Postato il Gio 29 Giu 2017 da in La vita del Club

Think with ADCI – Broadcast Originality

Siamo ormai giunti al quarto appuntamento con Think with ADCI per cui, se fin qui ci hai letto con una certa attenzione, dovrebbe essere ormai superfluo ribadirti che si tratta della rubrica che deve i propri natali alla partnership tra ADCI e Think with Google.

Oggi ti parliamo di originalità, probabilmente l’argomento più spinoso e delicato da affrontare per i creativi di ogni specie. Con Cannes appena concluso, siamo tutti reduci da un’ubriacatura di idee e trionfi (a proposito: ben fatto, Italia!), ma anche da un turbine di polemiche di vario genere.

Il nostro pensiero va al povero Graham, la creatura mitologica di Clemenger BBDO che ha fagocitato Grand Prix come fossero noccioline ma che, poveretto, è stato tacciato di somigliare in maniera sospetta a una campagna inglese di oltre 30 anni prima.

Verità? Esagerazione? Chissene? Non è certo questa la sede per affrontare l’argomento.

L’unica cosa che ti diremo a riguardo è che abbiamo adorato Graham e la sua campagna, specialmente per i gran punti che ci ha fatto prendere al FantaCannes (se non sai cos’è, male! Ma puoi comunque dare un’occhiata qui per rifarti).

Una faccenda simile, se ci pensi bene, gira che ti rigira ti porta a tirare in ballo (di nuovo) il dibattito sul bisogno di contenuti originali di cui oggi tutti, professionisti della comunicazione e fruitori quotidiani, abbiamo un’inesauribile sete.

Ed è qui che entra in scena YouTube Red, il servizio premium che i ragazzi di Mountain View si sono inventati per offrire una valanga di contenuti originali e che sta raccogliendo risultati mica male in mezzo mondo.

*SPOILER ALERT*

Se pensi che questa piattaforma sia nata per rispondere ai colossi della tv digitale come Netflix o Amazon ci duole dirti che ti sbagli.

La verità è che l’obiettivo per il quale YouTube Red esiste è dare vita a contenuti e protagonisti promossi “dal basso”, cioè dalla community di utenti che ogni giorno decide cosa ha voglia di vedere e cosa invece reputa una perdita di tempo.

“La strategia è essere noi stessi, solo e semplicemente YouTube”, dice Susanne Daniels, Global Head Of Original Content di YouTube, in un articolo che puoi leggere per intero qui.

“Hai detto niente”, ribatto io.

Come ti abbiamo fatto notare qui qualche giorno fa, l’approccio genuino e non filtrato è uno dei pilastri alla base del successo di YouTube e mantenere questo DNA anche nella versione “premium” rafforza ancora di più il legame con la community.

Se ti fai un giro sul canale puoi renderti conto di quanto la piattaforma stia spingendo sulla produzione di contenuti originali e, soprattutto, importanti per gli utenti.

Più di trenta tra serie e film disponibili, tanto per cominciare, più l’intenzione di continuare a investire su questa strada ci sembrano un buon biglietto da visita che chiarisce subito le intenzioni di YouTube Red.

E i brand? Non c’è nessuno che pensa ai brand?

Ma certo!

In un ecosistema tanto lungimirante c’è spazio anche per le nostre piccole, adorate creature a forma di logo in basso a destra.

E la cosa bella è che, in questa nuova era di contenuti sempre più rilevanti per il pubblico, trovare il modo di rendere altrettanto significativa la presenza di un marchio, di un prodotto o di un servizio spetta proprio a noi creativi.

La sfida è eccitante, i mezzi potenzialmente sconfinati e i primi importanti risultati stanno già arrivando.

Ora che un po’ di informazioni te le abbiamo date (a proposito, ricordati che l’articolo completo di Google lo trovi qui; sì, l’avevamo già detto su, ma sai com’è, repetita iuvant) dicci cosa ne pensi sulla questione.