Di Parah e delle cazzate. Della vera bellezza e del vero coraggio.
Paolo Iabichino, Direttore Creativo Esecutivo di OgilvyOne e Socio dell’Art Directors Club Italiano, ha spiegato ieri che
“Portare in passerella Nicole MInetti all’ultima sfilata non è una provocazione, è una cazzata“.
Dello stesso avviso sembrano essere anche molti (migliaia) “fan” della pagina Facebook di Parah.
Così ieri sera sono arrivate le spiegazioni ufficiali. Pubblico due screenshot, che restino a futura memoria.
“Sì, volevamo la vostra attenzione” è l’irritante incipit.
“Al giorno d’oggi l’unico modo per colpire l’attenzione sembra essere quello di stupire e creare scandalo”, prosegue il “genio” autore di queste righe. Arriva addirittura a parlare di “mossa coraggiosa”.
Una scelta coraggiosa sarebbe stata individuare dodici brillanti universitarie all’ultimo anno, quelle con la media più alta.
Dare a ciascuna un dodicesimo di quanto avete pagato la Minetti. (Ma anche qualcosa in più)
Farle sfilare vestite. Senza mostrare nessun costume da bagno.
Analoga scelta per la campagna affissione.
Coraggioso sarebbe stato scoprire, dando loro denaro ed evidenza, le giovani donne che possono contribuire a rilanciare il Paese.
Non c’era davvero bisogno dell’ennesimo contest online, per scoprire 300 aspiranti modelle.
E non c’è proprio nessun coraggio nello scoprire donne sin già troppo scoperte da chi il Paese l’ha spogliato anche culturalmente.