Postato il Mer 28 Nov 2012 da in Riflessioni

“Quando ‘Sintetizzare’ i Credits equivale a Scippare il lavoro creativo.” di Fabio Ferri

http://youtu.be/6SRsx1cjyRs

“Quando ‘Sintetizzare’ i Credits
equivale a Scippare il lavoro creativo.”

Fabio Ferri, consigliere adci, ricorre contro indipendent ideas. Ecco cosa scrive:

“Una buona notizia per tutti le creative e i creativi. Spero.

“Giovedì 29/11/12 presso il Foro di Torino, si tiene la prima udienza del ricorso urgente contro independent ideas, circa l’omissione di chi scrive dai credits di una campagna premiata.

Non sono certo il primo ad aver subito un torto simile, ma spero per la gioia di tutta la comunità creativa, di essere l’ultimo.
Questo ricorso è un evento senza molti precedenti, che segue le parole dette e le polemiche scatenate a fine settembre 2011, e che mi auguro possa portare a costituire un deterrente al ripetersi di storie come questa.

Quando Massimo Guastini il 21/9/2011 – dopo il caso che vide coinvolto mio malgrado me, e quello dei creatvi Izzillo, Dionisi e Scaglione, argento ADCI Award 2011 per la campagna ‘il Manifesto a 40 centesimi’ – dichiarava che “è intenzione del Consiglio Direttivo dell’ADCI tutelare tutti i creativi coinvolti in casi come quello dei tre a cui è stato impedito di ritirare un premio, e di un altro creativo che ha subìto un torto analogo, il quale è stato tolto dai credits di una campagna risultata vincitrice agli ADCI Awards”, voleva non solo stigmatizzare, ma ricordare di essere stato eletto Presidente dell’ADCI anche per difendere la creatività, e chi la realizza.

Oggi, a più di un anno di distanza dalla movimentata serata del 15/09/11 alla Palazzina Liberty, a fronte della mancata correzione e integrazione dei credits sull’Annual on-line da parte di independent ideas, e nell’imminenza dell’andata in stampa del 26° Annual ADCI per i tipi del prestigioso editore Skira, è giusto che alle parole, inascoltate, seguano i fatti.

Per questo ad ottobre scorso, durante l’ultima assemblea ADCI, avevo annunciato che avrei depositato un ricorso urgente, infatti il 29 novembre 2012 alle ore 11 si terrà la prima udienza tra le parti: Fabio Ferri e Alberto Fusignani, AD e socio con Lapo Elkann di LA Communication, la holding proprietaria dell’agenzia independent ideas, che ha discrezionalmente deciso di ‘sintetizzare’ i credits, omettendomi sia come Direttore Creativo, che come Art Director della campagna vincitrice del Bronzo – Viral Video – all’adci award 2011: “DISCONNECT” per FIAT 500 by DIESEL.

Il motivo non è per niente futile e vanaglorioso.

Non si tratta di risarcire l’impossibilità di poter vantare un Bronzo ADCI in più, da incorniciare e appendere dietro una inesistente scrivania, per darsi un tono.
Si tratta di ristabilire la verità e far valere delle regole che valgono per tutti: grandi e piccoli, manager potenti e creativi comuni.

Non è una questione personale:
quanti creativi a progetto, quant* giovani stagist* o soci adci di consolidata fama, hanno vissuto o vivono situazioni analoghe?

C’è un regolamento che parla chiaro ed è pubblicato nel CFE, il Call For Entries dell’adci award, aggiornato ogni anno, e come Consigliere adci vorrei che tutte le agenzie ricordassero quanto Guastini ha più volte chiarito: “il regolamento parla chiaro anche a proposito della cerimonia di premiazione: trattandosi di un premio alla creatività, l’Adci Award è ritirato dall’Art e dal Copy responsabili del lavoro. A meno che non si rifiutino (non capita mai). Le campagne possono essere iscritte da chiunque ne sia autore e indipendentemente dal fatto che lavori ancora o meno nell’agenzia in cui ha realizzato quel progetto”.

Non si possono “sintetizzare” i credits all’atto dell’iscrizione all’ADCI Award, chi non compila completamente i moduli di iscrizione, in tutte le voci che le schede prevedono (e sono tante) compie una volontaria omissione, che corrisponde ad una forma di mobbing, di censura, di cui si assume la responsabilità, in quanto l’ADCI non ha il compito di controllarne la veridicità e presuppone, anche in base al D.L. 196/2003 sulla privacy, la buona fede di chi iscrive e la veridicità e completezza dei dati contenuti.

