Due ori e tre argenti all’ADC*E – L’Italia sulla strada giusta.
Le buone notizie ce le portano i nostri giurati italiani all’Art Directors Club Europeo: Luca Lorenzini, Patrizia Boglione e Karim Bartoletti. In un award europeo che è ormai quasi esclusivamente appannaggio dei tedeschi, l’Italia si porta a casa un bel bottino.
I nostri migliori progetti dello scorso anno, riconosciuti anche a Cannes e in patria, incassano un pesante oro ciascuno: Dear Future Mom di Saatchi & Saatchi vince in Public Service & Charity, Samsung Maestros Academy di Leo Burnett in Integrated Campaigns.
Tre gli argenti, andati a Another Place (Storie Zero Like Magic Wand), Publicis (Dacia Sponsor Day) e Saatchi & Saatchi (Dear Future Mom). Sette invece le nominations (i bronzi non esistono): due per Publicis, due per M&C Saatchi, una a testa per Saatchi, Another Place e Y&R. Questa la lista completa (PDF): ADCE WInners 2014_final list.
I risultati sono da considerare più che buoni, visto e considerato che il numero degli award consegnati è decisamente inferiore rispetto a Cannes, e ci confermano che il cervello italiano è vivo e vegeto. Certo, siamo molto lontani dai livelli della Germania ma del resto tutta la nostra economia e il nostro sistema lo sono, quindi non c’è da stupirsi granché.
Una nota a parte per il festival. Nell’anno di IF! anche l’ADC*E propone per la prima volta un suo festival. Ovvero non solo il tradizionale award ma un evento strutturato e completo. La prendiamo come l’ennesima conferma che lo spostamento da premifici a contenitori e produttori di contenuti sia l’unica direzione per questo genere di associazioni.
Parentesi e sottovoce: a sentire le testimonianze dei nostri giurati, il loro festival è stato un buon esperimento ma decisamente meno riuscito del nostro. Pur augurando ai nostri partner europei tutto il meglio, concedeteci per una volta di gongolare un po’. Se poi ci mettiamo che, dopo aver inserito dei clienti all’interno delle nostre ultime giurie, Cannes annuncia che per la prima volta un presidente di giuria proverrà dal mondo delle aziende (leggi news qui e il nostro post in merito qui), ci viene da dire che forse siamo sulla strada giusta.
Anzi, forse dovremmo smetterla con la nostra tipica sindrome da follower e ricordarci che, da buon popolo di artisti, la creatività la conosciamo bene e, in quanto navigatori, le rotte le sappiamo tracciare anche noi.
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