Cannes Lions 2024 – Notizie dal fronte (del Palais)
DAY 1
L’Italia ha decisamente vissuto prime giornate peggiori ai Cannes Lions rispetto a quella di quest’anno.
Portiamo infatti a casa un discreto bottino fatto di un oro, quattro argenti, due bronzi e quattordici short dal day #1 di questa edizione.
Facciamo un recap veloce ma esaustivo di quello che è successo ieri.
1 oro e 1 argento se li becca “Pub Museums” di Heineken a firma LePub Milano e Publicis Dublino, che si porta a casa anche un argento in Audio & Radio Lions.
“Laundromatch” (di cui invidierò per sempre il naming, non smetterò mai di ripeterlo) si aggiudica un bronzo in Outdoor. La firma è di Le Pub Milano/Le Pub Singapore.
“Assume that I can“ di Small New York e Indiana Production per Coordown vince un argento in Health&Wellness.
“Make Italy green – The Floating Boat” di BBDO Italy per E.ON si porta a casa un meritato argento in Outdoor.
Un bronzo anche in Pharma per la campagna “Not a lonely journey” di Biogen e VML Italy.
Nel frattempo, ci portiamo a casa anche quattordici shortlist in Brand Experience & Activation, Creative B2B.
Not too bad.
DAY 2
La seconda giornata sulla Croisette ci ha regalato ancora qualche soddisfazione nella forma di tre simpatici felini, uno d’argento e due di bronzo:
The Gaming Fridge di LePub per Heineken si porta a casa un argento e un bronzo in Entertainment Gaming, mentre Assume that I can di Small New York e Indiana Production per Coordown (che hai già visto più su e di cui, spoiler, leggerai di nuovo più giù) si aggiudica un bronzo in Film Craft.
Tra l’altro, ci siamo accaparrati anche un po’ di shortlist varie (tipo dodici) in categorie veramente cruciali per l’industry, per cui oh, benissimo!
Eccole qui:
ancora Assume that I can che, assieme a Human Touch di Auge per Translated, in Film;
nella categoria Creative Strategy LePub e Heineken fanno un solidissimo bottino di cinque short, due per “150 years of Whateverken” (che ritroveremo più avanti) e tre per “Bar Experience”, mentre Leo Burnett se ne porta a casa una per “No Grey” di Leo Burnett per Fiat;
ancora LePub chiude i conti con altre quattro short, due in Creative Commerce ancora per “150 years of Whateverken” e due in Luxury&Lifestyle per “Bottega for Bottegas”.
DAY 3
Sorge il sole sul terzo giorno della kermesse e splende come l’oro. Forse è da qui che nasce l’ispirazione per i cinque ori, appunto, che il nostro Paese si aggiudica assieme a due argenti e due bronzi. Vediamoceli un po’, dai.
“Assume that I can” ruba la scena e si guadagna un meritatissimo oro vinto in Social&Influencers, accompagnato da un bronzo per “The Social Swap”, progetto di (surprise surprise) LePub per Heineken.
“Pub Museums” vince due ori, uno in Creative B2B, dove spicca anche il bronzo a “Backing the bars”, e uno in Direct.
Sempre in Direct, inoltre, oro e argento anche a “150 years of Whateverken”.
In PR, invece, il metallo più pregiato se lo aggiudica “Bar Experience”, seguito da un argento a “Pub Museums”.
Da Sustainable Development Goals arriva un’altra buona notizia: la shortlist di The Humanity Check di Amnesty International per un progetto davvero molto bello.
DAY 4
Parafrasando (male) l’aforisma del calabrone, a Cannes è il giorno numero quattro, ma LePub non lo sa e di leoni se ne porta a casa sei. Vediamo quali.
Un oro e un argento per “Pub Museums” e un argento per “Bar Experience”, entrambi per Heineken, nella categoria Brand&Activation.
“Bottega for Bottegas” vince un argento in Luxury&Lifestyle, mentre “Bar Experience” e “150 Years of Whateverken” vincono il leone di bronzo in Creative Strategy.
DAY 5
Anche l’ultimo giorno di ruggiti al Palais parla un po’ di italiano grazie a due bronzi: ancora Coordown con la premiata (proprio il caso di dirlo) ditta Small/Indiana e la loro Assume that I can in film e Amnesty International in Sustainable Development Goals.
Il totalone felino sale così, se ho contato bene, a 27 leoni complessivi, fatti di sette ori, undici argenti e otto bronzi, andando a segnare un succoso +6 rispetto allo scorso anno.
Last but not least, finiamo con una notizia che fa felici contemporaneamente italiani e francesi (situazione storicamente sempre molto improbabile, ma che si è verificata quest’anno): la transalpina Publicis Conseil del nostro Marco Venturelli è agenzia dell’anno.
Un’edizione di cui l’Italia può ritenersi sicuramente soddisfatta e che, come sempre accade nei day after, rinnova la voglia di far ancora meglio e tirare fuori il massimo dai nostri lavori per l’anno prossimo.
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