Conoscete IAP? Per una pubblicità onesta, veritiera e corretta, serve Autodisciplina.
Conoscete IAP, l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria? Beh, è il momento di approfondirlo. Al via dunque una serie di webinar ADCI in collaborazione con lo IAP.
“Se la pubblicità sia bella o brutta, lo lasciamo giudicare a voi. A noi interessa che sia corretta.”
Questa era l’headline di una campagna pubblicitaria IAP lanciata al compimento del suo 50° anno di attività. In effetti l’Istituto non valuta l’efficacia di una campagna ma la sua correttezza. IAP, l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, è infatti un ente super partes al servizio di agenzie, freelance, aziende, centri media, consumatori, il cui scopo è quello di dirimere qualsiasi contenzioso e offrire consulenza e strumenti per tutelare la creatività, sulla base del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale per garantire il più alto standard possibile e offrire linee guida condivise su temi quali: la rappresentazione di genere, i profili etici, la concorrenza, la gestione dei diritti, ed altro.
Lo IAP è dunque un sistema giuridico specifico del nostro settore, a disposizione di chiunque si trovi ad operare con la creatività pubblicitaria
Ma in concreto, che cosa “si può fare” grazie all’Istituto? Per scoprirlo, ADCI promuove 3 webinar per conoscere IAP, dedicati ai principali strumenti di supporto e al loro funzionamento.
Agenda degli incontri:
- Vincenzo Guggino – Il sistema dell’Autodisciplina pubblicitaria | 19 luglio 2022
Come opera IAP e come può aiutarci a tutelare e gestire nel modo migliore dubbi di natura legale e giuridica rispetto ai nostri lavori.
- Monica Davò – Gli strumenti a tutela della creatività | luglio 2022
Presentazione degli strumenti IAP che permette di tutelare le proprie idee creative, utile sia in fase di gara e di proattività, sia per agenzie che per freelance.
- Salvatore Pastorello – Il valore della prevenzione: guida allo strumento del parere preventivo | settembre 2022
Le buone abitudini al confronto: imparare a farsi le domande giuste e a rivolgersi nel momento opportuno ai consulenti ci aiuta a gestire più serenamente i nostri progetti, permettendoci di concentrarci su quello che per noi conta davvero, cioè l’idea.
I webinar saranno gratuiti e riservati ai soli soci ADCI, mentre la consulenza di IAP è a disposizione di qualsiasi operatore del settore, in qualsiasi momento, a prescindere dall’associazione al Club.
Un po’ di storia
L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria nasce nel 1966 grazie all’iniziativa di un certo numero di aziende, agenzie e media lungimiranti che, con l’obiettivo di fissare le regole per una comunicazione commerciale “onesta, veritiera e corretta” (art.1 CA) a tutela dei consumatori e della leale concorrenza tra le imprese, diedero vita a un esperimento giuridico-economico senza precedenti in Italia.
Iniziò così a prendere vita un sistema giuridico che oggi permette agli operatori del mondo della pubblicità di muoversi all’interno di un ecosistema di correttezza e di responsabilità sociale, consentendo anche di tutelare con vari strumenti la creatività, come si avrà modo di approfondire nei webinar. Una “casa comune” della comunicazione commerciale che conferisce autorevolezza e credibilità all’intero settore, anche nell’interlocuzione con le istituzioni pubbliche.
Ma come funziona?
L’autodisciplina pubblicitaria e le sue regole contenute nel Codice di autodisciplina trovano applicazione grazie alla accettazione del vincolo autodisciplinare da parte delle più rilevanti associazioni ed enti del mondo della comunicazione, che coinvolgono circa l’80-90% degli investimenti.
La diffusione di una buona comunicazione è interesse di tutti: delle aziende che richiedono il rispetto delle regole della concorrenza; delle aziende di comunicazione che improntano la loro creatività al rispetto del pubblico; dei cittadini-consumatori che rifiutano messaggi offensivi o ingannevoli; dei mezzi di diffusione che non vogliono inquinare i contenuti editoriali con messaggi non graditi al pubblico.
Il Codice viene costantemente aggiornato per essere vicino alle reali esigenze del settore e sempre sintonizzato con l’evoluzione del sentire sociale e del progresso tecnologico mantenendo la flessibilità necessaria per cogliere rapidamente mutamenti e nuove istanze, come quelle poste negli ultimi anni dall’influencer marketing o come quelle che si stanno delineando nel metaverso. Ecco perché in 56 anni di attività il Codice di Autodisciplina è già arrivato alla 68ª edizione.
Il Codice viene applicato da due organismi di controllo i cui membri sono assolutamente indipendenti dal mondo della pubblicità: il Giurì e il Comitato di Controllo. Nel caso di una violazione del Codice, sentite le ragioni dell’azienda che lo ha diffuso, il messaggio giudicato in contrasto non può essere più diffuso.
I traguardi
L’azione dell’Autodisciplina pubblicitaria ha contribuito e contribuisce a un progressivo innalzamento degli standard etici in pubblicità per quanto riguarda: il modo di rappresentare la persona (e in particolare la figura della donna); la responsabilità verso il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza; in generale, la tutela del gusto e della sensibilità dei consumatori, evitando ogni forma di violenza, discriminazione o sfruttamento della credulità e della paura dei cittadini. Ma rappresenta anche un formidabile e unico presidio per la tutela della concorrenza e della creatività.
L’aspetto più complesso nell’autoregolamentare la pubblicità è quello di riuscire a bilanciare la libertà e la creatività del comunicare con il rispetto dei valori e la sensibilità di tutti senza offendere o ingannare i consumatori. Ma questa è una scommessa che l’Autodisciplina, alla luce dei suoi 30.000 provvedimenti dalle origini, ha già vinto.
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