Inaccettabile.
By Francesco Poletti.
Caro Guido,
alla fine ha vinto quello stramaledetto male.
Malgrado tutta la forza che ci hai messo per sconfiggerlo. Ma la lotta era impari, fin dall’inizio. E questa è una tragedia inaccettabile.
Sono qui quindi per parlare di te.
È importante ricordare chi tu fossi: un esempio di educazione, di gentilezza, di bontà e di professionalità.
Tutte queste parole sembrano le solite parole che si usano in questi casi: di circostanza. E invece sono tutte soppesate e molto precise su quello che sei stato, un gentiluomo – sebbene fossi poco più di un ragazzo – di un’altra epoca.
Guido ci mancherai molto, il nostro ambiente di lavoro e la società in generale hanno bisogno e necessità di persone come te, solari, positive, sorridenti, aperte e invece ti abbiamo perso.
Mi piacerebbe che si parlasse anche di persone come te, Guido mio. Ma le persone come te non fanno mai rumore e non lo cercano. Lavorano, bene, e basta. Fino all’ultimo, malgrado la sofferenza.
Anche ora, continui a fare cose buone.
Ci ricordi che la vita è una. Ci insegni cosa vuol dire essere forti. Ci mostri come si conquista il rispetto di tutti.
Ti voglio ringraziare per tutto questo. Ne farò tesoro. E voglio ringraziare tutti i colleghi di VMLYR per averti offerto tutto il calore e il supporto anche attraverso il tuo amato lavoro.
Mi hai sempre chiamato “super capo”, sbagliando di grosso. Quello “super”, eri tu.
Mando tutto il mio affetto e quello del consiglio dell’ Art Directors Club Italiano ai tuoi famigliari meravigliosi.
Buon viaggio caro Guido, voglio pensare in sella a una delle tue bellissime moto.