Postato il Mar 14 Dic 2021 da in ADC*EGiovani

ADC*E 2021 – Greatness Challenge: racconto breve di un’esperienza pazzesca.

by Ludovica Piro & Yara Saad


Dalle nostre scrivanie all’ADC*E
È pomeriggio, siamo in agenzia, tra vari brainstorming e passaggi di brief, do uno sguardo alla home di Facebook. Apro Whatsapp e inoltro un link a Yara. La osservo stupita, dall’altra parte della scrivania, constatare che, questa volta, non si tratta né di una una deadline né di una headline dell’ultimo minuto da impaginare. Nel giro di pochi secondi, solleviamo la testa dai nostri smartphone e ci guardiamo come se stessimo mollando tutto e prenotando un volo per Nicaragua. Yara mi risponde “cool” mentre io, nel frattempo, ho già inviato una mail con tutti i nostri dati a Caroline. È stato così che ci siamo candidate alla Greatness Challenge e abbiamo preso parte, come Junior Jury, alle giurie dell’ADCE. Ed è stato così che abbiamo dato prova a noi stesse della nostra impulsività, o proattività (termine dalle varie sfumature di grigio, che accompagna e attanaglia la vita di un creativo dalla sua infanzia -scuola o accademia di pubblicità- fino all’apice della sua carriera, ovvero quando avrà raggiunto la seniority necessaria per tramandarla al prossimo cucciolo-stagista da allevare).
Perché d’altronde si sa, per un giovane creativo farsi le ossa significa prendere la rincorsa e lanciarsi a capofitto verso nuovi brief, non importa quali e quanto scoppi il progress: cogliere l’attimo è la risposta. Certo che Orazio sarebbe stato un ottimo direttore creativo…  Ma ora sto divagando. Andiamo al punto: quando ci siamo candidate non immaginavamo neanche quale occasione pazzesca ci avrebbe attese, ma la storia narra che ci hanno scelte. 

E così, ha avuto inizio la challenge
Non appena abbiamo saputo che eravamo state selezionate dall’ADCI per far parte, come Junior Jury, alle giurie dell’ADCE, dopo infiniti ringraziamenti ed e-mail super entusiaste, ci siamo messe al lavoro. Il brief ci chiedeva di spiegare, con un video della durata di 1:30, come viviamo e affrontiamo il cambiamento climatico nella nostra vita da creative. E la nostra risposta è stata dritta e sincera: non facciamo assolutamente niente di straordinario se non essere creative, ovvero il nostro mestiere. E attraverso il nostro video (registrato nel pieno rispetto dell’ambiente e senza attingere a risorse extra rispetto ai nostri cellulari) abbiamo dimostrato come ogni situazione che coinvolge la nostra vita in agenzia durante il giorno (e la notte), si riveli essere pienamente sostenibile e distante dagli sprechi e dai consumi eccessivi.
Per cui, non servono azioni straordinarie, essere creativi è un’ottima soluzione per aiutare il pianeta.

La nostra prima giuria: Brand Experience
In assoluto, una delle esperienze formative più entusiasmanti fatte finora.
In questa full immersion, abbiamo studiato le (ben 98) activation migliori d’Europa, ma soprattutto ci siamo confrontate con una giuria proveniente da diverse nazioni, dalla quale abbiamo assorbito punti di vista diversi e interessanti, che ci hanno spinto ad approfondire sempre di più, nel corso della giornata, dettagli e sfumature dei singoli progetti. È stata una giornata di dialogo e confronto costante, che ci ha permesso di riconoscere quando una case rientrava effettivamente all’interno della categoria che eravamo chiamati a giudicare e di individuare il fulcro dell’idea e di comprendere se era quello che andava premiato o la sua esecuzione. Abbiamo imparato che nonostante si abbiano sensibilità diverse, un’idea potente mette tutti d’accordo e si riconosce subito perché è quella su cui si spendono meno parole e si comunica con gli occhi. E, questo proprio dobbiamo aggiungerlo, è stato gratificante vedere ben due progetti italiani vincere l’oro nella nostra categoria. Per concludere, carissimi ADCI e ADCE potete chiamarci ogni anno, il nostro numero l’ha sempre Caroline.