Postato il Dom 12 Mag 2013 da in La vita del ClubRiflessioni

Fermiamo la pubblicità sessista. #adci

Quest’anno, in occasione della manifestazione “Giovani leoni” organizzata da Sipra, il brief per la sezione stampa ha invitato i giovani concorrenti a immaginare una campagna a favore della petizione online contro la pubblicità sessista.

La petizione sarà online domani, 13 maggio 2013.
Oltre che firmarla vi invito a condividerla. La troverete QUI, in home page nel sito Adci e nella home page di changes.org

E questo è il lavoro che abbiamo scelto per sostenere la petizione.
L’idea è di Lara Rodriguez e Giorgio Fresi (Tbwa).

campagna contro la pubblicità sessista in Italia, promossa dall’Art Directors Club Italiano

Per regolamento non è possibile iscrivere campagne multi soggetto ai Giovani Leoni, e l’unico soggetto iscritto al concorso da Lara e Giorgio non era nella forma attuale.
Ma ha comunque colpito l’attenzione mia e della giuria presieduta da Annamaria Testa. Li abbiamo quindi contattati affinché tirassero fuori con più calma (rispetto alle sole 24 ore concesse dal concorso) tutto il potenziale della loro idea.

A quante figure carismatiche, possibili premier, premi nobel, imprenditrici, artisti, stiamo rinunciando, tarpando loro le ali, senza esserne consapevoli? Siamo certi che sia conveniente, per un paese a terra, accontentarsi di un solo motore quando per decollare ce ne servirebbero due?

Sono ormai vent’anni che le nostre università laureano più donne che uomini.
E il 66% delle votazioni superiori a 106 sono state ottenute da donne (Miur, 2006).

Ma i numeri contano evidentemente poco in un paese in cui oltre l’80% degli individui si forma un’opinione sulla base di quello che trasmette la televisione.

E quale immagine della donna ci racconta la TV?
Non certo quella che ci suggerirebbero i dati delle università, quanto piuttosto una figura quasi sempre relegata a ruoli gregari, ancillari, decorativi o ipersessualizzati.
Liberare la nostra pubblicità (e anche il resto del palinsesto TV, possibilmente) da stereotipi sessisti libererebbe risorse umane preziose.

In un momento in cui il nostro Paese avrebbe più che mai bisogno di accedere alle migliori risorse umane, per tirarsi fuori da una crisi senza precedenti dal dopo guerra, è del tutto autolesionistico ingabbiare e tenere in panchina (ruoli marginali) proprio quel 50% della popolazione da cui provengono i più promettenti segnali di dinamismo intellettuale.

Ringrazio Lara Rodriguez&Giorgio Fresi, per il loro importante contributo (e grazie anche ai loro direttori creativi Nicola Lampugnani e Francesco Guerrera).

Ho già inviato richiesta alle banche immagini (Corbis e Yay Images) e a The Coincidential Dandy, di concederci gratuitamente i diritti di utilizzo delle foto per potere avviare una ricerca spazio presso le concessionarie.

Ecco altri soggetti.

La pubblicità sessista ha idee chiare sull'occupazione femminile

campagna contro la pubblicità sessista in Italia, promossa dall’Art Directors Club Italiano

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