Postato il Dom 21 Ott 2012 da in Pubblicità in ItaliaRiflessioni

Un capitello per la Capitale: la ciliegina sul logo di Roma

Del nuovo logo di Roma ne hanno parlato Paola Manfroni e Claudia Neri qui, suscitando numerosi commenti altrettanto scandalizzati. La ciliegina sulla torta è un’osservazione sul capitello della colonna che sostiene la Lupa Capitolina del nuovo logo di Roma.

La Colonna Traiana, un simbolo di Roma. Com'è il capitello?

Indimenticabile simbolo di Roma.

Fra i tanti simboli di Roma la Colonna Traiana è sicuramente uno di essi. E forse ha avuto un ruolo nell’ispirare il nuovo logo di Roma. Però c’è un problema: nel “nuovo” logo, che vediamo in fondo al post, il capitello su cui poggia la lupa è ispirato allo stile ionico. Ovvero il capitello tipico dei  templi dell’antica Grecia e che noi vediamo spesso nell’architettura di ispirazione classica (per esempio Villa Foscari, dell’architetto veneziano Andrea Palladio), ma più raramente nei monumenti romani.

Come costruire un tempio greco.

La Colonna Traiana ha un capitello lineare, un semplice lastrone quadrato di pietra. Altri monumenti, come il Pantheon, hanno capitelli in stile corinzio, e certamente esistono capitelli ionici nella città Roma. Ma questi non erano tipicamente romani, anzi erano certamente di ispirazione greca, come il pronao del Pantheon che appunto imita il frontone di un tempio greco, quelli che siamo abituati a vedere spesso nelle foto di Atene.

Insomma, insieme ad altre osservazioni tecniche, il suggello finale sull’improvvisazione del marchio e soprattutto di chi l’ha scelto e poi l’ha presentato al pubblico e alla stampa.

Capitello ionico per la Lupa Capitolina.

Aggiornamento. Mi hanno segnalato che in piazza del Campidoglio a Roma c’è un monumento molto simile alla lupa rappresentata nel nuovo logo di Roma, con capitello di ispirazione ionica. In effetti avevo immaginato qualcosa del genere (nel post avevo scritto: “sicuramente ci sono dei capitelli ionici a Roma”) ma secondo me il ragionamento sul capitello ionico non cambia, mentre il giudizio sul percorso creazione-approvazione peggiora.

1. Il ragionamento non cambia perché un capitello ionico resta un segno “greco”. Il fatto che un monumento tardo ne faccia uso non rende il capitello tipicamente romano né latino: ci sono innumerevoli capitelli ionici anche a Milano e New York. Ho fatto l’esempio col Pantheon: monumento autenticamente di epoca romana antica, non per questo il suo frontone di ispirazione greca sarebbe un buon simbolo per la città di Roma.

2. La genesi del marchio è ancora più banale: da una parte si è semplicemente stilizzato un monumento esistente (come se per rappresentare Milano si stilizzasse il monumento a Leonardo da Vinci presente in Piazza della Scala davanti al Palazzo Comunale), dall’altra si è scelto e  approvato qualcosa che somiglia a un monumento che chi va in piazza del Campidoglio, dove risiede il Comune di Roma, vede tutti i giorni.