Intervista quadrupla agli Young Lions
Emozioni forti per i giovani italiani a Cannes 2017.
Giulia Marchi e Giovanni Santoni (Sudler) hanno conquistato lo Young Lions Health Award.
Federica Scalona e Lorenzo Guagni (M&C Saatchi) hanno trionfato nella Young Lions Competition Print.
Impensabile quindi farsi sfuggire l’occasione per un’intervista quadrupla come si deve.
Vi aspettavate di trionfare a Cannes? Quanto è stato emozionante su una scala da 12 a 378,2 periodico?
Giulia e Giovanni: È stato un sogno diventato realtà. La buona volontà e determinazione ce l’abbiamo sicuramente messa tutta, siamo stati molto fieri del nostro progetto fin da subito e sentivamo che ci fosse del potenziale, ma da li a dire con certezza che saremmo stati nominati “Young Lions Health” a Cannes… finché non siamo saliti sul palco, non ci credevamo. Nessuno dei due è mai stato forte in matematica, non a caso abbiamo scelto di fare i creativi, ma qualsiasi numero tendente all’infinito è quello che si avvicina di più a quello che abbiamo provato.
Federica e Lorenzo: Certo che non ce l’aspettavamo. L’emozione di sentire “Italy” al momento della proclamazione dell’oro ci ha fatto letteralmente saltare dalla sedia. Avendo visto il video in slow motion della reazione dei vincitori dell’anno scorso, abbiamo paura di rivedere il nostro.
Ci raccontate brevemente la vostra campagna?
Giulia e Giovanni: Si tratta di una campagna multichannel, in partnership con Unicef e la Caixia Banking Foundation, per sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro la polmonite. Purtroppo ci sono ancora molti paesi dove le cure per la polmonite non sono disponibili e molti bambini muoiono a causa di una malattia curabile. Partendo da questo insight, ci è venuta l’idea di sfruttare il famoso messaggio “This content is not availble in your country” che compare quando cerchi di visualizzare un video su youtube geo-localizzato. Il 12 novembre (World Pneumonia Day), in collaborazione con i più famosi canali online, milioni di persone scopriranno che i loro contenuti preferiti non saranno disponibili, sottolineando il fatto che, per molti, non sono solo contenuti di intrattenimento a non essere disponibili nel loro paese, bensì medicine che hanno il potere di salvare vite umane. Per sbloccare i loro contenuti gli utenti dovranno fare una donazione oppure vedere uno spot di sensibilizzazione.
Federica e Lorenzo: Il cliente era Global Citizen, un’associazione che si occupa di diverse tematiche sociali. L’obiettivo non era la solita raccolta fondi, ma una stampa che sensibilizzasse il target a essere attivo digitalmente. Da qui l’insight della nostra campagna: anche un semplice tweet può arrivare a istituzioni che ci sembrano lontane e irraggiungibili. “Be annoying”, line della campagna, è una call to action ad essere “fastidiosi”, insistenti, a non mollare mai quando crediamo che qualcosa nel mondo debba essere cambiato. La scelta di usare Trump non è una facile polemica politica, ma vuole piuttosto sfruttare uno dei leader mondiali più discussi sul web per dare un messaggio forte e positivo.
È più facile o più difficile realizzare una campagna Health rispetto a una “tradizionale”?
Giulia: Penso che la creatività sia sempre una, in ambito health sicuramente la vera sfida sta nel trovare il modo di far vivere l’idea in accordo con tutte le restrizioni legate al mondo del farmaceutico. Non ho ancora avuto il piacere di confrontarmi nell’ambito dell’Adv tradizionale, quindi non saprei fare un confronto al momento.
Giovanni: L’healthcare è un campo estremamente affascinante, bisogna sapersi rapportare con un target molto colto e bisogna avere molto rispetto per pazienti e malattie, non credo sia più facile o difficile, ma penso sia giusto che a Cannes ci sia una sezione separata, perché la creatività viaggia su parametri di valutazione diversi.
Quanto avete dormito (o avreste voluto dormire) dopo aver consegnato?
