Postato il Gio 20 Set 2012 da in ADCI AwardsLa vita del ClubRiflessioni

Qual è la funzione degli Adci Awards e dell’Annual


Nel paese della bugia, la verità è una malattia.

(Gianni Rodari)

James Ensor

L’Annual deve servire l’obiettivo primario del Club più che distribuire premi. I soci che servono all’Adci devono avere molto chiaro questo punto

Migliorare il livello della creatività nel campo della comunicazione e delle discipline a essa collegate sarebbe solo un wishful thinking se ogni anno non ci prendessimo la briga di fissare uno standard e identificare degli esempi virtuosi, delle forme di comunicazione che si siano distinte.

Identificare dei buoni esempi di comunicazione, socialmente sostenibile, e promuoverli anche al di fuori della nostra comunità, è un’operazione coerente con la nostra ragione di esistere. Purché si raccontino delle verità.

Rubo alcune considerazioni a Pasquale Barbella che fanno parte di uno dei vari articoli che ritroverete nell’Annual 2012.

il compito che si è prefisso (l’Adci) è quello di monitorare la qualità pubblicitaria e soprattutto i suoi spostamenti progressivi nel cuore della contemporaneità. Lo fa con lo spirito critico che ci vuole, cercando di individuare e selezionare – con soave ma indispensabile cattiveria – il poco “nuovo” che affiora da un oceano di fuffa. La pubblicità italiana affonda, in massima parte, nello stesso mainstream propinato dai media nazionalpopolari; in questo non è dissimile, in linea generale, dalla comunicazione che si vede altrove, ma l’Italia ha più bisogno di emancipazione che mai, e ha il dovere e il diritto di ritrovare – anche nella pop culture, advertising compresa – quella dignità culturale e civile che fa parte della sua storia e della sua migliore reputazione.

Perché Adci Awards e Annual devono promuovere innanzitutto i reali atti di comunicazione?

L’avete appena letto, poco sopra:
Il nostro Paese deve recuperare una dignità culturale anche nella pop culture, advertising compresa.

Batterci perché questo accada è la nostra ragione di esistere, oggi più che mai, come Club.

Abbiamo provato, per molto tempo, a riempire il nostro Annual con annunci bellissimi anche in anni poco belli.
Annunci che abbiamo visto essenzialmente solo noi.

Hanno costruito le nostre carriere (forse), ma non hanno fatto capire al mondo esterno perché avere una comunicazione decente sarebbe un diritto di tutti i membri di una società civile. Perché è dannoso vivere immersi costantemente in un brodo primordiale di paleo comunicazione che fa abuso dei peggiori stereotipi.

Soprattutto non abbiamo dimostrato alle aziende, ai nostri committenti, che si può produrre della comunicazione efficace senza diventare inquinatori cognitivi. Come accade in altri paesi civili. Come accadeva una volta anche in Italia.

Nell’ultima decade abbiamo pubblicato annual belli senz’anima, perché poco veri.
E le menzogne non sono mai convincenti.

Di certo non ci hanno conferito maggiore autorevolezza davanti ai committenti. Anzi.
Rileggetevi l’Adci i fake e le noccioline ,confrontate la shortlist Adci del 1992 con quella del 2012.

Le lezioni si apprendono.

1. Se nessuno torna a confrontarsi con aziende e istituzioni sul ruolo della comunicazione, si abbasserà ulteriormente il livello (reale) della stessa. Evitarlo spetta a noi, lo afferma l’obiettivo primario del nostro Statuto.
2. Per fare della comunicazione di basso livello non servono particolari competenze.
3. L’assenza di particolari competenze fa diminuire ulteriormente le remunerazioni.
4. Le sempre più basse remunerazioni impediscono di attrarre i migliori giovani e portano a “sacrificare” i senior.
5. La perdita dei senior comporta perdita di memoria, cultura e quindi formazione; determina un ulteriore decadimento della comunicazione.
6. Come già scritto qui, l’interazione tra l’inquinamento cognitivo mediatico e il depauperamento valoriale di una società è, parafrasando Gregory Bateson, un esempio di coinvoluzione: un fenomeno che si verifica quando l’involuzione del fattore A favorisce l’involuzione del fattore B che a sua volta favorisce l’ulteriore involuzione di A, e così via.
7. Questa serie di lezioni non raccontano solo il passato (e il presente) ma rappresentano il futuro obbligato del nostro mestiere se non ne diventiamo velocemente consapevoli e non agiamo di conseguenza. Trattare e raccontare come un mestiere quello che facciamo è la prima cosa da fare, a partire dall’Annual.

La verità è che un sistema pubblicità malato è un problema di rilevanza sociale. Perché contagioso. Sta a noi spiegarlo.

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