Postato il Gio 10 Ott 2013 da in Riflessioni

“Conseguenze di Barilla” | Giuseppe Mazza

Nelle contestate dichiarazioni di Guido Barilla c’è una frase importante, ricca di conseguenze. Questa: “un commercial con omosessuali non lo farei mai perché non la penso come loro”.

L’imprenditore ha cioè dichiarato con nettezza che il linguaggio pubblicitario della sua azienda rispecchia non soltanto le strategie del marchio ma anche – e con precisione – le sue personali opinioni. Nella stessa intervista afferma infatti “noi abbiamo una cultura differente”, e si può leggere in quel noi qualcosa di privato, comunitario, non meramente aziendale. La mia famiglia, il mio ambiente.

Possiamo vederlo come un fatto nuovo. Comunemente, infatti, quello pubblicitario è considerato un linguaggio tecnico, la risultanza di inesorabili ricerche di mercato. Persino la natura della creatività pubblicitaria appare ambigua, quasi disumana, perché parlata dalla macchina produttiva e non da persone in carne e ossa.

La dichiarazione di Barilla dimostra altro.

Leggi l’intero post di Giuseppe Mazza qui: Conseguenze di Barilla | Doppiozero.