sul cinema, Giovanna Cosenza, un incontro pubblico e poi una cordiale cena entre-nous con il suo primo mentore e vecchio amico Carlo Verdone.

Rivederla e riascoltarla qui – in tutto il suo splendore di contagiosa amica e complice creativa (di statura assolutamente internazionale), fa talmente male che non posso fare altro che includere nei miei ricordi anche la sua cagnetta semicieca che l’aveva preceduta pochi anni fa: anche a me, oggi, quasi quasi, mi manca solo la parola.

Addio, bella Isabella, che la terra ti sia lieve.

Till Neuburg