Una Hall of Fame da Oscar.
Alla sua sesta nomination finalmente si aggiudica un Oscar.
No, non Di Caprio.
Siamo qui per celebrare un’eccellenza tutta italiana.
Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Non solo. Ha ottenuto nei giorni scorsi la stella sulla Walk of Fame, gli è stato dedicato un asteroide, detiene la seconda categoria nazionale negli scacchi.
Fatto ancor più sorprendente, è uno dei pochi uomini al mondo che si ricorda di ringraziare la moglie.
Ma, soprattutto, dal 1998 è membro della Hall of Fame dell’ADCI.
Signore e signori, il Maestro Ennio Morricone.
“Per quel che mi riguarda Morricone è il mio compositore preferito. E quando parlo di compositore non intendo quel ghetto che è la musica per il cinema, ma sto parlando di Mozart, di Beethoven, di Schubert.”, ha dichiarato Quentin Tarantino.
E il suo primo Oscar è arrivato proprio grazie al suo lavoro per l’ultimo film di Tarantino, The Hateful Eight.
A dire il vero un Oscar lo aveva già vinto nel 2007. Quello alla carriera.
Più che meritato, ma non abbastanza.
Dagli inizi con Sergio Leone, un sodalizio artistico destinato a fare la storia, alla collaborazione con Tornatore, le sue musiche sono state protagoniste dei migliori film. Ha anche composto per Cronenberg, De Palma, Malick, Argento, Bertolucci e molti altri.
Un’infinita tensione alla ricerca, per creare sempre qualcosa di nuovo. Anche a 87 anni.
“Ho scritto per Tarantino una musica che non avevo scritto mai. Ho cambiato strada. Quentin ha girato un western, ma io non potevo riallacciarmi a 50 anni fa, alla musica che facevo con Sergio Leone. Non volevo ripetermi e non avrei mai scritto una cosa già fatta nel passato. Ho detto, devo inventarmi un’altra scrittura.”.
L’Oscar alla carriera non era abbastanza, perché la sua carriera non è ancora finita. Morricone ha sempre cercato e accettato nuove sfide e non ha intenzione di fermarsi.
E ha appena vinto un Oscar. Ed è membro della Hall of Fame dell’ADCI. Per dire.
Alla domanda “Progetti per il futuro?” risponde: “Torno subito a Roma perché sto lavorando a un pezzo, ma non per il cinema. Un po’ di cambiamento ci vuole!”.
E allora, andiamo avanti.
La aspettiamo a IF!, Maestro.
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