Postato il Dom 2 Dic 2012 da in Eurobest

Eurobest 2012 visto da Anita Giavoni

L’Eurobest è propedeutico alla creatività. Lo dico per chi, come me, ha inserito un solo mignolo del piede nel mondo della pubblicità, ma anche per tutti i veterani assenti. Philip Thomas ha introdotto la venticinquesima edizione del Festival ricordando a tutti i presenti l’importanza di partecipare. “Dovete esserci!”, ha detto. “Iscrivete le vostre campagne, entrate per vedere i lavori, passate intere giornate dentro il building a respirare l’aria del Festival. Non pensate soltanto a bere e andare in spiaggia”. E con un grafico ha poi dimostrato come le agenzie europee stiano perdendo quota nel mercato dei Leoni rispetto al resto del mondo.
Ricapitolando i seminari di quest’anno,
“Best stuff come with simple ideas and simple ideas don’t cost much money” e visto che non lo dico io, ma David Droga, credeteci. Dopo aver riassunto un’intera vita di campagne semplici e vincenti in una case history di un minuto e la sua carriera professionale in meno di trenta secondi, ha presentato il suo Pling. Un sistema di messaggistica vocale istantanea che diventerà presto un “must have” tra tutti i creativi. Ne sono certa.
John Hegarty, dall’altro lato, ha convinto l’intera platea del teatro a trovare la giusta dose di energia nel svegliarsi la mattina eccitati all’idea di affrontare una giornata rischiosa.
Ha vietato, però, la parola “rischio” nel vocabolario comune perché dannosa al raggiungimento degli obiettivi e ci ha liquidati con un saggio consiglio. “Cominciate a chiamarlo Entusiasmo.“
Niels Shoe Meulman ha lasciato un suo Calligraffitto come opera d’arte permanente, accessibile a tutti a costo zero sui muri di Lisbona. Ha poi inforcato una scopa per ripetere le gesta della campagna “The Greatest Word” in tempo reale all’interno del Cinema Sao Jorge.
L’ultima sera ci sono state le premiazioni e qualcosa è andato storto. Uno, forse due soli giudici italiani e un’unica vittoria nazionale. Montblanc e Leo Burnett Milano ci hanno fatto sentire a casa per qualche minuto.
Se avete del tempo che avanza tornate su e rileggete le prime righe di questo post fino alla parola “mondo”.
Io nel frattempo, concludo qui, ringraziando la mia agenzia per avermi dato la possibilità di esserci, consapevole degli stimoli ricevuti per ottenere il massimo dal mio lavoro.

Anita Giavoni, stagista copywriter in Draftfcb Milano.