Postato il Ven 8 Mar 2013 da in Riflessioni

Ecco il punto di vista di Silvian Heach


Ècco la risposta che Natascia D’Isa ha inviato a tutti quelli che hanno seguito il consiglio indicato in questo post di stamattina.

SILVIAN HEACH è un marchio esclusivamente femminile disegnato e prodotto dall’azienda ARAV Fashion, guidata e composta prevalentemente da donne.
L’ultimo dei nostri obiettivi è pertanto svilire la donna a cui, di contro, vogliamo dare attraverso le nostre campagne, certamente provocatorie, un messaggio forte di libertà e di apertura mentale. Le donne Silvian Heach devono poter essere libere di esibire se stesse, laddove lo desiderino,
senza dover temere in alcun modo che il loro atteggiamento, a volte anche sfrontato, possa essere interpretato da uomini prepotenti ed incapaci di
gestire le proprie pulsioni come un “via libera” a comportamenti scorretti.
Gabriele Clima, forse, dovrebbe domandarsi se ritiene corretto che una ragazza che esce la sera debba rinunciare ad una minigonna per paura di poter essere accusata di aver “indotto” una eventuale violenza. Io e l’azienda che rappresento, dunque, non smetteremo di batterci per permettere che una donna si possa comportare e vestire come vuole senza che per questo possa essere considerata una istigatrice della violenza maschile.

Io preferirei che un’Azienda composta da donne e che si propone di dialogare con le donne di oggi, in questo nostro Paese, si ponesse quesiti meno ipocriti del
“una ragazza che esce la sera deve rinunciare ad una minigonna per paura di
poter essere accusata di aver “indotto” una eventuale violenza?”.

Vorrei che si battesse affinché le donne potessero essere libere di esibire, dimostrare e affermare le capacità che hanno dalla cintola in su. Ma dalla risposta di Natascia D’Isa mi rendo conto che è pretendere troppo.

Dall’infanzia all’età adulta, il percorso della donna Silvia Heach è già tracciato. A voi, donne vere, rifiutarlo o accettarlo.

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