Giulia e Giovanni: In realtà dopo aver consegnato, abbiamo dormito benissimo, anzi abbiamo recuperato tutte le ore di sonno perse le due settimane prima per poter consegnare in tempo. Eravamo molto entusiasti di partecipare al concorso, ma non per questo abbiamo potuto tralasciare il “day-to-day work” pertanto abbiamo lavorato ad oltranza tutte le notti dal giorno in cui è uscito il brief fino al giorno della consegna. Una sera abbiamo anche fatto scattare gli allarmi perché siamo rimasti in agenzia oltre il tempo limite.
Federica e Lorenzo: 7. Decidi tu l’unità di misura.
Siete riusciti a incontrare qualche celebrità del mondo dell’adv? Cosa gli avete detto (o avreste voluto dirgli)?
Giulia: Lì era impossibile non incontrarli, ogni due passi incrociavi un guru del mondo dell’adv… faceva un certo effetto. Le uniche parole che mi sono venute in quel momenti sono state: “è un onore conoscervi di persona”…
Giovanni: Abbiamo conosciuto moltissime persone, italiane ed internazionali, il personaggio più alto (in grado) che ho incontrato è stato Sir Martin Sorrell di WPP, ci sarebbero state molte cose da dire ma l’incontro non è durato più di una stretta di mano.
Federica e Lorenzo: Abbiamo passato una piacevolissima serata in compagnia di Emmanuel Flores Elias, Head of Innovation di JWT Amsterdam, che ha firmato la pluripremiata campagna “The Next Rembrandt”. Emmanuel ha parlato con noi di temi che andavano anche oltre la pubblicità, come l’importanza dell’umiltà nel nostro lavoro e la curiosità di spingersi sempre oltre ciò che vediamo.
Chi è il tipo più strano che avete incontrato a Cannes? Siete riusciti a fotografarlo?
Giulia: Una ragazza che ho visto il terzo giorno mentre effettuavo il controllo di security per accedere al Palazzo del Festival… aveva un vestito con un pattern fatto di cellulari Nokia 3310… La foto è impressa nella mia mente.
Giovanni: C’era un tipo che cavalcava un costume da leone alla festa di inaugurazione, purtroppo non ho foto del nostro incontro.
Federica e Lorenzo: Ci siamo fatti un bel po’ di foto a vicenda. Ma anche quel gruppetto di ragazzi che imitava i Power Rangers nudi sulla Croisette non era poi tanto normale! Per fortuna foto non ne abbiamo.
Avete appena vinto un premio prestigiosissimo: cosa ne pensate della scelta di Publicis di disertare tutti gli award per un anno?
Giulia: È sicuramente una scelta importante che fa pensare, immagino che questa decisione non sia stata presa con leggerezza e abbia una strategia ben precisa dietro, al momento non sono ancora riuscita a farmi un’idea personale a riguardo.
Giovanni: In molti non sembrano essere felici di questa scelta, è una scelta forte che è stata fatta per creare qualcosa di nuovo, spero ne valga la pena.
Federica e Lorenzo: La notizia è sicuramente forte. Il primo pensiero va ai giovani creativi e al loro sogno di salire sul palco di Cannes. Il successivo, è che se un’agenzia internazionale come Publicis ha preso questa decisione saprà senza dubbio come tenere acceso l’entusiasmo dei suoi creativi.
E voi, il prossimo anno tornerete a Cannes?
Giulia: Ora che abbiamo provato l’ebrezza è molto difficile tornare indietro. Ho ancora 2 anni per rimettermi in gioco nella categoria “Young Lion”, e spero di poterli sfruttare al meglio, al tempo stesso non voglio tirarmi indietro neanche in quella “dei grandi…” Sicuramente darò il massimo, e se non sarà nuovamente un leone a portarmi a Cannes l’anno prossimo, anche solo come “attendee” resterà sempre un’esperienza estremamente istruttiva e stimolante da non perdere.
Giovanni: Da adesso in poi vorrei partecipare tutti gli anni e il più possibile da vincitore, anche se dal prossimo anno dovrò gareggiare con i veri leoni quindi continuerò a fare del mio meglio per esaudire questo sogno che a quanto pare può diventare realtà.
Federica e Lorenzo: La vittoria della Young Lions Competition dovrebbe garantirci l’ingresso al Festival anche per il prossimo anno. Speriamo di tornarci con qualche leone in ballo.