I premi che contano per la creatività, come Cannes Lions e ADCI Award, hanno un valore etico, aiutano la comunità creativa ad impegnarsi per mantenere sempre al più alto livello possibile le idee creative e quindi ad innalzare anno dopo anno l’asticella della fantasia, della ricerca, del valore estetico e culturale, dell’innovazione nell’uso dei media in pubblicità, e quindi del linguaggio e dell’intelligenza collettiva del Paese.

Non citare i nomi di creativi, di artisti visuali, fotografi, illustratori, copywroter, registi, graphic o web designer, musicisti, cdp e tecnici che hanno partecipato all’ideazione e alla produzione, dell’account che l’ha venduta o dei clienti che hanno approvato una campagna, giudicata meritevole di un premio come l’ADCI Award, costituisce per chi viene rimosso anche un danno professionale.
È sempre il Presidente ADCI Massimo Guastini a ricordare che “gli ADCI Awards sono il premio più ambito d’Italia, ed i premi contribuiscono in maniera rilevante alla reputazione dei creativi, che a sua volta si riflette sul valore di mercato degli stessi”.

Il fatto che un potenziale Cliente alla ricerca di buona creatività, sfogliando l’Annual ADCI o consultandolo on-line per sapere chi ha ideato o realizzato una campagna che l’ha colpito, non trovi p. es. il nome dell’Art Director, non è solo una perdita di visibilità, ma un danno. Soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando.

E poi, diciamoci la verità, si è mai vista una campagna premiata proprio all’ART DIRECTORs club italiano, senza uno straccio di Art Director?
“Disconnect”, passerà alla storia per essere la prima campagna auto-creatasi da sola per germinazione spontanea?

E ora mi direte, mi sembra di sentirvi…
“Ma lascia stare Fabio. E’ acqua passata, non farti il sangue cattivo, guarda avanti.

E qui concludo con il Fabio (:<)>ciccio Ferri pensiero:
siamo in un Paese bellissimo, ma dove troppo spesso se un torto ti arriva dall’alto (dal tuo padrone, da Monti o Marchionne) taci e abbozzi,
mentre se ti arriva dal basso (il lavavetri scocciatore al semaforo, la zingara sul bus) allora ti incazzi e alzi anche la voce, o le mani.

Vogliamo finalmente, davanti alle ingiustizie, rottamare il format ‘deboli con i forti, forti con i deboli’? (ho usato di proposito due parole che non amo, ma che per alcuni sono molto trendy, come ‘format’ e ‘rottamare’).

Sai quante persone piene di buon senso mi hanno detto in questi giorni:
‘Ma Ciccio ti vai a incasinare la vita, i ricorsi sono sempre scocciature, ci guadagnano solo gli avvocati”.

Ma perché, vi chiedo, gentili lettori e lettrici di questo blog, per far semplicemente valere la verità dei fatti, in Italia, bisogna aver Coraggio, o Paura di incasinarsi la vita?

Io sono d’accordo con ‘Bill’ e con l’annuncio in ultima di copertina dell’ottima rivista fondata dall’ex compagno di lavoro Giuseppe Mazza & C.
‘Il nostro coraggio è tutto ciò che siamo’.
Ma il coraggio non dovrebbe servire quando si dice semplicemente la verità, dovrebbe volerci coraggio a mentire.

Se questa mentalità continuerà ad aleggiare, in silenzio, noi contribuiremo a far crescere una nuova generazione di creativi pavidi.

Perché ci vuole coraggio per portare avanti una buona idea creativa fino in fondo, ed un Cliente coraggioso che ‘si compri’ o sposi una campagna innovativa.

Sarà per questo che ultimamente si vede meno buona pubblicità in giro?

Ci vediamo a Torino giovedì 19.
Ci sentiamo subito dopo.

P.S.Nel frattempo cliccate e godetevi questo viral, ‘in merito al quale, il sig. Fabio Ferri non ha avuto alcun ruolo effettivo’ ***

http://youtu.be/6SRsx1cjyRs

Fabio
(:<)>ciccio
Ferri

*** cfr: dichiarazione dell’AD di independent ideas Alberto Fusignani ad ADV Express, del 19/09/2011.”

Questo è quanto ha scritto Fabio Ferri a proposito del suo ricorso, parlano di un problema che è di interesse generale tanto per le agenzie quanto per i creativi. L’agenzia indipendent ideas ha ampia facoltà di replicare, se lo desidera.

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